300 guerrieri - La battaglia delle Termopili (2007)

La battaglia delle Termopili

Titolo: 300 guerrieri - La battaglia delle Termopili

Anno di pubblicazione: 2007

Edizione: Newton Compton

Pag.: 375

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 28/01/2009

Vantaggi: Un buon romanzo storico, ben ambientato e ben scritto.

Svantaggi: La copertina e' fuorviante

Era il 21 gennaio 2009.

Durante uno dei miei soliti giri in libreria, gli occhi mi sono caduti su un piccolo libro dalla copertina nera.

Il titolo a caratteri abbastanza grandi e metallici gridava "300 GUERRIERI", sottotitolo "La battaglia delle Termopili".

In alto c'era il nome dell'autore, Andrea Frediani, a me sconosciuto.

Ma sotto il nome dell'autore e sopra il titolo del libro c'era un'immagine che ben conoscevo: un fotogramma del film "300" che mostra re Leonida (con le fattezze un po' ritoccate di Gerard Butler) protetto dal suo scudo sotto la pioggia sferzante mentre osserva (anche se l'immagine non lo mostra) l'accoglienza burrascosa del mare greco alla flotta persiana. Si vede solo lui e alcuni dei suoi guerrieri alle sue spalle, ma ricordo bene il contesto.

Ho ripensato con piacere a quel film che ho visto purtroppo solo in DVD ma che ho apprezzato molto per la sferza di adrenalina e miticita' che dava, grazie ai protagonisti tutti d'un pezzo che ridevano davanti alla morte e si immolavano senza battere ciglio per la salvezza della liberta' greca e spartana.

Questa immagine mi ha spinto a comprare il libro: se era il libro da cui il film era stato tratto, doveva essere eccellente. Di solito e' cosi'.

"Se era", appunto.

Non si trattava del libro da cui era stato tratto il film. Certo, l'episodio storico raccontato era lo stesso. Certo, bene o male i personaggi erano gli stessi (almeno i nomi). Ma il contorno era tutto diverso. Un esempio: Efialte, il deforme figlio di Sparta scampato alla tradizione uccisione dei bambini non perfetti, nel libro ha un'identita' completamente diversa e di deforme al massino ha solo il naso, enorme.

E fin dalle prime pagine l'ho capito e ho sentito una punta di delusione, oltre ad una sensazione di presa in giro da parte dell'editore, che ha voluto mettere in copertina proprio quell'immagine per attirare un pubblico maggiore sfruttando il successo del film.

Per fortuna non ho seguito l'impulso di chiudere il libro e passare ad altro, perche' la trama in realta' si e' rivelata molto ben raccontata.

Un accenno di trama

Siamo nel 480 a.C..

Il grande esercito persiano del Re dei Re, Serse, sta per invadere le terre greche.

La battaglia puo' avvenire in due contesti: il primo e' marittimo, dove si concentra la maggior parte dei difensori greci, comandati apparentemente da un generale spartano, ma piu' precisamente da Temistocle, che porta con se' 250 navi ateniesi.

Il secondo fronte e' terrestre: un pugno di guerrieri (appena qualche migliaio) presiede le Termopili, da cui Serse deve passare per invadere la Grecia. Di questo pugno di guerrieri, 300 sono spartani. Il loro re Leonida e' il comandante supremo, seppure gli altri contingenti siano piu' numerosi.

Il libro si apre su Aristodemo, sopravvissuto alla battaglia delle Termopili, e vittima dell'ostracismo dei suoi concittadini, per i quali e' diventato un vigliacco. Gli spartani non si arrendono mai, piuttosto muoiono in battaglia (la loro massima aspirazione) e' il motto che segue ogni spartano dalla fanciullezza alla vecchiaia. Si fa tutto per il bene di Lacedemone, altro nome di Sparta. E la morte in battaglia al fianco dei compagni e' il sacrificio supremo.

Aristodemo invece e' sopravvissuto. E insieme a lui seguiamo la storia dalla chiamata alle armi per le Termopili fino alla battaglia di Platea...

... a voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Come dicevo sopra, ricordo il film "300" e la miticita' che lo pervade: i suoi protagonisti sono uomini tutti d'un pezzo che ridono di fronte alla morte.

Nel libro di Frediani invece in mezzo a tanti guerrieri c'e' Aristodemo, che a causa della sua relazione adulterina con Gorgo, moglie di Leonida, inizia a provare paura. Lui, bello, alto, preso ad esempio da tutti come il guerriero modello di Sparta, diventa il Vigliacco. E diventa cosi' piu' umano? Forse, ma solo ai nostri occhi. Se ci ritrovassimo a fare una vita come quella degli spartiati, la penseremmo diversamente. E morire per il bene di Sparta sarebbe una cosa naturale.

E' questa disciplina che ha portato alla storia il sacrificio dei 300 guidati da Leonida, anche se non erano gli unici guerrieri presenti a Termopili. Solo che nell'ultimo giorno di battaglia quasi tutti gli altri contingenti si sono ritirati, mentre gli spartani sono rimasti fino alla fine.

Aristodemo deve la sua "salvezza" ad un infezione agli occhi. Ma non e' l'unico ad averla: anche il suo amico Eurito ce l'ha, ma preferisce morire di fianco ai compagni praticamente cieco che tornare in patria.

Frediani ci guida in questo episodio della storia, presentandoci una realta' che da certi punti di vista affascina.

Andrea Frediani e' di Roma, dove e' nato nel 1963. E' laureato in Storia medievale e ha collaborato con varie riviste di carattere storico. Ha pubblicato vari libri con la Newton Compton e dopo aver letto questo libro, credo che ne cerchero' altri.

E' riuscito, in modo abbastanza semplice ed efficace, a presentarmi la storia attraverso i suoi usi e costumi, l'umanita' dei suoi personaggi e l'eroismo delle loro gesta. Calarsi in quel contesto non e' stato semplice, ma ci sono riuscito.

Certo, Aristodemo, per quanto grande guerriero, mi e' apparso un po' ingenuo. Il finale mi e' sembrato abbastanza ovvio e non mi ha sorpreso piu' di tanto. Ma si sa com'e' fatto l'animo umano e certe conseguenze erano inevitabili.

Consiglio questo libro, che dopo la delusione iniziale mi e' piaciuto, agli amanti della storia. Credo che ne rimarranno soddisfatti. Avevo gia' letto un libro di Manfredi sulla battaglia delle Termopili, e questo l'ho trovato allo stesso livello. Il libro di Manfredi ("Lo scudo di Talos", se non ricordo male) partiva dalle Termopili e proseguiva. Frediani invece la mette come protagonista principale. Lascio a voi decidere chi dei due ha raccontato meglio la storia.

Buona lettura a tutti!