Il sogno infinito (2008)

I sogni di una madre

Titolo italiano: Il sogno infinito

Titolo originale: The Dream

Anno di pubblicazione: 2008

Edizione: PiEmme - Serie ORO

Pag.: 319

Prezzo: Euro 6.50

Finito il: 17/02/2010

Vantaggi: Un buon romanzo autobiografico, ben scritto. Ottima introspezione psicologica. Ottimo modo di raccontare.

Svantaggi: Nessuno

Harry Bernstein e' nato nel 1910, e' arrivato al secolo di vita quest'anno, eppure io l'ho scoperto solo lo scorso anno grazie a "Il muro invisibile". E oggi l'ho riscoperto con il seguito di quel bellissimo libro, che si intitola "Il sogno infinito" (titolo originale "The Dream"). E' stato scritto nel 2008 e questo mi fa pensare che l'autore non sia ancora morto. Dovro' controllare, ma la presenza di un altro romanzo pubblicizzato all'interno del libro ("Il giardino dorato") mi rassicurano di questo fatto.

Descrivere la vita di Harry Bernstein equivale a fare un riassunto del romanzo, quindi la rimando all'accenno di trama di seguito riportato.

Qui diro' solo che in Italia "Il sogno infinito" e' arrivato sempre nel 2008 ad opera della PiEmme.

Io ho preso l'edizione tascabile della serie ORO (6.50 euro ben spesi), un libretto di 319 pagine che si legge in poco meno di tre giorni e scorre come un fiume tranquillo e inesorabile. E si sa che sono le acque chete a buttare giu' i ponti, in questo caso rappresentati dalla diffidenza di ogni lettore verso un nuovo libro. Nel mio caso, aiutato gia' dalla lettura de "Il muro invisibile", quel ponte era gia' caduto da tempo. E quando ho visto il libro sullo scaffale di un centro commerciale, non ci ho pensato due volte a prenderlo. Non ho letto nemmeno la trama, sospettando giustamente cio' che mi aspettava.

Un accenno di trama

Siamo nel 1922 a Manchester.

Harry Bernstein ha 12 anni e sta per intraprendere una grande avventura.

Dopo tante insistenze da parte della madre ai parenti del marito, questi si decidono e mandano i biglietti per raggiungerli in America.

Un sogno della donna si sta per avverare: l'America rappresenta per lei e per tanti altri europei (tra cui tanti italiani) un paradiso in terra, dove potra' esaudire tanti altri sogni e far vivere la famiglia nell'agiatezza.

Ma come tanti hanno sperimentato sulla propria pelle e come sperimentera' presto Harry e la sua famiglia, i sogni non sempre si realizzano secondo i nostri desideri. E l'America, nella citta' di Chicago prima e di New York dopo, non si rivelera' sempre quella terra delle grande possibilita' tanto decantata.

Presto arrivera' anche il 1929, con la grande crisi economica che devastera' il paese e ridurra' tante persone sul lastrico.

Ma la fede e' una grande amica e qualche volta non abbandonarla puo' portare qualche interessante vantaggio.

A voi proseguire la storia.

Le mie considerazioni

I grandi sogni sono spesso grandi illusioni che si possono trasformare in un istante in orrendi incubi.

A me qualche volta e' capitato. Non ho mai avuto grandi sogni, ma piuttosto tanti piccoli. Alcuni si sono avverati, altri sono esplosi come bolle di sapone. E ho imparato presto a guardare oltre, senza soffermarmi troppo sulla piccola traccia bagnata che queste effimere bolle si lasciavano alle spalle, unico segno della loro precedente presenza.

Le illusioni, soprattutto quelle che ci accompagnano per tutta la vita, possono fare davvero male. Ma e' impossibile abbandonarle, perche' se mai diventano reali danno tanta soddisfazione.

E' cio' che sperimenta anche Harry Bernstein, un ragazzo ebreo di una famiglia ebrea non molto unita, con un padre che non e' un padre e che Harry odia da sempre per il suo pessimo comportamento nei confronti della moglie e dei figli. E con fratelli maggiori a cui non si sente particolarmente legato. E due sorelle, una che rimane in Inghilterra sposata con un cristiano (ma questa storia fa parte del primo libro) e l'altra che si crede un'aristocratica in erba e tratta gli altri, per lei inferiori, di conseguenza.

Harry e' legato al fratello minore, che vede e aiuta a crescere. E alla madre, una donna dall'animo grandissimo, capace di perdonare e di amare senza remore, nonostante tutto cio' che subisce dalla vita. E' lei la grande protagonista del romanzo di Bernstein, lei e i suoi sogni. Non vi raccontero' quali sono, a parte quello dell'America, che non potevo tacere se volevo spiegarvi un po' la trama del libro. Credo e spero che leggendo questo libro li scoprirete da soli.

Come e' facile intuire, il libro mi e' piaciuto.

"Bernstein e' bravissimo a evocare atmosfere e accendere nostalgie"

dice Elena Loewenthal dalla copertina del libro (torinese cinquantenne, esperta di testi della tradizione ebraica, collaboratrice de' La Stampa e traduttrice).

Ammetto la mia ignoranza, ho scoperto qualcosa di questa donna solo da una ricerca in internet.

Mi ritrovo comunque d'accordo con il suo giudizio.

"Il sogno infinito" e' un racconto di vita. Sembra quasi non portare da nessuna parte, non avere un finale certo.

Non c'e' un assassino da scoprire come nei gialli, ne' un nemico da sconfiggere o un piano diabolico da sventare come nei romanzi di avventura e di storia. Qui siamo davanti al racconto di una vita, fatto di sogni e di realta'. Eppure arriviamo ad un finale degno di questo nome, un finale che da' al lettore un piacevole stato di malinconia perche' ci si ritrova a condividere le sensazioni del protagonista, ben sapendo che cio' che vi e' scritto e' realmente accaduto.

La bonta' di uno scrittore sta in questo, nella capacita' di assorbire l'attenzione del lettore e trasportarlo nel suo mondo, in un viaggio che ha come meta colpirlo al cuore.

Bernstein riesce nel suo intento, su questo non ho alcun dubbio.

Concludo consigliando questa lettura a tutti gli amanti dei romanzi. E' sicuramente meglio iniziare dalla lettura de "Il muro invisibile" e poi passare a questo per capire a fondo la storia. Fare il contrario e' deleterio, visti i tanti riferimenti che vengono fatti ne "Il sogno infinito".

Buona lettura a tutti!