Il giardino delle belve (2004)

La citta' dei sussurri

Titolo italiano: Il giardino delle belve

Titolo originale: Garden of Beasts - A Novel of Berlin 1936

Anno di pubblicazione: 2004

Edizione: SuperPocket Best Thriller n.81

Pag.: 483

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 01/04/2006

Vantaggi: Un ottimo thriller da un maestro del genere. Una superba ricostruzione storica e una sequenza di effetti speciali.

Svantaggi: Aprire gli occhi sulle mostruosita' che si celano nell'animo umano puo' essere definito uno svantaggio?

Eccomi davanti ad una, per me, nuova opera di Jeffery Deaver, un autore che da qualche anno continua a regalarmi splendidi viaggi nel genere poliziesco e thriller. In passato mi ha permesso di conoscere un personaggio come Lincoln Rhyme dalla mente brillante ma costretto in un letto a causa di un incidente sul lavoro e riportato alla vita da una interessante Amelia Sachs in "Il collezionista d'ossa" e successivi. Ma non sono qui per parlare di questa coppia investigativa, anche se ogni volta che si parla di Deaver mi piace ricordare i suoi personaggi piu' interessanti e riusciti.

La storia de "Il giardino delle belve" e' abbastanza semplice: un sicario della malavita viene ingaggiato per assassinare un uomo.

Banale? Non lo so, soprattutto se si aggiunge che il libro e' ambientato nel 1936 a Berlino durante le Olimpiadi, che il sicario e' americano e che la sua preda e' un uomo chiave del Terzo Reich.

Vediamo i personaggi principali della storia, cosi' da sollecitare un po' la vostra curiosita'.

Paul Schumann e' il killer, un americano la cui famiglia e' di origine tedesca. Viene arrestato durante una missione a New York, sua citta' natale, e gli viene offerta la possibilita' di redimersi e ripulire la sua fedina penale (oltre a 10000$ di compenso, una cifra molto alta per quel periodo) in cambio di un ultimo lavoro per il governo americano. Paul ovviamente accetta l'incarico: e' la sua occasione per uscire finalmente dal giro e rifarsi una nuova vita come socio nella tipografia del fratello.

Nelle vesti di un giornalista sportivo, si aggrega alla delegazione olimpica americana e raggiunge Berlino.

Paul e' bravo nel suo lavoro e nel suo sport preferito, la boxe. Con la sua figura massiccia, non e' da ignorare.

Ma quando e' necessario fidarsi, Paul non si sente a suo agio. E infatti il suo contatto con l'uomo che deve fargli da collegamento a Berlino non va molto bene e ci scappa un morto.

La missione risulta compromessa? A voi scoprirlo!

Reinhard Ernst e' la preda, un uomo chiave nella corsa agli armamenti del Terzo Reich, utili a prepararlo per la Seconda Guerra Mondiale. Ex colonnello dell'esercito, ricopre la carica di "Plenipotenziario Aggiunto per la Stabilita' Interna", titolo altisonante che puo' essere riassunto in un unico compito: trovare il modo piu' sicuro e veloce per potenziare l'esercito e la marina della Germania hitleriana senza destare i sospetti delle potenze vicine, vincitrici della Prima Guerra Mondiale.

Ernst sembra un uomo come tutti gli altri: e' un nonno affettuoso per l'amatissimo nipote che gli ricorda il figlio morto durante una missione in mare; e' un marito che vuole bene alla moglie; e' un uomo pieno di dubbi verso il governo di Hitler. Ma e' anche un fedele sostenitore del suo Paese.

E deve nuotare in un mare pieno di squali dai nomi famosissimo: Göring, Himmler, Goebbels. Il modo migliore di spiegarlo e' attraverso un suo pensiero:

"Ho visto la guerra dall'interno e dall'esterno [...]. Il campo di battaglia e' orribile, si', inconcepibilmente orribile, ma quanto piu' pura e persino angelica e' la guerra in confronto a una vita in cui i tuoi nemici ti siedono accanto invece di affrontarti."

E' anche un fedele sostenitore del Partito Nazionalsocialista? A voi scoprirlo!

