Gesu' di Nazaret (2007)

Che cosa ha portato Gesu'?

Gia' pubblicato in: http://www.ciao.it/Gesu_di_Nazaret_Benedetto_XVI_Joseph_Ratzinger__Opinione_1291265

Titolo: Gesù di Nazaret

Anno di pubblicazione: 2007

Edizione: Rizzoli

Pag.: 447

Prezzo: Euro 19.50

Finito il: 08/05/2011

Vantaggi: Molto istruttivo, abbastanza comprensibile, ottimo capitolo sul Padre Nostro.

Svantaggi: Nessuno

Chi e' Gesu' di Nazaret? Tutti ne parlano, eppure ad una piu' attenta analisi se ne sa ben poco.

Ma non parliamo in modo cosi' generalizzato. Personalizziamo il discorso e veniamo a me.

Cosa so di Gesu'? E quanto capisco dei suoi insegnamenti?

Domande difficili che ultimamente mi si sono affacciate alla mente.

Non sempre, se voglio essere sincero con me stesso, trovo risposte adeguate.

Ho letto la Bibbia, cosa non del tutto scontata: da un questionario girato su Facebook un po' di tempo fa sui libri letti, sembrava che la Bibbia non fosse stato letto, almeno non completamente, anche da tantissimi che si professano cristiani (molti usano la scusa che si legge gia' a messa, perche' leggerlo in privato?). Eppure e' il libro che sta alla base della nostra fede. Strano, eh?

E' un'ottima lettura, decisamente istruttiva, ma non sempre di facile comprensione per le tante sfumature che nasconde.

E' un libro con basi storiche? Alcune volte non sembra, in quanto sembra usare un linguaggio molto simbolico. Eppure anche dove si trova il simbolismo si riesce a trovare la storia. E' necessario pero' avere una guida. Leggere la Bibbia senza una guida e' un'impresa difficile. O almeno lo e' stato (e continua ad esserlo) per me quando ho cercato di fare un'esegesi di quanto vi e' scritto.

Se si legge con superficialita', allora non ci sono problemi. Sembra tutto semplice, sembra tutto noto e risaputo. Perche' farsi domande e cercare risposte?

Io di domande ne ho tante, e non perche' mi sta venendo a mancare la fede (come qualcuno ha ipotizzato commentando una mia recensione su un libro di religione), ma solo perche' la fede me ne presenta sempre di nuove. E allora inizia la ricerca delle risposte. Ottima a tal proposito l'introduzione del libro "Questioni di fede" dell'arcivescovo Gianfranco Ravasi (com'e' ottimo tutto il libro, del resto) recensito un po' di tempo fa.

Ma le domande vere riguardano il fulcro della mia fede di cristiano, la sua origine: Gesu' di Nazaret.

E' per cercare le risposte a queste domande che ho letto il libro "Gesu' di Nazaret", scritto da Joseph Ratzinger, l'attuale Papa Benedetto XVI.

Non credo che l'autore abbia bisogno di presentazioni, vero? Tutti lo conoscono. Molti (tanti, troppi?) lo criticano: il confronto tra Benedetto XVI e Giovanni Paolo II lo da' apparentemente perdente. Ma e' naturale, dopo ventisette anni di pontificato di Giovanni Paolo II e i soli 6 anni di Benedetto XVI. Applichiamo pero' la logica: Giovanni Paolo II aveva la capacita' di richiamare le folle, forse grazie al suo talento di attore, sapeva "presentarsi bene" (non e' una critica, solo una constatazione). Benedetto XVI invece nasce professore universitario e ha un carattere piu' chiuso. Ma ha anche lui una capacita': quella di saper parlare attraverso la sua cultura. E ovviamente entrambi sono guidati dallo Spirito Santo. Sono stati scelti per le loro capacita', seppur diverse (Dio da' ad ognuno di noi talenti diversi che ognuno di noi deve far fruttare nel miglior modo possibile). Quindi perche' confrontarli e criticarli, spesso senza conoscerli? Guardiamo alla sostanza, non all'apparenza.

