Il prezzo dell'inganno (1997)

Omicidio e intolleranza

Titolo italiano: Il prezzo dell'inganno

Titolo originale: Deception on His Mind

Anno di pubblicazione: 1997

Edizione: TEA - Longanesi

Pag.: 570

Prezzo: Euro 8.90

Finito il: 05/02/2010

Vantaggi: Un ottimo giallo scritto bene da una regina del genere.

Svantaggi: Nessuno

Elizabeth George e' un nome ormai conosciuto dagli amanti del giallo all'inglese. E anche chi non ama questo genere ma segue le mie opinioni dovrebbe ormai conoscerlo.

Il giallo all'inglese e' un genere di giallo che si discosta dagli altri.

Trae la sua origine da grandi nomi del passato come Arthur Conan Doyle (creatore di Sherlock Holmes e Watson) e Agatha Christie e prosegue ai giorni nostri con le regine che si contendono il trono, tra cui P.D.James ed Elizabeth George.

La caratteristica principale di questo genere e' una certa lentezza nel modo di raccontare le trame, dovuta all'accuratezza usata nel descrivere luoghi, personaggi e situazioni. C'e' un'attenzione particolare per l'ambientazione, solitamente l'Inghilterra o le terre limitrofe, e anche un continuo approfondimento della psicologia dei personaggi che vivono la storia. Il crimine sembra quasi passare in secondo piano, soppiantato da tutto cio' che lo circonda. E alcune volte (anche se rare) ci si ritrova a meta' libro senza che il crimine sia stato ancora commesso.

Elizabeth George riassume nei suoi libri tutte queste caratteristiche e a prima vista potrebbe essere scambiata per un'autentica donna inglese di nascita. Solo che lei e' americana, nata nel 1949 a Warren, in Ohio e abitante in California.

I personaggi che ricorrono nei suoi libri sono diversi. Il principale e' l'ispettore Thomas Lynley di New Scotland Yard. Ma nel caso de' "Il prezzo dell'inganno" (titolo originale "Deception on His Mind") la scena viene rubata da Barbara Havers, sergente e assistente di Lynley (che si e' appena sposato con lady Helen ed e' in viaggio di nozze).

Vediamo dunque di cosa parla il libro.

Un accenno di trama

Su una spiaggia di Balford-le-Nez, tranquilla cittadina sulla costa dell'Essex meta di turismo estivo, viene trovato un cadavere.

Si tratta di Haytham Querashi, la sua morte e' chiaramente un omicidio e il clima, gia' torrido per l'estate in corso, si surriscalda ulteriormente: Querashi e' pakistano e l'intolleranza tra inglesi e pakistani viene maggiormente alla luce.

Per aiutare dei parenti, Azhar, vicino di casa di Barbara Havers, decide di andare sul posto portandosi dietro la figlia Hadiyyah. Barbara, in convalescenza dopo un duro scontro con un criminale e invitata dai suoi superiori a prendersi un periodo di riposo, decide di seguirli per cercare di proteggerli.

Giunta sul posto scopre che a condurre le indagini e' una sua vecchia conoscenza, l'ispettore Emily Barlow della polizia giudiziaria, e si offre di aiutarla, facendo da tramite tra la polizia e la comunita' pakistana in fermento.

Il caso si presenta difficile: se il colpevole risultasse inglese, gli "asiatici" (come vengono indicati dai locali) potrebbero rivoltarsi e dare vita a manifestazioni violente. Se il colpevole risultasse invece straniero, qualcuno potrebbe insinuare che la polizia voglia semplicemente perseguitare gli stranieri.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

E' strano come un libro scritto nel 1997 possa risultare cosi' attuale.

Eppure leggendo queste pagine mi e' stato facile ambientare i problemi tra inglesi e pakistani a quelli che si creano ogni giorno in Italia.

Per quanto ci si ritenga giusti e al di sopra di ogni pregiudizio, il diverso e lo straniero generano sempre scompiglio. Certo non per causa loro, ma semplicemente perche' manca un'accettazione del proprio prossimo che trascenda le origini e/o le idee altrui. E' difficile mettere da parte pregiudizi che ci vengono inculcati da giornali e televisione ogni giorno. E per quanto non ci si ritenga razzisti, una parola o una frase detta senza la dovuta attenzione puo' venir travisata e generare incomprensione.

Ma in fin dei conti chi sono il "Noi" e chi il "Loro"?

A voler spaccare il capello, tutti sono stranieri e tutti non lo sono.

Esistono incomprensioni tra uomo e donna, tra giovani e vecchi, tra ideologie differenti, tra ricchi e poveri, tra eterosessuali e omosessuali. E questi sono solo alcuni esempi (tutti riscontrabili nel libro della George).

La parte veramente difficile e' accettare gli altri nella nostra vita. Ma piu' che altro, credo sia difficile accettare noi stessi nella nostra vita, riconoscendo e accettando i nostri limiti e difetti. Solo che spesso si preferisce guardare quelli degli altri perche', appunto, sono degli altri, magari riducendosi a gridare contro sciocchezze pur di non dover analizzare i problemi che ci riguardano.

Scusate la divagazione, ma e' una divagazione che ha diretta attinenza con la storia che ho letto.

Riflessioni profonde possono nascere anche dai libri detti d'evasione. Un giallo come "Il prezzo dell'inganno" non vuole ergersi a pilastro della letteratura mondiale, seppure risulti scritto bene, eppure riesce ad intaccare l'animo di chi lo legge, forse perche' richiede tempo e attenzione a causa della sua lunghezza ed elaborazione.

Questo libro risulta decisamente lungo con le sue 570 pagine. La cosa bella pero' e' data dal fatto che scorrono velocemente e senza pesare affatto. Il crimine avviene subito, anzi si parte da dopo il crimine. E l'approfondimento psicologico dei personaggi si adatta perfettamente allo scorrere della storia. Il lettore non riesce a perdersi.

Da un certo punto di vista, si tratta di un giallo classico: un crimine, tanti indiziati, due investigatori.

La bonta' del mix che si fa di questi tre ingredienti e' dovuta solo alla capacita' della scrittrice, che, secondo me, qui e' riuscita a dare una bella prova della sua bravura, inserendo anche un'analisi dell'intolleranza verso il diverso da parte di coloro che si definiscono normali. Ma cos'e' la normalita'?

Il confronto tra due culture cosi' diverse come quella inglese-occidentale e quella pakistana-mussulmana e' decisamente interessante e mette in luce pregi e difetti di entrambe.

Concludo quindi consigliando questo libro agli amanti del giallo classico. A me e' piaciuto e seppure si tratti di una serie che dovrebbe essere letta nel giusto ordine di uscita dei libri, la storia risulta abbastanza indipendente e comprensibile anche a chi ancora non ha letto nulla della George.

Buona lettura a tutti!