La Furia (2001)

Un giornalista cinico ma onesto

Titolo italiano: La Furia

Titolo originale: Fury

Anno di pubblicazione: 2001

Edizione: PiEmme - Maestri del Thriller n.20

Pag.: 397

Prezzo: Euro 5.90

Finito il: 10/02/2008

Vantaggi: Un buon giallo scritto bene con un protagonista interessante.

Svantaggi: Storia poco originale e senza grosse sorprese. Personaggi gia' visti.

L'autore

G.M. Ford, nato a New York, dopo la laurea si e' trasferito a Rocky Mountains per insegnare e coltivare la terra. Ora vive a Seattle e ha iniziato a pubblicare cio' che scriveva da una vita. Ora fa lo scrittore a tempo pieno e inizia a lavorare alle tre del mattino, per lui l'ora del silenzio e della massima creativita'. O almeno cosi' e' riportato nella breve biografia di "La Furia" nell'edizione PiEmme, serie Maestri del Thriller (n.20).

"La Furia" e' il primo libro di una serie che sembra abbia riscontrato un notevole successo negli Stati Uniti. Ed e' proprio il libro di cui vorrei parlare in questa opinione.

Un accenno di trama

Il protagonista e' un giornalista, Frank Corso, che scrive libri e redige una rubrica sul "Seattle Sun". Corso ha alle spalle una carriera un po' torbida. Questo a causa del suo carattere indipendente che non conosce o riconosce ostacoli. Proprio questi ostacoli sono alla base di uno scandalo che ha fatto licenziare Corso dal "New York Times" e che poteva costargli la carriera giornalistica. Trasferitosi a Seattle, contro ogni ipotesi, e' stato assunto dal "Seattle Sun".

Ed ora Frank Corso si trova a dover affrontare una situazione spinosa. Infatti viene scelto da Leanne Samples per raccontare la sua verita'. Leanne e' stata la testimone chiave che ha mandato in carcere Walter Leroy Himes, ritenuto il serial killer detto "Lo Spazzino", autore di una serie di stupri e omicidi molto efferati. La sua cattura ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutta la citta', ma ora Leanne afferma che la sua testimonianza era falsa. Lei doveva essere l'unica vittima rimasta in vita di questo criminale, ma ora afferma che non e' vero.

A solo una settimana dall'esecuzione capitale di Himes, Corso e' chiamato per dare voce alla nuova versione della ragazza e ha trovare nuovi spunti per fermare l'esecuzione, anche se cosi' facendo avra' contro tutta l'opinione pubblica, per non parlare delle autorita' cittadine.

Riuscira' Corso a risolvere il caso?

Commenti e pensieri

Che Corso riesca o meno a risolvere il caso, purtroppo in parte si ricava gia' dal capitolo introduttivo del libro, che ovviamente non vi svelo, al quale segue l'indagine vera e propria fatta dal giornalista, una scelta pessima dello scrittore, secondo me.

Frank Corso e' un personaggio reso cinico dalla vita. Solitario e scontroso, ha rispetto per poche persone e va dritto per la sua strada senza guardare in faccia nessuno. Ma e' dotato di una innata correttezza e una grande voglia di verita'. Capisce che questa nuova indagine giornalistica puo' farlo precipitare nel baratro gia' provato a New York, inimicandogli la societa', ma non se ne cura. Anche se un tipo come Himes meriterebbe di passare la vita in carcere, sa che deve ottenere un nuovo processo, condotto questa volta in modo giusto ed equo.

Ho trovato interessante la sua idea di reinserire le esecuzioni pubbliche come deterrente contro la criminalita' giovanile:

"Siamo troppo civilizzati. Tiriamo su questi ragazzi in periferie isolate. Compriamo loro qualunque cosa le loro piccole menti malate riescano a immaginare, li proteggiamo da ogni male e cosa otteniamo? Ragazzini babbei e solitari che un bel mattino a colazione ci fanno saltare il cervello e poi se ne vanno al liceo e ammazzano chiunque abbia l'aria di sentirsi meglio di loro."

Pur essendo (purtroppo) ancora indeciso sulla pena di morte, queste parole mi hanno colpito per la loro verita' e per come si rispecchiano nella nostra realta', dove sta sparendo il rispetto per le persone e per le piu' semplici regole di vita e convivenza, alla continua ricerca di protagonismo. Oggi giorno le persone che ottengono piu' notorieta' e rispetto sembrano essere i criminali, che finiscono sulle prime pagine dei giornali e spesso rimangono poi impuniti per le loro colpe. Cosa possono imparare i nostri giovani da un comportamento del genere?

Frank Corso ha un carattere che ho gia' riscontrato in altri personaggi letterari. Quindi non e' una sorpresa, ne' ha un sapore di originalita'. La storia e' buona, ma il capitolo introduttivo sembra rovinare il gusto di leggerla, visto che ci dice gia' come andra' a finire per Himes. Ma le sorprese non finiscono li', visto che il finale ci riserva qualche nuovo (piccolo) brivido.

E in piu' c'e' da scoprire chi e' "Fury", che e' stato tradotto nel titolo italiano "La Furia". Sicuramente era meglio il titolo originale perche' ha un significato preciso, da non confondere con la furia che mette Frank nel suo lavoro o il killer nel suo operato.

Comunque non vi svelo altro della storia, ne' dei personaggi che circondano Frank Corso.

Cosa ne penso del libro?

A parte la mancanza di assoluta originalita', il libro e' scritto bene e rientra a pieno merito nel filone giallo/thriller. Si legge in modo scorrevole e puo' rappresentare un buon modo per riempire le ore libere di un viaggio in treno. Non e' un libro profondo (a parte la riflessione che ho riportato sopra) e non ha la pretesa di esserlo. Alla fine non vi lascera' nulla che possa incidere sulla vostra vita, come del resto succede con tanti altri libri. Ma nonostante questo lo consiglio agli amanti del thriller americano. Credo non rimarranno delusi.

Per quanto mi riguarda, credo che leggero' altri libri di Ford in futuro.

Buona lettura a tutti!