Per guardare alla sostanza, dunque, bisogna considerare le capacita' dell'attuale Santo Padre. Io l'ho fatto leggendo un paio dei suoi scritti e, in particolare, il libro che cerca di presentare e analizzare Gesu' di Nazaret. Questa prima parte va dal battesimo nel Giordano alla trasfigurazione.

In 10 capitoli e una introduzione Benedetto XVI cerca di descrivere, analizzare criticamente (la famosa esegesi di cui ignoravo il significato) e presentarci il Gesu' storico nell'ottica anche religiosa.

Non posso fare una recensione completa del libro. E' impossibile vista la vastita' dell'argomento.

Mi limitero' a dire che e' scritto in modo abbastanza comprensibile. Non sempre e' facile, ma non si parla di un argomento facile e non lo e' nemmeno il tipo di analisi fatta.

Benedetto XVI non vuole fornirci una verita' assoluta. Come dice nell'introduzione, ci da' la sua "versione" dei fatti partendo anche dai lavori di grandi filosofi, teologi e pensatori passati e presenti. Cita persino Marx.

Ma e' una versione logica e condivisibile, basata sui fatti. Quindi perche' non dedicargli qualche ora per comprendere qualcosa in piu' di lui e di Lui? Male non fara' di certo.

"la vera "morale" del cristianesimo e' l'amore. E questo, ovviamente, si oppone all'egoismo - e' un esodo da se stessi, ma e' proprio in questo modo che l'uomo trova se stesso." (pag.125)

E' una delle tante frasi interessanti di questo libro. Ma forse piu' importante e' quest'altra domanda:

"Proprio da parte ebraica - con buona ragione - viene reiteratamente posta la domanda: che cosa ha portato allora il vostro "Messia" Gesu'? Non ha portato la pace universale e non ha vinto la miseria del mondo. Percio' non puo' essere il vero Messia, da cui ci si aspetta proprio questo. Ebbene che cosa ha portato Gesu'? [...] Egli ha portato il Dio di Israele ai popoli cosi' che tutti i popoli ora lo pregano e nelle Scritture di Israele riconoscono la sua parola, la parola del Dio vivente. Ha donato l'universalita', che e' la grande e qualificante promessa per Israele e per il mondo. L'universalita', la fede nell'unico Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, accolta nella nuova famiglia di Gesu' che si espande in tutti i popoli superando i legami carnali della discendenza: ecco il frutto dell'opera di Gesu'." (pag.144)

In poche righe ci viene data la ragione della venuta di Gesu' nel mondo: portarci Dio.

Un regalo unico da fare a tutti gli uomini, piu' delle cose materiali che in molti promettono e pochi mantengono. Ogni rivoluzione partita con principi molto simili a quelli di Gesu' e' miseramente naufragata. Basti pensare alla rivoluzione russa da cui e' nato il comunismo. Alcuni dei principi di base erano assolutamente condivisibili, ma non si e' riusciti a portarli a compimento perche' quegli uomini pensavano solo al lato materiale della vita e non a quello spirituale. Non stupisce quindi che il comunismo sia naufragato miseramente, mentre il cristianesimo e' in "vita" da quasi duemila anni.

"Il pane e' importante, la liberta' e' piu' importante, ma la cosa piu' importante di tutte e' la costante fedelta' e l'adorazione mai tradita." (Alfred Delp, gesuita tedesco messo a morte dai nazisti, pag.55)

Il libro del Santo Padre analizza vari punti essenziali dei vangeli. Si va dal battesimo a cui sono seguiti i quaranta giorni nel deserto con le tentazioni del demonio:

"[...]appare chiaro il nocciolo di ogni tentazione: rimuovere Dio, che di fronte a tutto cio' che nella nostra vita appare piu' urgente sembra secondario, se non superfluo e fastidioso. Mettere ordine da soli nel mondo, senza Dio, contare soltanto sulle proprie capacita', riconoscere come vere solo le realta' politiche e materiali e lasciare da parte Dio come illusione, e' la tentazione che ci minaccia in molteplici forme."(pag.50)

