Agguato sull'isola (2003)

Simon e Deborah indagano...

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Titolo italiano: Agguato sull'isola

Titolo originale: A Place of Hiding

Anno di pubblicazione: 2003

Edizione: TEA (2006)

Pag.: 634

Prezzo: Euro 8.60

Finito il: 12/07/2011

Vantaggi: Giallo all'inglese con personaggi ben descritti.

Svantaggi: Un po' dispersivo, il movente del colpevole e' debole.

Quando si parla di Elizabeth George, si parla di giallo all'inglese. O almeno io chiamo cosi' il genere letterario dei suoi libri.

L'ho gia' fatto in passato, visto che non e' il primo romanzo della George che leggo.

Per giallo all'inglese intendo un giallo la cui trama si basa su descrizioni minuziose di paesaggi e personaggi e lentezza nella storia, solitamente ambientata in Inghilterra e dintorni. Nulla a che fare con i libri scritti da Connelly, Lehane, Crais e simili, dove le descrizioni sono spesso sostituite dall'azione e le storie scorrono ad alta velocita'.

Dunque due mondi molto diversi tra loro. Ci si avvicinano un po' gli scrittori nord europei, stile Mankell, le cui storie sembrano risentire del clima gelido.

Ovviamente ci sono pro e contro in ognuno di questi generi. E i gialli all'inglese hanno il vantaggio di lasciare il lettore con una conoscenza molto approfondita dei personaggi della storia.

Ma veniamo al libro che voglio recensire.

Si tratta di "Agguato sull'isola" (titolo originale "A Place of Hiding"), scritto da Elizabeth George nel 2003 e arrivato in Italia nel 2004 edito dalla Longanesi. Io ho letto la versione TEA del 2006.

I libri della George hanno solitamente come protagonisti l'ispettore Thomas Linley e la sua collaboratrice, Barbara Havers, con tutta una pletora di altri personaggi che ruotano intorno a loro. Tra questi un posto speciale va alla coppia formata da Simon Allcourt St.James e dalla moglie Deborah, il primo esperto di analisi scientifiche e la seconda brava fotografa.

Per la prima volta, in "Agguato sull'isola" i protagonisti assoluti sono proprio loro. Linley compare in alcune brevi scene, mentre la Havers non compare proprio.

Un accenno di trama

China River e il fratello Cherokee sono vecchi amici di Deborah, la moglie di Simon St.James, conosciuti durante la sua permanenza negli Stati Uniti qualche anno prima. Ed e' a lei che Cherokee si rivolge per chiedere aiuto: sull'isola di Guernsey, nella Manica, c'e' stato un omicidio e China e' stata accusata. Loro si trovavano li' come fattorini: ingaggiati da un avvocato americano, dovevano consegnare a Guy Brouard, ricco uomo d'affari, dei progetti architettonici relativi alla costruzione di un museo sull'invasione tedesca dell'isola nella Seconda Guerra Mondiale. In cambio avrebbero ricevuto cinquemila dollari e due biglietti aerei per l'Europa.

Proprio Brouard e' stato ucciso e gli indizi sembrano puntare su China.

Deborah e St.James raggiungono quindi Guernsey per indagare sull'accaduto, anche se non hanno molta esperienza di indagini dirette. Solitamente St.James si limita ad analizzare reperti in laboratorio.

Dalle indagini di St.James e Deborah scaturiscono interessanti novita': Brouard, apparentemente benvoluto da tutti, ha in realta' parecchi segreti e qualche nemico.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

"Agguato sull'isola" serve ad approfondire i personaggi di St.James e Deborah, analizzandone il passato e il presente, ed e' scritto nel classico stile della George, con un'attenzione (direi quasi maniacale) ai particolari.

Come al solito, i personaggi della storia sono tanti e si rischia di perderne il conto. Poco per volta, pero', dalle 634 pagine che compongono il romanzo, quelli piu' importanti tendono a risaltare sugli altri e il lettore impara a conoscerli e a non confonderli. Certo, non sarebbe una cattiva idea integrare il libro con un elenco dei nomi dei personaggi, come si faceva in alcuni romanzi gialli del passato.

Ovviamente, come nel piu' classico dei gialli, ogni personaggio si rivela un potenziale colpevole, con un buon movente alla base del crimine. Ed e' qui che sta la grande stonatura della storia: tra tutti questi moventi, solidi e comprensibili, la scrittrice ne ha scelto uno a mio parere abbastanza debole. L'identita' del colpevole mi ha sorpreso, visto che non me lo aspettavo, e forse e' questa la ragione della scelta della George, sorprendere il lettore.

Le sorprese nei libri sono solitamente accettabili. In questo caso pero' non mi e' piaciuta del tutto.

Concludo quindi senza sapere se consigliare questo libro: e' un classico giallo, ma la storia e' debole nel finale, anche se permette di approfondire la conoscenza di due importanti personaggi dei libri della George.

Buona lettura a tutti!