La leggenda di Otori (2001)

"I bambini piangono, gli uomini sopportano"

Titolo italiano: La leggenda di Otori

Titolo originale: Tales of the Otori Across the Nightingale Floor

Anno di pubblicazione: 2001

Edizione: Mondadori

Pag.: 284

Prezzo: Euro 8.40

Finito il: 24/05/2005

Vantaggi: Un'avventura ambientata nel Giappone medievale che scorre veloce e ipnotizza il lettore.

Svantaggi: Nessuno

Cosa mi ha attirato in questo libro?

Prima di tutto la copertina: nell'edizione tascabile degli Oscar Mondadori, raffigura l'elsa di una spada giapponese finemente cesellata e l'inizio della lama su cui e' rappresentata la coda di un serpente... o almeno cosi' sembra. Lo sfondo e' ocra, con degli strappi, simile ad un foglio di pergamena molto vecchio. E sulla destra il disegno di un airone.

Ma e' la spada ad avermi attirato maggiormente, il resto e' venuto dopo.

Dopo la lettura del libro, posso presumere che si tratta di Jato, la spada serpente del nobile Otori Shigeru del clan Otori. Nel libro si dice che e' la spada a scegliere il proprio padrone: forse sceglie anche i lettori del libro, non lo so. Per quanto riguarda l'airone, e' il simbolo del clan Otori.

La seconda cosa che mi ha attirato in questo libro e' stato il riassunto della trama riportata sul retro. Il libro e' ambientato nel Giappone del periodo feudale, ma un Giappone fantastico. Come avverte subito l'autore Lian Hearn nel commento iniziale, non vi e' corrispondenza esatta con luoghi geografici e circostanze storiche. Un paio di nomi delle citta' si possono ritrovare nel Giappone moderno, ma tutto il resto e' inventato. Le uniche cose veramente corrette sono i riferimenti agli usi e ai costumi giapponesi dell'epoca. E la descrizione del pavimento che canta come un usignolo, che esiste realmente.

Nel periodo considerato nel libro la crudelta' e i riti familiari si intrecciano, i clan sono in lotta tra loro per conquistare il potere in un paese il cui imperatore si e' rivelato debole.

E' qui che inizia la storia di Tomasu, un ragazzo che vive in un villaggio isolato e minuscolo in mezzo alle montagne nel territorio del clan Tohan, controllato dal "nobile" Iida Sadamu. La vita di Tomasu e' tranquilla, governata dalla religione degli Occulti. Gli Occulti hanno un unico Dio (il Dio Oscuro), non praticano la violenza e predicano il perdono. E forse per questo sono perseguitati e considerati alla stregua di criminali (non ricordano anche a voi i cristiani al tempo degli antichi Romani?).

Tomasu se ne rende conto quando il suo villaggio viene brutalmente distrutto da Iida e tutti vengono uccisi. L'unico a salvarsi e' lui, aiutato dal provvidenziale intervento del nobile Otori Shigeru, che gli salva la vita e lo prende sotto la sua custodia, cambiandogli nome in Takeo per celarne le origini e l'identita'.

E' a questo punto che la vita di Takeo subisce una svolta significativa che lo porta in un mondo completamente diverso da quello che conosceva, un mondo di intrighi, lotte, violenza e morte. Ma anche di onore e amore. Scoprira' di possedere caratteristiche particolari (soprannaturali) che rivelano la sua appartenenza alla Tribu', un popolo quasi mitico della cui esistenza si sente solo sussurrare, ma i cui componenti si trovano praticamente in ogni luogo e vengono usati nella loro qualita' di sicari e spie.

L'altra protagonista del romanzo e' Shirakawa Kaede, figlia maggiore del nobile Shirakawa e da otto anni ostaggio nel castello della famiglia Noguchi per mantenere la pace politica tra le due famiglie.

Noguchi e' alleato di Iida e tratta la ragazza come una serva invece di rispettare il suo rango nobiliare come sarebbe tradizione.

Kaede scoprira' presto cosa si cela fuori dalle mura del castello e si ritrovera' nei panni di una merce di scambio, scoprendo il ruolo che una donna ricopre nel mondo esterno. Ma anche le donne possono lottare e imporsi.

Lascio a voi scoprire il resto in questo libro dal linguaggio fluido e scorrevole.

I capitoli dedicati a Takeo sono scritti in prima persona mentre quelli di Kaede sono scritti in terza persona. All'inizio questo mi ha un po' sconcertato ma ci si fa presto l'abitudine.

La storia si dipana davanti agli occhi del lettore in modo semplice: basta liberare la mente e lasciarsi catturare dalla vita giapponese, lenta e frenetica insieme.

Il Giappone viene presentato con i suoi samurai, il senso dell'onore e quel gusto per gli intrighi e le mezze verita', dove ogni parola e' detta in un codice speciale, seguendo l'etichetta delle buone maniere, dove un tono o un gesto assume significati diversi e mille sfumature.

Il fascino di questa terra traspare dalle parole di Lian Hearn, che pur non essendo giapponese, ha saputo costruire perfettamente i suoi personaggi.

La storia comunque continua: questo e' solo il primo libro di una trilogia. Ieri ho comprato il secondo volume, "Il viaggio di Takeo". Sul terzo non ho notizie per ora.

Chiudo con qualcosa che non ha bisogno di commenti, una frase pronunciata dal nobile Otori Shigeru: "La morte arriva all'improvviso e la vita e' breve ed effimera. Nessuno puo' cambiare questa realta' ne' con le preghiere ne' con gli incantesimi. I bambini ne piangono. Gli uomini e le donne, invece, sopportano".

Buona lettura a tutti!