C'e' la spiegazione del Discorso della Montagna con le beatitudini che mi hanno sempre dato da pensare. Una in particolare riguardava i perseguitati per colpa della giustizia. Sbagliando, mi sono sempre chiesto perche' doveva essere beato chi finiva in carcere. Ma questi perseguitati non sono criminali, bisogna leggere questa frase in un altro modo: beati coloro che vengono perseguitati perche' giusti e perche' "seguono" e promuovono la giustizia. Un po' diversa detta cosi', vero? Voi l'avevata interpretata correttamente? Meglio per voi, io comunque ora ho capito il mio errore.

E un'altra beatitudine riguardava gli afflitti: "Beati gli afflitti, perche' saranno consolati". Ma:

"L'afflizione di cui parla il Signore e' il non-conformismo col male, e' un modo di opporsi a quello che fanno tutti e che s'impone al singolo come modello di comportamento. Il mondo non sopporta questo tipo di resistenza, esige che si partecipi." ( pag.112)

Quanti al giorno d'oggi tendono a seguire il gregge? Quanti rinunciano alla verita' per seguire la moda, anche se ingiusta? Ma e' piu' facile seguire la moda, piuttosto che andare controcorrente. Questo mi fa venire in mente Al Pacino nel finale del remake americano del film "Profumo di donna": il suo personaggio si e' spesso trovato ad un bivio nella vita e ogni volta sapeva qual era la direzione giusta da seguire. Ma non l'ha mai imboccata per il semplice motivo che era la piu' difficile.

Strano citare un film commerciale durante la recensione di un libro come questo? Non credo.

Fare la cosa giusta e' sempre difficile perche' l'altra ci sembra piu' semplice, perche' gli altri fanno in quel modo e andare controcorrente ci fa apparire "bigotti" e stupidi.

Ci sono altri fatti analizzati nel libro del Santo Padre, ma lascio a voi scoprirli, a parte uno: la preghiera che ci ha regalato Gesu', il Padre Nostro, protagonista del capitolo 5, il mio preferito.

Benedetto XVI la analizza e la spiega in ogni sfumatura.

Quanti di noi dicono il Padre Nostro senza quasi far caso alle parole, in modo automatico e senza convinzione? Ma cosa stiamo chiedendo realmente a Dio? E quella frase nel finale in cui chiediamo di "non indurci in tentazione"?

Dopo aver letto il capitolo 5 di questo libro, so qualcosa di piu' ed ora recito il Padre Nostro con maggiore attenzione, ritrovandoci le spiegazioni lette. Sarebbe bello avere un'analisi cosi' accurata anche delle altre preghiere che si recitano, soprattutto nei momenti piu' dolorosi. Gia' perche', strano ma vero, si prega soprattutto nei momenti in cui si ha un problema da risolvere, mentre ci si dimentica di Dio quando le cose ci vanno apparentemente bene.

Sarebbe decisamente utile leggere questo capitolo 5 durante il catechismo per i ragazzi che fanno la Cresima. Sono passati tanti anni da quando l'ho fatta io e non ricordo con precisione gli argomenti trattati. Sicuramente pero' non si e' fatta un'analisi di questo genere del Padre Nostro. Grave mancanza.

Con questo chiudo questa recensione. Ovviamente consiglio la lettura di questo libro a tutti, sia ai cristiani, soprattutto quelli che si professano tali senza sapere realmente le basi della loro fede, sia ai non cristiani o agli atei per comprendere qualcosa di piu' di quel personaggio che ha cambiato la storia del mondo tanto tempo fa e continua a farlo ogni giorno parlando alla nostra anima (sta a noi, in piena liberta', ascoltare oppure no). Se vogliamo essere critici nei confronti di qualcuno, prima cerchiamo di conoscere l'argomento della nostra critica. Altrimenti risulta inutile.

Buona lettura a tutti!