I crimini del ragno (1997)

La valle dei segreti

Titolo italiano: I crimini del ragno

Titolo originale: The Spider's Web

Anno di pubblicazione: 1997

Edizione: Hobby & Work

Pag.: 333

Prezzo: Euro 15.00

Finito: 13/07/2006

Vantaggi: Un'altra avventura di sorella Filelma in un giallo ben costruito e ambientato nell'antica Irlanda

Svantaggi: Nessuno

Anno 666 d.C. Irlanda.

Menma, capo stalliere di Araglin, una valle isolata in mezzo alle montagne, scopre il corpo ormai senza vita di Eber, il suo capo clan. Accanto al letto su cui giace il corpo immerso nel sangue, c'e' Moen, un giovane ventunenne, con un pugnale in mano. Nella stessa notte viene uccisa anche la sorella di Eber.

Caso aperto e chiuso: apparentemente si e' gia' scoperto il colpevole. Ma Cranat, moglie di Eber, richiede al Re di Cashel, di cui sono sudditi, la presenza di un brehon (un giudice) per indagare sul caso ed emettere una sentenza secondo le leggi vigenti.

Per questa ragione viene inviata sul posto la giovane monaca Fidelma di Kildare, sorella del Re di Cashel, dalaigh qualificata (cioe' difensore della legge) nonche' anruth, grado che le permette, se nominata, di celebrare un processo. Quindi un giudice a tutti gli effetti, nonostante la giovane eta'.

Ad assisterla come osservatore esterno ritroviamo Eadulf, un monaco sassone inviato in Irlanda come emissario dell'arcivescovo di Canterbury. Eadulf e Fidelma si conoscono da molto tempo, avendo collaborato in altri casi, ed e' nata un'amicizia profonda molto simile all'amore, anche se la Chiesa di Roma di cui Eadulf fa parte non permette legami cosi' forti con l'altro sesso, a differenza di quanto succede nella Chiesa d'Irlanda, dove a suore e monaci e' permesso sposarsi, avere figli ed educarli come servi della chiesa.

Tornando al caso, Fidelma e il suo compagno giungono nella valle di Araglin e si trovano davanti una tela malefica di odio e criminalita'.

Il caso, che sembrava risolvibile velocemente, si dimostra piu' intricato del previsto, per la gioia del lettore. E presto nuovi crimini e numerose morti avvengono sotto gli occhi degli abitanti della valle e degli investigatori.

Chi sara' il ragno al centro di questa mortale tela? E riuscira' Fidelma a districarsi in mezzo ai segreti ben custoditi della valle?

Una delle figure piu' importanti della storia, oltre ai protagonisti Fidelma e Eadulf di cui ho gia' parlato nelle recensioni dei libri "L'abbazia degli innocenti" e "L'astuzia del serpente" (in effetti Eadulf compare solo in quest'ultimo), e' quella di Moen: e' lui il personaggio intorno a cui gira la storia ed e' anche il piu' semplice da sacrificare e incastrare. Sfortunata creatura, e' cieco, sordo e muto fin dalla nascita, anche se queste sue pecche sono risultate evidenti solo dopo qualche mese. Da quasi tutti gli abitanti della valle e' trattato alla stregua di un animale selvatico, grazie anche agli insegnamenti del prete della comunita', padre Gorman, un deciso fautore dei rigidi insegnamenti della Chiesa di Roma di quel tempo.

Eppure, come si apprende leggendo il libro,

"le persone che soffrono di deficienze fisiche, forse non possono aspirare a cariche elettive, non possono diventare re o capi clan, ma sono pur sempre membri della loro comunita' [...] Godono di tutti gli altri diritti, solo la loro punibilita' e la loro responsabilita' legale possono essere modificate, a seconda della loro infermita'. [...] Chiunque si faccia gioco o denigri l'infermita' di una persona (sia essa epilettica, zoppa, cieca oppure sordomuta) e' passibile di forti multe".

Ho usato direttamente le parole di Fidelma per evidenziare la condizione delle persone "sfortunate" nell'antica Irlanda del VII secolo. Mi sembra scontato dire che queste leggi e questi pensieri siano segno di una notevole civilta', almeno sulla carta. Perche' ovviamente le leggi sono scritte ma non necessariamente vengono sempre rispettate da tutti. E mi dispiace ammettere che oggi giorno le cose stanno andando molto peggio: nel libro infatti padre Gorman, fedele della Chiesa di Roma, e in minima parte anche Ealdulf, pensano che le persone come Moen siano emissari del demonio e debbano essere scacciate, se non uccise direttamente alla nascita dalle persone "normali", chiudendo gli occhi davanti alle altre capacita' che queste persone speciali possiedono (perche' i talenti che Dio dona sono sempre innumerevoli, anche se non sempre cosi' evidenti). Un po' come succedeva nell'antica Sparta, dove i neonati deformi o con qualche difetto fisico venivano eliminati alla nascita.

Ovviamente sentire una cosa del genere da' ai detrattori della Chiesa un'arma contro di essa. Ma dal VII secolo ad oggi le cose sono cambiate: la Chiesa non e' piu' contro le persone sfortunate come Moen, anzi e' per la vita, sempre e in ogni caso. Quindi persone come Moen vanno aiutate e seguite, invece che eliminate o ritenute indemoniate.

Non vi preoccupate, pero', perche' adesso le cose si sono invertite e ci sono leggi che permettono di eliminare persone come Moen. Un esempio per tutti? Le "civili" leggi che sono state approvate in Olanda: fate una ricerca e le scoprirete da soli.

Chiedo scusa se ho urtato la sensibilita' di qualcuno, ma mi sembrava giusto mettere in evidenza questa "divertente" inversione di ruoli tra la Chiesa di Roma e la legge laica. Vista l'ottima ambientazione storica dei romanzi di Tremayne, non ho motivo di dubitare che nell'Irlanda del VII secolo le cose andassero diversamente da come vengono descritte.

A parte questa parentesi polemica, tornando al libro, posso solo ribadire quanto ho gia' detto nelle recensioni dei due libri di Tremayne che ho letto, recensito e citato sopra: la storia cattura l'attenzione senza esplosivi colpi di scena, ma si dipana tranquilla e serena, imbrigliando il lettore attento in una sottile ragnatela di avvenimenti e pensieri. Tremayne ha un modo ottimo di raccontare che si ripresenta nuovamente in quella che viene definita sulla copertina dell'edizione Hobby&Work come la terza inchiesta di sorella Fidelma. Cosa del tutto falsa, vista la bibliografia di Tremayne: come si puo' vedere, esistono almeno altri due libri prima di "L'abbazia degli innocenti", definito dalla Hobby&Work come la prima inchiesta di Fidelma.

Ma e' inutile ribadire quanto ho gia' "denunciato" in altre opinioni.

Concludendo, consiglio vivamente questo libro a quanti amano i gialli in generale e quelli storici in particolare. Non penso sia necessario aver letto i libri precedenti, visto che il personaggio principale (Fidelma) e' presentato in modo abbastanza completo. Pero' sarebbe sicuramente meglio per il lettore attento aver gia' letto almeno i due libri precedenti per comprendere appieno la psicologia del personaggio.

Prima di chiudere voglio riportare un pensiero che mi sembra molto interessante:

"L'orgoglioso si pone sempre a distanza degli altri e, osservandoli da quella distanza, gli appaiono piccini e insignificanti. Eppure, e' proprio quella distanza che lo fa apparire altrettanto piccolo e insignificante agli altri".

Buona lettura a tutti!