L'isola dei morti (2003)

Il mistero della nave veneziana

Titolo: L'isola dei morti

Anno di pubblicazione: 2003

Edizione: Mondadori (Oscar)

Pag.: 76

Prezzo: Euro 7.80

Finito il: 17/06/2005

Vantaggi: Un racconto di Manfredi ben ricostruito e veloce da leggere, con qualche piccola sorpresa.

Svantaggi: E' solo un racconto. Poteva essere inserito in una raccolta. Il prezzo e' eccessivo.

Per questa volta saro' breve. Ma e' normale se devo parlare di questo libro che piu' che di un romanzo e' solo un racconto, forse un po' piu' lungo del normale. Si legge in un paio d'ore ma risulta comunque interessante.

Inizia con il ritrovamento di una nave del XIV secolo nella laguna veneta, a San Marco in Boccalama, un'isola oggi sommersa e utilizzata a quel tempo come cimitero per i morti di peste.

Il protagonista e' Lucio Masera che dirige lo "scavo" finanziato dalla Fondazione Foster, creata da Sir Basil Foster, presidente di una grossa azienda di telecomunicazioni inglese. Come suo rappresentante sul posto troviamo Michael Liddel-Scott, con manie da superuomo e snob, antipatico a tutti, compresi i colleghi di Masera, Alberto Fossa e Stefano Marras.

Marras sente per puro caso una telefonata di Liddel-Scott da cui si evince che l'inglese ha sottratto una pergamena dai reperti recuperati dalla nave.

Cosa c'e' scritto di cosi' importante sulla pergamena da giustificare addirittura un furto?

Lascio a voi scoprirlo.

Il racconto e' nel solito stile di Valerio Massimo Manfredi.

Forse a causa della sua scarsa lunghezza, risulta piu' efficace di tanti altri suoi libri. E' come sempre ottimamente ambientato e permette di buttare un occhio sulla Venezia del 1300 e sugli avvenimenti che vi sono occorsi. Inoltre spiega il metodo usato per recuperare un relitto, anche se la parola recupero non e' propriamente esatta se non si hanno abbastanza fondi a disposizione: in questo caso infatti gli archeologi si limitano a liberarlo dall'acqua il tempo sufficiente per studiarla e prendere cio' che contiene per poi lasciarlo di nuovo sommergere.

"Lo scopo dell'archeologia non e' recuperare oggetti ma dati conoscitivi" dice Masera a pag.10 quando discute della cosa con l'amico Rocco Barrese, filologo romanzo ed esperto di letteratura medievale.

E con questo chiudo.

Il libro e' interessante, ma non vale, secondo me, la spesa di 7.80 euro, costo dell'edizione Oscar Mondadori. Il finale risulta un po' troppo sbrigativo, seppur molto realistico. Comunque lascio a voi giudicare.

Buona lettura a tutti!