Salinger, J.D. - Il giovane Holden (1945)

Perche' tanto successo?

Titolo italiano: Il giovane Holden

Titolo originale: The Catcher in the Rye

Anno di pubblicazione: 1945

Edizione: La Biblioteca di Repubblica (2002)

Pag.: 238

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 21/09/2012

Vantaggi: Qualche pagina divertente...

Svantaggi: Storia debole, personaggi strani

"Il giovane Holden" di J.D.Salinger e' uno dei romanzi di cui ho sentito piu' parlare. E tutti a parlarne bene.

Scritto nel 1945 (almeno secondo il copyright del libro), ha avuto un successo clamoroso. Eppure, mi dispiace ammetterlo, non ne capisco il motivo.

Io l'ho letto solo adesso e l'ho trovato deludente: alla sua conclusione non mi ha lasciato nulla. Forse mi aspettavo troppo? Non lo so nemmeno io.

Nemmeno il titolo risulta comprensibile. Parlo del titolo originale: "The Catcher in the Rye" non ha una traduzione italiana comprensibile, ragion per cui e' stato scelto "Il giovane Holden" (forse e' la prima volta che il titolo italiano risulta piu' azzeccato del titolo originale). Interessante la nota ad inizio libro che spiega tale fatto: "The Catcher in the Rye" prende spunto dal testo di una canzone (o di una poesia?) mal ricordato dal giovane protagonista, e viene citato un paio di volte in tutte le 238 pagine che formano il racconto. Se non avessi letto la nota, probabilmente non me ne sarei nemmeno accorto.

Tornando al libro, si tratta del racconto scritto in prima persona da Holden Caulfield di New Yord dei giorni che hanno preceduto il Natale del suo sedicesimo anno di eta'. Sbattuto fuori dal Pencey, l'istituto in cui i genitori lo hanno iscritto dopo essere stato sbattuto fuori da altre scuole precedenti, Holden "si concede" qualche giorno di vacanza da solo in giro per New York, lontano dai genitori e a loro totale insaputa. E attraverso le sue avventure ci racconta se stesso, o meglio, il vuoto che alberga in lui.

Questa, in poche parole, e' la trama del racconto. Ma non bisogna aspettarsi avventure sensazionali o straordinarie. Si tratta di decadenza e immaturita'.

Primo tra tutti, il fatto che a un sedicenne, in una societa' che vedeva l'entrata nella vita adulta al ventunesimo anno d'eta', sia lasciato libero di girare per una citta' come New York senza che nessuno se ne preoccupi minimamente. La scuola avrebbe almeno dovuto avvertire i genitori della scomparsa del ragazzo, in primo luogo.

Holden e' un ragazzo come se ne trovano tanti anche in questo periodo: senza spina dorsale, senza sogni e senza uno scopo nella vita. E nemmeno lo cerca. Alla domanda diretta fatta dalla sorella minore (che mi sembra sicuramente piu' matura di lui) su quel che vorrebbe fare in futuro, non sa cosa rispondere se non quel riferimento che porta al titolo originale del libro. E all'altra domanda, sempre della sorella, su cosa gli piace o gli sia mai piaciuto negli anni trascorsi corrisponde un'altra risposta silenziosa. Cosa puo' mai venir fuori da una personalita' cosi' vuota se non un racconto altrettanto vuoto?

E' per questo che il libro non mi e' piaciuto. Manca l'azione, ma quando succede, di solito viene sostituita dalle riflessioni di una personalita' propositiva, che qui ovviamente manca.

Se a questo aggiungiamo il modo di raccontarlo, be', le cose peggiorano (l'uso continuo di "eccetera eccetera", "se proprio volete saperlo" oppure "il vecchio/la vecchia" associato a chiunque, anche alle persone piu' giovani del protagonista). Ma forse questo e' dovuto solo al periodo in cui e' stato scritto. Sono passati settant'anni. Eppure esistono libri ancora piu' vecchi ma scritti in modo migliore.

Se qualcuno e' disposto a spiegarmi le ragioni del successo de' "Il giovane Holden", sono ben propenso ad ascoltarlo e a cercare di capirle. Per il momento il mio giudizio rimane, se non negativo, almeno indifferente.

Non ho problemi a confessarlo, nonostante vada contro corrente. E' successo infatti che la mia idea negativa mi sia stata ritorta contro, interpretandola e presentandola ad altri addirittura come un invito a bruciare il libro, con un rimando ai roghi di libri che si facevano durante i periodi bui dell'umanita'. Se si pensa che un libro sia inutile, non necessariamente dovrebbe essere bruciato o eliminato. E' un pensiero del lettore, che potrebbe non corrispondere ai pensieri di migliaia o milioni di altri lettori.

Buona lettura a tutti!