Moonlight Mile (2010)

La maturita' di Patrick Kenzie

Titolo italiano: Moonlight Mile

Titolo originale: Moonlight Mile

Anno di pubblicazione: 2010

Edizione: PiEmme (2011)

Pag.: 311

Prezzo: Euro 11.00

Finito il: 04/03/2012

Vantaggi: Discreto giallo ben scritto

Svantaggi: Protagonisti meno accattivanti

Dopo qualche anno rieccomi di nuovo a parlare di un libro di Dennis Lehane. Noto scrittore americano, e' diventato famoso per bellissimi libri quali "Mystic River" o "L'isola della paura" o la serie con protagonisti gli investigatori Patrick Kenzie e Angela (Angie) Gennaro. Da questi sono stati tratti alcuni film: "Mystic River", che ha fruttato ben due premi Oscar; "Shutter Island" che ancora non ho visto; "Gone Baby Gone" con Ben Affleck.

E proprio quest'ultimo ha a che fare col libro di cui voglio parlare in questa recensione.

Si intitola "Moonlight Mile" (hanno mantenuto lo stesso titolo anche nell'edizione italiana, strano ma vero!), e' uscito nel 2010 ed e' arrivato in Italia l'anno successivo pubblicato dalla PiEmme, come tutti i precedenti. E fa parte della serie Kenzie-Gennaro.

Dov'e' il collegamento con "Gone Baby Gone"?

Un accenno di trama

Sono passati dodici anni da quell'indagine.

La vita di Patrick Kenzie e Angie Gennaro ha subito tanti cambiamenti. Nel frattempo si sono anche sposati e hanno avuto una figlia, Gabriela (Gabby), di quattro anni.

Dodici anni prima avevano lavorato sul rapimento di Amanda. Bene o male, la bambina e' stata riportata alla sua famiglia. Ora e' di nuovo sparita. E' la zia che chiama Kenzie per chiedergli di riprendere in mano il caso.

La vita di Patrick e' cambiata. Eppure sa che non puo' andare avanti senza risolvere di nuovo il caso.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Capito il collegamento?

Per gli amanti dei libri di Lehane non e' difficile rispondere alla domanda.

"Moonlight Mile" si ricollega alla storia raccontata in "La casa buia", da cui e' stato appunto tratto il film "Gone Baby Gone". E non puo' assolutamente essere letto senza aver letto "La casa buia".

"Patrick e Angie sono riapparsi. E non possiamo che rallegrarcene"

dice Michael Connelly dal retro della copertina. Io me ne sono rallegrato quando ho comprato il libro: ricordavo con molto piacere i precedenti libri di Lehane e mi pregustavo gia' l'immersione in questa nuova avventura. Cio' che mi aspettavo era un'altra storia piena di azione e adrenalina, con personaggi sopra le righe, un po' machi come nelle storie precedenti, personaggi che si buttano nell'azione senza pensare molto alle conseguenze e ne vengono fuori quasi senza un graffio, pronti a ribattere con battute ironiche.

Qui ho ritrovato quasi cio' che mi aspettavo e qualcosa che non mi aspettavo. La storia di Lehane mi ha fatto incontrare personaggi maturi alle prese con la vita di tutti i giorni e le responsabilita' di avere una famiglia a cui pensare, immersi nella nostra realta' con una crisi economica con cui fare i conti.

Per questi motivi ho trovato, almeno inizialmente, la storia abbastanza lenta nel carburare e nell'accalappiare il lettore nella sua rete. Eppure e' ben scritta. Ma non era quel che mi aspettavo.

Alla fine la natura dei personaggi e' venuta fuori: lo stile di Lehane non poteva essere cambiato cosi' tanto. Per fortuna.

Il commento di Connelly e' troppo entusiasta, anche se posso comprenderne il motivo: la maturita' dei propri personaggi e' sempre interessante. Ma forse e' il lettore che non e' pronto ad accoglierla, perche' a volte si legge un libro per sfuggire alla propria realta' per incontrarne un'altra piu' scanzonata.

In fin dei conti, comunque, non mi e' dispiaciuto leggere questo libro, anche se non mi ha soddisfatto completamente. Ora sono curioso di scoprire se le decisioni prese da Patrick Kenzie e famiglia saranno seguite veramente oppure...

Vedremo nel prossimo libro di Lehane di questa serie, se mai uscira'.

Concludo consigliando la lettura di questo libro, ma solo dopo aver letto "La casa buia". E magari anche i libri successivi.

Buona lettura a tutti!