La prova (2007)

Viaggio nello spazio e nel tempo

Gia' pubblicato in: http://www.ciao.it/La_prova_Marco_Belpoliti__Opinione_1239908

Titolo: La prova

Anno di pubblicazione: 2007

Edizione: Einaudi

Pag.: 206

Prezzo: Euro 12.80

Finito il: 10/10/2010

Vantaggi: Un libro di viaggio e di storia, di biografia e di memoria

Svantaggi: Nessuno

Marco Belpoliti, laureato in Lettere all'universita' di Bologna, e' un saggista, insegnante (presso l'universita' di Bergamo) e scrittore. Inoltre collabora con La Stampa nelle sue pagine culturali.

Ha curato "Le Opere" di Primo Levi nel 1997 per Einaudi e vari altri suoi libri. Ha pubblicato diversi libri. Tra questi ho letto "Il corpo del Capo" poco tempo fa, prestatomi dalla stessa persona che mi ha prestato anche "La prova", il libro di cui sto per parlare.

Confesso che non avevo mai sentito parlare di Belpoliti prima di queste letture, forse perche' non ho mai letto un libro di Primo Levi (delle cui opere Belpoliti si e' occupato), che considero una mia grave lacuna come amante sia della letteratura che della storia.

"La prova" e' un libro di viaggio, di storia, di biografia e di memoria.

Riporta le note che Belpoliti ha raccolto durante i suoi viaggi in compagnia del noto regista Davide Ferrario (tra i suoi film ho visto solo "Se devo essere sincera", basato su un libro della Oggero) e della sua troupe nell'Europa dell'Est. Lo scopo era quello di dare vita ad un documentario (uscito poi nel 2006 con il titolo "La strada di Levi") che narrasse il ritorno in patria di Primo Levi nel 1945, dopo la liberazione dal campo di concentramento di Auschwitz, dove era stato rinchiuso perche' ebreo.

I viaggi sono avvenuti tra il 2004 e il 2005 e descrivono Polonia, Bielorussia, Ucraina e stati limitrofi, coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale e successivamente nel crollo dell'Unione Sovietica.

Anche se lo scopo e' ripercorrere il viaggio di Levi, Belpoliti ne approfitta per descrivere paesi lontani dall'Europa che conosciamo solitamente noi, immersa nella tecnologia e nel consumismo.

Incontra societa' ancora legate alla terra, che poco sono cambiate negli ultimi sessant'anni, ma anche societa' che liberatesi (o quasi) dal giogo del comunismo russo stanno "subendo" l'illusione del capitalismo sfrenato e del benessere arido del nostro mondo.

E' un racconto abbastanza oggettivo, attraverso gli occhi di chi ha letto, studiato e assimilato le opere di Levi e cerca di vedere quei panorami nello stesso modo.

Belpoliti cerca gli edifici, i personaggi e le situazioni che Levi descrive, scontrandosi a volte con funzionari del KGB che cercano di abbellire quel che rimane del moribondo Partito e trovando anche in quelle situazioni personaggi che nascosti dietro l'idea del comunismo si sono arricchiti di soldi e privilegi.

E' un viaggio nella storia, tra pensieri e riflessioni. Ci si ritrova negli anni Quaranta e Cinquanta, ma anche in epoche piu' recenti, che hanno visto il disastro di Cernobyl e la sua penosa e atroce eredita' alle generazioni successive.

E' un viaggio nella biografia di Levi, ma anche nella biografia delle persone che popolano quei paesi.

Ma soprattutto e' un viaggio nella memoria di qualcosa che, si spera, non ricapiti piu'.

Purtroppo sono pessimista in questo, anche a causa di quei sedicenti professori e studiosi che osano negare l'Olocausto e i suoi morti. E' recente la notizia di un professore di Storia e Diritto che durante una lezione all'Universita' di Teramo ha spiegato perche' (secondo lui) l'Olocausto non e' avvenuto. Parole deliranti ispirate non so da quale scopo, se non da qualcosa che con la ragione e la verita' non ha nulla a che fare. Per non parlare poi di un certo personaggio politico iraniano...

Il libro e' formato solo da circa 200 pagine, corredato dagli schizzi che Belpoliti buttava giu' durante i suoi spostamenti. In copertina ad esempio compare la ruota panoramica del luna park di Cernobyl inaugurato poco prima della tragedia. Sono disegni grossolani che pero' racchiudono e generano emozioni piu' di tante foto.

Ci sono anche delle foto nel libro, in bianco e nero, un modo ottimo per riportare il lettore al passato.

Credo che non ci sia altro da dire in proposito.

E' strano leggere di un viaggio sulle parole di un libro che non si e' letto. O forse si assorbe meglio cio' che il viaggiatore cerca di trasmettere. Ora quel che mi resta da fare e' conoscere Levi attraverso i suoi libri e poi potro' dire di aver capito davvero cio' che Belpoliti voleva trasmettere con il suo libro. In ogni caso Levi e' una lettura che bisognerebbe fare comunque. Una mia grave lacuna, ma non si puo' essere perfetti.

Buona lettura a tutti!