La consulente (1992)

Lotte intestine e vendette

Titolo italiano: La consulente

Titolo originale: Mistress of Justice

Anno di pubblicazione: 1992

Edizione: Rizzoli (2012) - bestBUR (2013)

Pag.: 467

Prezzo: Euro 10.90

Finito il: 04/10/2013

Vantaggi: Discreto legal thriller con buone descrizioni e personaggi

Svantaggi: Finale prevedibile, non all'altezza dei soliti libri di Deaver

In una nota introduttiva al libro, Jeffery Deaver informa il lettore che ha abbozzato "La consulente" circa tredici anni fa e poi l'ha tenuto nel cassetto perche' non gli piaceva, mancava di tenere con il fiato sospeso lui, figuriamoci il lettore. Quindi ci ha rimesso mano per migliorarlo.

Il risultato e' "La consulente", un legal thriller arrivato nel 2012 in Italia edito dalla Rizzoli e trasformatosi nel 2013 nell'edizione tascabile "bestBUR" che ho letto io.

Un accenno di trama

Taylor Lockwood, capace praticante in un grande studio legale, riceve un incarico un po' particolare: Mitchell Reece, associato dello studio, la incarica di indagare per scoprire chi tra i suoi colleghi e' responsabile della sottrazione di una importante cambiale, fondamentale per vincere una causa milionaria. Taylor accetta l'incarico e diventa una specie di spia alla ricerca del colpevole. Ma l'unico modo per risolvere il caso e' rimescolare il marcio dei bassifondi di uno studio legale di New York, e a volte si rischia di annegare...

... Lascio a voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Io ho scoperto il legal thriller grazie a quello che inizialmente veniva considerato il suo maestro indiscusso: John Grisham. Ora forse il titolo non e' piu' suo, a causa dei tanti autori che si sono cimentati nel genere con alterne fortune. Sicuramente Jeffery Deaver non concorre per il titolo, anche se "La consulente" non e' malvagio.

E' discreto come trama e interessante come personaggi, ma il finale e' prevedibile e manca di sorprese. Ad un terzo del libro il lettore riesce ancora a guardarsi intorno e la sua attenzione non e' imprigionata dalla trama. A meta' l'attenzione inizia a sentire dei legami e poi questi legami si trasformano in lacci, anche se siamo ben lontani dalle catene che solitamente un libro di Deaver usa per imprigionare l'"incauta" preda lettrice.

Interessante l'ambientazione, ma il grande studio legale al servizio del dio Potere e del dio Denato e' una cosa vista e rivista in tanti libri (ricordiamoci "Il socio" o gli avversari di "L'uomo della pioggia", tanto per citare due titoli di Grisham) e in tanti film (stessi titoli).

E l'incarico ricevuto dalla protagonista Taylor non e' molto credibile.

Concludendo, non mi dispiace aver letto questo libro, ma Deaver e' un'altra cosa e anche il legal thriller. Forse doveva pubblicare questo libro vent'anni fa, sarebbe stato piu' originale.

Buona lettura a tutti!