Qualcosa da tenere per sè (2007)

Effetto Olimpiadi a Torino

Titolo: Qualcosa da tenere per sè

Anno di pubblicazione: 2007

Edizione: Mondadori - Oscar n.1875

Pag.: 273

Prezzo: Euro 9.50

Finito il: 24/03/2010

Vantaggi: Un buon romanzo giallo ben scritto. Ottimi personaggi e ambientazione.

Svantaggi: Nessuno

2006: Olimpiadi invernali di Torino.

Margherita Oggero ambienta nella sua bella citta' (sono di parte, ma non mi importa) la quarta avventura della professoressa Camilla Baudino, la Profia che in televisione ha avuto le fattezze sia di Luciana Littizzetto in un film, sia, soprattutto, di Veronica Pivetti nella serie "Provaci ancora Prof". Non ho mai visto questa serie, ma so che ha un difetto di fondo non trascurabile: e' stata ambientata a Roma. Perche' non lasciare le cose come stavano e usare Torino?

Ma lasciamo stare le polemiche.

Io mi sono limitato alla parte piu' bella e interessante, cioe' leggere i libri della Oggero.

I libri sono sempre (o quasi) migliori delle trasposizioni televisive o cinematografiche. Certo, ci sono alcune eccezioni (come il Montalbano di Zingaretti o qualche film tratto dai libri di King), ma sono davvero poche.

Tornando al libro in questione, si intitola "Qualcosa da tenere per se'" ed e' stato pubblicato nel 2007 edito dalla Mondadori. Io ho letto la versione Oscar (n.1875) venduta a 9.50 euro (con uno sconto del 25% dovuto ad una promozione di quel periodo).

Nella serie segue "La collega tatuata", "Una piccola bestia ferita" e "L'amica americana".

Un accenno di trama

2006. Olimpiadi invernali di Torino.

In mezzo alla baraonda e alla vivacita' che accopagnano la grande manifestazione cala il dramma: viene trovato il corpo martoriato e senza vita di una donna. E poco dopo quello di un ragazzo.

La prima e' una prostituta non piu' giovanissima di cui si scopre presto l'identita'. Il secondo e' un mistero.

Ma Gaetano Berardi, commissario della squadra omicidi, vuole scoprire la verita' sui due delitti ed e' convinto che siano collegati in qualche modo.

Camilla Baudino, professoressa di lettere, e' in un momento di pausa. Le scuole sono chiuse per le Olimpiadi, marito e figlia sono andati in montagna per seguire le gare, la madre e' in vacanza nel sud Italia. E lei e' a Torino da sola. Dopo tanti mesi che non sente Gaetano, decide di riprendere i contatti. Ma il periodo non e' dei piu' azzeccati: se lei e' libera da tutto, lui e' oberato di lavoro.

Nel frattempo fa la conoscenza di Liuba, una ragazza indipendente e moderna, che vive in una specie di comunita' e lontano dalla famiglia.

Come si intrecceranno tutte queste storie?

A voi scoprirlo.

Le mie considerazioni

"... la verita' e' una rete fatta di tanti fili intrecciati, che sono le coincidenze, le occasioni mancate, l'impossibilita' di ricrearle, e il filo piu' vistoso, quello che chiude la rete, e' la necessita' di non raccontare tutto, di tenere qualcosa per se', di lasciare delle maglie di silenzio." (pag.273)

Scusate, ma e' una frase che dovevo assolutamente usare per il bellissimo modo in cui e' costruita.

Da sola racchiude tutta la storia e ha in se' quel mistero che, spero, spinga i lettori a leggere il libro della Oggero.

Questa scrittrice non mi ha nuovamente deluso: e' bravissima a scrivere e anche questa volta mi ha incollato al suo libro. Che non puo' essere definito solo un giallo, quanto piuttosto un romanzo a tinte gialle. Perche' oltre alla storia gialla, nasconde i pensieri e le azioni della protagonista in crisi con la vita e con la famiglia. Di dubbi, Camilla ne ha tanti. E' abbastanza sincera con se stessa da non mentirsi. Sa che con il marito Renzo le cose non vanno piu' molto bene, ma sa anche che dividersi da lui non e' facile. La pausa olimpica giunge al momento giusto. E quel che porta con se' e' decisivo per lei e il suo futuro.

"Perche' penso che i sentimenti sono degli inquilini che ci abitano quasi a tradimento. Degli abusivi che sfondano le porte o entrano dalle finestre senza essere invitati, senza chiedere il permesso." (pag.258)

sono parole di Camilla mentre parla con il cognato Giorgio. Il pezzo continua ancora per un po', ma penso sia meglio per ognuno di voi scoprirlo per proprio conto. A me e' piaciuto molto perche' l'ho trovato vero e profondo.

I sentimenti ti prendono alla sprovvista e ti invadono e ti catturano. E ti fanno fare cio' che vogliono, anche cose insensate e sbagliate. Ma e' questo il bello di essere vivi e di provare sentimenti. Spesso sbagliare e soffrire ne' e' la conseguenza piu' diretta, ma senza quei brividi la vita non ha senso.

Un altro grande vantaggio nella lettura di questo libro e' l'ambientazione torinese. La Oggero ha una splendida capacita', quella di saper ricreare a parole le ambientazioni in cui quasi ogni giorno mi tocca vivere. A Torino ci lavoro da tanto tempo e ricordo la frenesia dei giorni del 2006 legati alle Olimpiadi invernali, la stessa frenesia che la Oggero porta nelle sue pagine.

E' stato un vero piacere leggere questo libro e lo consiglio a tutti quelli che amano i romanzi a tinte gialle.

Anche se non siete mai stati a Torino, la Oggero vi instillera' il desiderio di visitarla.

Buona lettura a tutti!