Dove sei? (2001)

"Last call"

Titolo italiano: Dove sei?

Titolo originale: Ou es-tu?

Anno di pubblicazione: 2001

Edizione: TEA

Pag.: 223

Prezzo: Euro 7.80

Finito il: 25/07/2005

Vantaggi: Una storia d'amore e di lontananza, di incontri mancati e forti sentimenti nello stile di Levy.

Svantaggi: Non e' all'altezza del precedente "Se solo fosse vero".

"Solo l'amore e l'amicizia riescono a colmare la solitudine dei nostri giorni. La felicita' non e' un diritto di ciascuno, ma una lotta di tutti i giorni. Credo che si debba saper vivere allorche' la vita si presenta a noi"

Con questa frase di Orson Welles nella pagina che precede l'inizio del racconto, Marc Levy torna dopo il suo bellissimo "Se solo fosse vero" con una nuova storia d'amore e di avventura.

"Dove sei?" non e' all'altezza del precedente, ve lo dico subito, ma si sa difendere bene.

E' la storia di un rapporto a distanza.

Susan e Philip si conoscono da una vita, sono cresciuti insieme e fin dall'infanzia hanno saputo di essere fatti per stare insieme. Ma la morte dei genitori di Susan in un incidente automobilistico provoca in lei un cambiamento: ha un bisogno quasi disperato di cambiare aria anche se inconsciamente ancora non lo ha capito. Per questa ragione Susan a 21 anni si unisce ai Peace Corps e vola in Honduras per due anni allo scopo di aiutare le vittime di un tremendo uragano chiamato Fifi, la cui nascita il 14 settembre 1974 occupa le prime pagine del libro ingannando per qualche istante il lettore.

Philip invece rimane a New York a completare gli studi universitari come grafico.

L'ultimo saluto prima della partenza di Susan avviene ad un tavolino del bar dell'aeroporto di Newark, che da quel momento diventa il loro ritrovo abituale.

Gia' perche', passati i due anni iniziali, Susan non si ferma. Dopo un incontro di un paio d'ore al loro tavolino del bar, riparte per continuare la sua missione in Honduras. A quell'incontro Philip si e' preparato per tutto il giorno, convinto di riabbracciare finalmente la sua amata e iniziare con lei la vita che ha sempre sognato.

Ma il futuro ha in serbo ben altro.

Susan continua la sua vita al servizio delle vittime sudamericane mentre Philip si dedica alla sua carriera di grafico pubblicitario.

E per non smentire le difficolta' di un rapporto a distanza (che Philip sarebbe pronto a continuare ma Susan no), Philip incontra Mary, una giornalista, e dopo qualche anno la sposa.

I sentimenti che legano Philip e Susan sono sempre forti, ma Mary e' il simbolo di una stabilita' di cui lui ha bisogno per formarsi una famiglia.

Qualche anno dopo, la tranquilla vita che la coppia ha saputo crearsi (coronata anche dalla nascita di Thomas) viene sconvolta dall'arrivo di Lisa, la figlia di Susan...

...ed e' qui che il romanzo prende finalmente vita, dopo essersi trascinato per meta' della sua lunghezza (223 pagine) raccontando le avventure e disavventure di Philip e Susan. Interessanti certamente, ma senza uno scopo particolare, almeno per quanto mi riguarda. Continuavo ad aspettarmi il colpo di scena che trasforma un libro in un buon libro. E questo arriva con Lisa.

Da questo momento il lettore si riscuote e il suo interesse si riaccende portandolo fino alla fine del libro in un baleno.

Levy e' un bravo narratore: non si perde in inutili descrizioni e caratterizza perfettamente i personaggi. La storia forse sembra un po' languire ma non lasciatevi ingannare perche' ci sara' una sorpresa finale davvero inaspettata.

I personaggi principali sembrano Philip e Susan. Con Philip e la sua voglia di ritrarre le persone che lo circondano tendo a ritrovarmi parecchio. Ma e' Mary il vero asso nella manica della storia, una donna che deve vivere al fianco di un marito innamorato da sempre di un'altra persona e che ad un certo punto si ritrova una parte importante di questa nella propria casa. Crescere Lisa non sara' facile e lo capirete da soli.

"... Talvolta la terra gira al contrario, ma che tu lo voglia o no gira in un unico senso, e che tu lo voglia o no ti porta sulle spalle e tu giri con lei..."

Questa e' una frase di Mary detta al marito durante un litigio, un momento di brutale confidenza e liberazione.

E poi c'e' Lisa, ancora una bambina al suo arrivo a New York, in un posto nuovo, totalmente diverso dalla terra semi selvaggia dell'Honduras natio. Fanno riflettere i suoi pensieri e i confronti che fa tra le due vite che la caratterizzano, quella passata (fatta di semplicita' e privazioni che l'hanno trasformata in una semi-adulta) e quella presente.

"... anche l'infanzia ha le sue virtu'. Ci serve per costruire le fondamenta dei nostri sogni e delle nostre vite. Trarrai la forza dai ricordi, fuggirai la rabbia, coltiverai le passioni, e poi metterai sempre piu' lontano il confine della paura e dei limiti..."

E' una specie di definizione dell'infanzia data da Philip a Lisa, desiderosa di lasciarsela alle spalle con tutti i problemi e i dispiaceri.

Il libro e' utile anche per capire meglio gli uragani e come vengono studiati per prevenirne i danni, non e' solo un romanzo d'amore. Qualcosa si impara sempre.

E con questo chiudo.

Buona lettura a tutti!