Influenza indebita (1994)

Un divorzio difficile

Titolo italiano: Influenza indebita

Titolo originale: Undue Influence

Anno di pubblicazione: 1994

Edizione: SuperPocket Best Thriller n.89

Pag.: 418

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 25/12/2005

Vantaggi: Legal thriller ben congeniato, personaggi interessanti, storia ricca di sorprese

Svantaggi: Modo di scrivere un po' dispersivo, storia inutilmente complicata, verbi al presente

Steve Martini e' da parecchi anni considerato uno dei validi eredi di John Grisham nel genere legal thriller. Nato a San Francisco nel 1946, ha iniziato la sua carriera come reporter a Los Angeles e nel 1974 ha esercitato come avvocato in California. Dal 1984 e' scrittore a tempo pieno e ha saputo infondere nei suoi libri le due precedenti occupazioni, quella di giornalista e, soprattutto, quella legale. I giornalisti in realta' nei suoi libri fanno la figura degli avvoltoi, ma in fondo e' quello che sono nella maggior parte dei casi, quindi perche' nasconderlo dietro all'ipocrisia?

Il libro di cui sto per parlare si intitola "Influenza indebita" (titolo originale "Undue Influence", per fortuna non e' stato troppo modificato) e ha come protagonisti delle vecchie conoscenze dei lettori di Martini, l'avvocato Paul Madriani e il suo socio Harry Hinds.

Il libro inizia parlando della moglie di Paul, Nikki, morta per un cancro ai polmoni, lasciando solo Paul ad occuparsi della giovane figlia Sarah, impresa non semplice. Ma gli ha lasciato anche un altro incarico: prendersi cura della sorella minore Laurel.

Laurel e' alle prese con una difficile causa per la custodia dei due figli, Julie e Danny, che l'ex marito Jack Vega, politico di carriera, vorrebbe con se'. Paul non e' un esperto di diritto familiare, quindi si limita alla figura dello spettatore in questo processo. La sua esperienza in diritto penale si rivela invece fondamentale quando la seconda moglie di Jack, Melanie, viene trovata uccisa nel bagno della loro casa con un colpo di pistola e Laurel viene accusata dell'omicidio.

Gli indizi su Laurel non sono pochi e il processo, come e' naturale, si rivela subito difficile.

A voi scoprire come continua e finisce la storia, che non difetta di colpi di scena. Come amante del genere legal thriller, ho trovato piu' interessante la seconda parte riguardante il processo, con i botta-e-risposta tra avvocati e testimoni. La storia ad un certo punto sembra finita e il lettore non sa come Martini riuscira' a riempire le pagine rimanenti per tenere incollato il lettore al libro, ma, tranquilli, un modo lo trova.

Quello che non mi piace di Martini e' l'uso dei verbi al presente nei suoi racconti. Qui non fa eccezione alla regola. Dopo un po' ci si abitua, ma, almeno per quanto mi riguarda, mai del tutto. Questo pero' non mi ha impedito di continuare a leggere i suoi libri in quanto le storie risultano interessanti. In questo caso lo spunto arriva da una notizia vera, un fatto avvenuto nel giugno del 1990 e scoppiato sui giornali americani nel settembre 1992. I personaggi sono tutti inventati, quindi anche i processi, ma il fatto vero e' alla base della storia ed e' importante per il finale.

A differenza dei libri precedenti, questo all'inizio non mi ha conquistato subito: la storia non riusciva a rapirmi e ho faticato un po' ad entrare nel suo ritmo. C'erano troppi elementi tutti insieme, che si sono accavallati e cozzavano tra loro come atomi impazziti. Ma la seconda parte ha dato un ordine a tutto ed e', come ho detto sopra, quella che mi e' piaciuta di piu'.

Il libro, in definitiva, mi e' piaciuto, anche se non e' tra i migliori di Martini. Lo consiglio agli amanti del legal thriller in particolare e del giallo in generale.

Buona lettura a tutti!