Il terzo personaggio fondamentale della storia e' l'ispettore Willy Kohl della Kripo, la polizia criminale tedesca, con sede a Berlino. Con qualche chilo di troppo e i piedi doloranti avvolti nella lana, e' lui ad indagare sull'omicidio avvenuto in un vicolo della sua citta', lo stesso in cui e' coinvolto lo stesso Paul. Kohl e' un poliziotto nell'anima, un convinto sostenitore della giustizia. E' la figura piu' rappresentativa del tedesco medio (o almeno lo voglio sperare): Kohl assiste impotente ai cambiamenti apportati da Hitler alla Germania e al suo popolo. Vede le persone diventare cieche e sorde per non essere coinvolte nelle indagini e magari sparire per colpa della Gestapo e del Servizio Segreto. Vede i figli adattarsi alle nuove tendenze imposte dal regime: i maschi spinti verso le organizzazioni paramilitari come la Gioventu' Hitleriana e le ragazze buttate fuori dalle scuole migliori per essere relegate al ruolo di casalinghe, madri o, se non sposate, per fare lavori senza alcuna possibilita' di carriera (per esempio segretarie):

"Le universita' erano quasi tutte precluse alle ragazze, ormai, e quelle poche che venivano ammesse potevano scegliere solo tra due corsi di studio: scienza domestica (che conferiva cio' che veniva chiamato con disprezzo la «laurea dei fornelli») o educazione."

C'e' un brano che racchiude bene il pensiero di Kohl, anche se appartiene ad un altro personaggio della storia:

"Che cos'hanno fatto? [...] Non riesco a capire che cosa sia successo. Siamo gente che ama la musica, che ama parlare, che ama tenere pulite le strade e prendere il sole sulla spiaggia del Wannsee e comprare vestiti e dolci ai nostri bambini.... [...] eppure ora siamo come posseduti. Perche'?"

Riuscira' Kohl a risolvere il suo caso? E a dare un senso alla nuova vita imposta dal Partito? A voi scoprirlo!

Ovviamente ci sono altri personaggi che girano intorno a questi tre, alcuni inventati, altri realmente esistiti. Il lettore incontra Hitler, i suoi ministri e gli atleti americani che partecipano alle Olimpiadi, caratterizzati benissimo, almeno secondo il mio modesto parere.

La mia opinione sul libro e' assolutamente positiva.

A parte la mia preferenza verso il modo di scrivere di Deaver, mai banale, ho trovato questo libro molto istruttivo.

E' vero: la storia non e' apparentemente tra le piu' originali, ma contiene situazioni davvero sorprendenti, soprattutto una e' riuscita a spiazzarmi verso la fine e consiglio a chi leggera' questo libro di non lasciarsi incantare dalle apparenze perche' ci sono personaggi che nascondono lati molto oscuri e inquietanti.

Comunque il vero motivo per cui consiglio questo libro e' la sua perfetta ambientazione: siamo abituati alle storie da Seconda Guerra Mondiale, con la persecuzione degli Ebrei e delle minoranze. Ci sono molti film che parlano di questo argomento, tra cui il bellissimo "La lista di Schindler" che secondo me e' il migliore. Ma qui si parte da un periodo precedente, si puo' dare un'occhiata alla Germania prima dell'inizio della guerra, a come vivevano i tedeschi il Terzo Reich. Alcuni si sono adattati bene inserendosi nelle bande delle Camicie Letame, come le chiama con disprezzo uno dei personaggi del libro, indicando le Camicie Brune che impazzano nei quartieri della citta' "mantenendo" l'ordine (persone che gia' avevano nell'anima lo spirito criminale e che sono felici quando fanno male agli altri). E poi ci sono quelli che si sono adattati per sopravvivere, i pacifisti che si aspettano da un momento all'altro la visita della Gestapo e le torture nelle carceri e cercano di non attirare troppo l'attenzione diventando sempre piu' anonimi.

E' vita questa? Non lo so, non ho mai vissuto in una situazione del genere... eppure mi chiedo: chi ha permesso al Terzo Reich di nascere e crescere? Ovviamente loro stessi. Si sono lasciati affascinare dall'oro del lato illuminato della medaglia e non hanno visto il male del lato in ombra. C'e' una frase che mi ha colpito in uno dei film prodotti sulla vita di Giovanni Paolo II ("Karol, un uomo diventato Papa"), detta da una ragazza ebrea nascosta per sfuggire ai rastrellamenti tedeschi: "Chi assiste ad un crimine e non dice nulla, e' complice del criminale che lo commette" (era questo il senso, anche se probabilmente le parole non sono proprio esatte).

Qui chiudo.

Come vi dicevo, e' un libro che merita davvero.

Lascio a voi scoprire il significato del titolo, che viene spiegato molto bene durante una conversazione tra Paul Schumann e una donna tedesca, una conversazione che, se sentita dai membri del Partito, poteva portare entrambi in carcere, se non alla morte.

Buona lettura a tutti!