La citta' delle Bestie (2002)

L'inizio della trilogia di Aquila e Giaguaro

Titolo italiano: La citta' delle Bestie

Titolo originale: La Ciudad de las Bestias

Anno di pubblicazione: 2002

Edizione: Feltrinelli (Universale Economica n.1895)

Prezzo: Euro 8.00

Pag.: 242

Finito il: 17/01/2007

Vantaggi: Romanzo d'avventura con toni spirituali, scritto superbamente, adatto anche ai piu' giovani

Svantaggi: Nessuno

Immaginate di ritrovarvi in mezzo alla foresta amazzonica lontano da ogni tipo di collegamento moderno come treni, aerei, auto e moto, o e-mail e cellulari, e in mezzo a serpenti velenosi o giganteschi, caimani, piranha e giaguari alla ricerca di una Bestia feroce e sanguinaria. Come vi comportereste?

E' quello che succede ad Alexander, Alex per gli amici, un quindicenne di un piccolo paesino della California. La madre Lisa e' gravemente malata, debilitata da un cancro, e deve essere portata in un ospedale del Texas per essere curata, accompagnata dal marito medico. Per questo motivo le due sorelle di Alex, Andrea e Nicole, vengono affidate alla nonna materna Carla, mentre il ragazzo viene spedito da Kate, l'eccentrica nonna paterna, nella grande New York. Ma questa e' solo la prima tappa del viaggio perche' Kate deve andare in Amazzonia. Come giornalista viene aggregata alla spedizione scientifica con lo scopo di seguire le tracce di una leggendaria Bestia alta tre metri, con artigli affilati che lasciano cadaveri sulla sua scia, accompagnati da una puzza terribile. E' questo che si racconta della Bestia perche' le uniche prove della sua esistenza sono impronte enormi e cadaveri sanguinolenti, insieme al puzzo e ai deliri di coloro che dicono di averla incontrata e sono sopravvissuti.

Alex e' un ragazzo di citta', abile scalatore di montagne, schizzinoso nel mangiare e ben poco spirituale. Il mondo in cui finisce e' quasi un inferno per lui. Ma con l'aiuto di Nadia, la figlia tredicenne della guida brasiliana Cesar, impara cosa significa vivere a contatto con la natura selvaggia. E l'incontro con il mitico Popolo della Nebbia influira' molto sulle certezze e sulla visione del mondo di Alex, che si trovera' implicato in un'impresa apparentemente piu' grande di lui.

A voi scoprire quale.

Il romanzo e' ben scritto da una brava Isabel Allende. Anche se e' famosa in tutto il mondo, confesso che e' il suo primo libro che leggo. Ma la trama mi ha spinto ad iniziare proprio da questo (scritto nel 2002) e continuare con gli altri due della trilogia dedicata ad Alex il Giaguaro e Nadia l'Aquila, cioe' "Il regno del Drago d'Oro" (2003) e "La foresta dei pigmei" (2004). Li ho comprati subito dopo aver terminato questo e ho gia' iniziato il secondo. Se Isabel continuera' a convincermi nel suo modo di raccontare, proseguiro' nella lettura degli altri suoi libri.

La Allende e' nata a Lima, in Peru', nel 1942, ma e' vissuta in Cile fino al 1975 e al golpe di Pinochet, dopo il quale si e' trasferita prima in Venezuela e poi negli Stati Uniti. Il suo primo libro e' stato "La casa degli spiriti" (1982), di cui ho visto il film (molto bello). A questo e' seguito "D'amore e ombra" (1985), da cui e' stato tratto un altro splendido film che ho visto (contravvenendo per due volte alla regola d'oro di leggere prima i libri e poi vedere i film). E altri libri sono seguiti.

Perche' ho iniziato solo ora a leggere l'Allende? Non lo so.

Sara' il caso. Oppure era semplicemente arrivato il momento giusto per cominciare, dopo aver letto le tante entusiastiche opinioni trovate qui su Ciao.

Come dicevo, non e' un caso che ho iniziato da "La citta' delle Bestie": sapevo che faceva parte di una trilogia e che aveva per protagonisti due ragazzi un po' particolari.

Ed e' cosi' che mi sono immerso nel mondo amazzonico degli indios in via di estinzione, sterminati dall'avidita' di noi cosiddetti popoli civilizzati che per qualche tonnellata di legna e qualche manciata d'oro e di pietre preziose siamo disposti a distruggere ogni cosa. Il vero peccato originale dell'uomo e' stato il desiderio, il volere sempre di piu'.

Ottenere tutto non serve se in cambio diamo la nostra anima trasformandoci in orrendi involucri vuoti.

Per di piu', pretendiamo di trasformare tutti in esseri avidi come noi perche' solo cosi' siamo in grado di controllarli e forse ci sentiamo meno in colpa per le nostre azioni.

A questo non ci sara' mai fine perche' piu' abbiamo e piu' vogliamo. E piu' stiamo male sentendoci inadeguati in una vita che non ci appartiene piu'. Viviamo per accumulare invece di vivere semplicemente per noi stessi.

Il mondo e' cosi' bello se visto con gli occhi di un "primitivo" indios.

Perche' non impariamo ad osservarlo nello stesso modo e con gli stessi sensi? Forse cosi' impareremo nuovamente ad apprezzarlo e ad accettare i nostri simili e le loro differenze, invece di cercare di uniformare tutti infilandoli nello stesso modello banale e freddo. Ci riusciremo?

Purtroppo non lo so. Perche' si tende ad imitare gli altri e ad adeguarci alle mode, e' insito nell'uomo l'adattamento. Bisognerebbe solo cambiare i modelli a cui ci rifacciamo e forse qualcosa potrebbe cambiare. Ma sono pochi quelli in grado di farlo, sono pochi gli esseri umani degni di questo nome pronti ad andare contro corrente per distinguersi dagli altri.

Io? Non sono senza colpe, e' difficile abbandonare la comodita' di seguire sentieri gia' battuti. Provero' a crearmene di nuovi, ma non e' detto che ci riesca.

Per ora mi limito a consigliarvi la lettura di questo libro perche' a me e' piaciuto e sono convinto che piacera' anche a molti di voi. Magari scoprirete altre chiavi di lettura nelle avventure di Alex e Nadia.

Buona lettura a tutti!