La vampa d'agosto (2006)

Un caso bollente per Montalbano

Titolo: La vampa d'agosto

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Ed. Sellerio Palermo

Pag.: 271

Prezzo: Euro 11.00

Finito il: 03/05/2006

Vantaggi: Il classico modo di narrare di Camilleri. Un personaggio unico come Montalbano. Un romanzo giallo che supera se stesso

Svantaggi: Nessuno

Agosto.

Un calore che scioglie le pietre e infiamma gli animi.

Una vampa che fonde i vestiti sulla pelle delle persone.

E' il calore il vero protagonista di quest'ultimo romanzo di Andrea Camilleri.

E' il calore che conquista un posto d'onore nel titolo del libro usurpandolo al personaggio piu' famoso di Camilleri, il commissario di polizia Salvo Montalbano.

E' il calore che le parole in dialetto siciliano di Camilleri trasmettono al lettore attento, che si lascia rapire, quasi ipnotizzare, dalle vicende di Vigata e dintorni.

In questa estate torrida, Montalbano si trova alle prese con un problema spinoso: trovare all'ultimo minuto una villetta sulla costa per alcuni amici di Livia, la sua eterna fidanzata ligure. In pieno periodo vacanziero, cio' che Livia chiede (pretende) e' impossibile. Ma la fortuna sorride agli audaci e cosi' Salvo trova quanto richiesto.

Ma non sa ancora che questo colpo di fortuna si rivelera' ben diverso dal previsto: la villetta, bellissima su un panorama da favola, accoglie i nuovi ospiti in malo modo, quasi fosse maledetta o stregata.

E come ultimo scherzo di un infausto e tragicomico destino, in un piano interrato viene scoperto un cadavere quasi mummificato.

A chi appartiene quel corpo? Chi e' l'assassino? E perche' ha ucciso?

La soluzione sembra facile, troppo facile e per immensa gioia del lettore, la storia risulta piu' intricata del solito.

Gli ultimi romanzi di Camilleri su Montalbano avevano soluzioni abbastanza semplici, a volte scontate.

Questo invece no.

Questo, dal punto di vista giallo, si riscatta ampiamente. E, come al solito, mi e' piaciuto!

Anche Montalbano si trova in difficolta'. Riceve il costante aiuto del buon Fazio che come poliziotto ha un fiuto impeccabile, nonostante la sua mania da ufficio dell'anagrafe che tanto da' sui nervi al suo capo (chi ha gia' letto altre storie di Camilleri, sa di cosa parlo).

Manca la figura di Mimi' Augello, il vice di Montalbano, in vacanza con la moglie Beba e il figlio. Sentiamo la sua voce per telefono, ma non lo vediamo mai.

Viene sostituito dal sempre impareggiabile Catarella, le cui performance non smettono di divertire il lettore, ne' di spaventarlo con il suo continuo sbattere la porta dell'ufficio del commissario (strano che ancora non sia caduta a pezzi). Gli scambi di frasi tra lui e Montalbano sono perfetti, comici, eppure anche seri e con qualche sospiro drammatico: Catarella non ha una mente sveglia e pronta, anche se risulta un genio dell'informatica, ma e' una persona sensibile, che si lascia commuovere dai dolorosi fatti della vita. Non per niente, e' il mio personaggio preferito, dopo Salvo.

Comunque e' la figura del commissario, quella che risalta maggiormente. Con la sua fissazione sull'eta', sull'invecchiamento e sugli anni che passano. E' convinto di essere quasi sulla via della pensione. Non arriva a dirlo apertamente, ma lo si legge tra le righe dei suoi pensieri.

E mentre cerca di districarsi in mezzo alla solita Italia dei nostri giorni, tra "parentele perigliose, collusioni tra mafia e politica, tra mafia e imprenditoria, tra politica e banche, tra banche riciclaggio e usura", il suo cuore ha un sussulto per una bella ragazza di nome Adriana, che lo tampina d'appresso:

"Doviva succedere la stissa cosa ai castelli assediati nelle guerre d'una volta. Resistivano a longo, alla fame, alla siti, respingevano con l'oglio bollente a quelli che s'arrampicavano supra le mura e parivano imprendibili. Po' un solo colpo di catapulta, priciso, mirato, faciva crollare di colpo la porta di ferro e gli assedianti irrompevano senza trovari cchiu' resistenza"

Riuscira' Montalbano a non crollare?

La storia si dipana fino alla soluzione finale, nel solito, armonioso, bellissimo linguaggio usato da Camilleri per raccontare le sue trame.

Non ho trovato momenti particolarmente magici o poetici (come ad esempio la descrizione di un ulivo secolare presente in un libro passato) ma non importa. E' l'insieme quello che conta, un insieme che nuovamente non mi ha deluso, come sarebbe logico accadesse dopo cosi' tanti libri pubblicati e come e' gia' successo a molti altri scrittori.

Camilleri conserva lo stesso spirito di sempre e continua a tener viva l'attenzione del lettore. Montalbano anche.

E forse proprio grazie alla profonda familiarita' che ho con questo personaggio, ritrovarlo mi da' sempre un immenso piacere. Spero che sia lo stesso per voi.

Concludo consigliandovi questo libro. E' facile intuire che mi e' piaciuto, che l'ho divorato velocemente, ma gustandomi ogni momento saliente della storia e facendomi investire consapevolmente dalla vampa di quest'agosto siciliano. E' impossibile, nonostante tutti i propositi del lettore, non "divorare" un libro cosi' perche' scorre tranquillo acquistando velocita' ad ogni pagina.

Buona lettura a tutti!