La traccia dell'angelo (2011)

Titolo: La traccia dell'angelo

Anno di pubblicazione: 2011

Edizione: Sellerio

Pag.: 106

Prezzo: Euro 11.00

Finito il: 06/10/2011

Vantaggi: Romanzo con protagonista un italiano comune con un problema di salute

Svantaggi: Non ho capito il finale. Poteva essere sicuramente migliore e piu' chiaro

Questa volta Stefano Benni ha toppato.

Ma non precorriamo i tempi e andiamo con ordine, parlando di un altro libro di Benni, intitolato "La traccia dell'angelo" edito dalla Sellerio e uscito nel 2011. E' (credo) il primo libro di Benni pubblicato dalla Sellerio, la mitica casa editrice i cui libri hanno la caratteristica copertina blu scuro. Tra i grandi autori da essa pubblicati io ho letto Camilleri e Gianrico Carofiglio. Per il momento non ne ho letto altri, anche se di grandi scrittori ce ne sono tanti tra le sue schiere.

Quest'anno vi e' approdato Benni con un romanzo un po' diverso dai suoi satirici racconti.

Di cosa parla?

Un accenno di trama

1953

Un Natale povero ma piu' sentito di tanti moderni. Morfeo e' un bambino di otto anni intento a giocare nella casa dei nonni. All'improvviso una pesante persiana si stacca e cade colpendolo alla testa e provocando una commozione celebrale. Ma la cosa sembra senza conseguenze e il bambino cresce.

Lo ritroviamo trent'anni dopo con una famiglia fatta e un bambino in arrivo. Morfeo deve fare degli esami e si ritrova sotto le grinfie dello stesso medico che l'aveva curato da bambino.

Da qui inizia la sua odissea tra medicine e dottori.

A voi scoprire il resto

Le mie considerazioni

Sono stato abbastanza avaro con la trama perche' il libro e' formato solo da 106 pagine e si legge in poche ore. Dire di piu' sarebbe come raccontare tutta la storia e non e' una mia abitudine rivelare tutto.

Ma c'e' anche un'altra ragione: fin quasi alla fine del libro pensavo di aver inquadrato la storia. Poi arriva l'ultima scena e mi spiazza.

La mia inquadratura era una specie di analisi, fatta attraverso la grande capacita' ironica di Stefano Benni, della vita di un malato alle prese con la sanita' pubblica e privata del nostro tempo. Tragicomiche, le vicende di Morfeo ricordano un po' il Fantozzi di Paolo Villaggio, anche se un po' meno imbranato. Ho usato l'aggettivo "tragicomiche" perche' le avventure di Morfeo fanno sorridere, anche se purtroppo contengono un fondo di tragica verita'. E chi ha avuto a che fare con ospedali e medici ne sa qualcosa.

In mezzo a tutto questo spuntano due angeli, anche se francamente non ho capito bene se sono da guardare come metafore oppure sono angeli veri.

Non ho gradito molto l'interpretazione data da Benni agli angeli caduti, visti come gli unici a cui importa qualcosa dell'umanita'. Io ho altre idee in proposito, ma non posso pretendere che tutti le condividano. E avendo letto altri libri di Benni, sono abituato alla sua avversione verso certi argomenti.

Che altro si puo' dire? Che questa volta Benni ha toppato un po'. Sembra voler sfornare un romanzo piu' serio del solito, ma senza riuscirci. E la storia zoppica, secondo me, nel finale, che come ho detto non ho capito molto.

Forse ci vorrebbe una nota dell'autore con qualche spiegazione. Il problema e' che quando una cosa del genere e' necessaria, allora forse la storia non e' molto interessante e comprensibile e si puo' evitare di leggerla.

Concludo quindi consigliando i libri di Benni, ma non questo, a meno che non siate suoi fan appassionati. Anche l'amica che mi ha prestato il libro e' rimasta spiazzata. Spero solo che Benni torni alle storie in cui e' maestro, quelle dove prende il giro il mondo in modo scanzonato e divertente.

Buona lettura a tutti!