Il collezionista di bambini (2005)

Sangue innocente

Titolo italiano: Il collezionista di bambini

Titolo originale: Cold Granite

Anno di pubblicazione: 2005

Edizione: Newton Compton

Pag.: 397

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 24/02/2009

Vantaggi: Un buon giallo, ben scritto con protagonisti ben presentati.

Svantaggi: A parte una certa lentezza dei protagonisti nel ragionare, nessuno.

Stuart MacBride ha fatto nella sua vita tanti lavori (da addetto alle pulizie a sviluppatore di applicazioni) prima di darsi alla scrittura di gialli. Nel 2007 ha vinto il premio "CWA Dagger in the Library" per le sue opere e nel 2008 l'"ITV Crime Thriller Award" come rivelazione dell'anno.

O almeno questo sta scritto nella breve biografia presente sul retro del libro "Il collezionista di bambini", primo dei suoi libri che leggo. E primo della serie con protagonista il sergente Logan McRae della polizia di Aberdeen, in Scozia.

La copertina dell'edizione Newton Compton mostra la porta rossa di un capannone che sara' facilmente identificabile durante la narrazione. Ma avra' a che fare con la soluzione del caso?

Un accenno di trama

Il sergente Logan McRae e' rientrato solo da un giorno al lavoro, dopo la convalescenza seguita all'arresto sanguinoso (per il poliziotto ferito con un coltello allo stomaco) di un pericoloso assassino. Il suo rientro avrebbe dovuto essere graduale, ma le cose non sempre vanno come si desidera. Anzi, quasi sempre succede il contrario.

In questo caso McRae viene chiamato sul luogo del ritrovamento di un cadavere. Si tratta di David Reid, un bambino di quattro anni scomparso pochi mesi prima e vittima evidente di un pedofilo assassino.

Sotto il comando dell'ispettore Insch, McRae inizia ad indagare a tempo pieno su questo e altri casi.

Uno riguarda un uomo ritrovato senza rotule nel fiume. Ma gli altri riguardano tutti bambini.

Un nuovo serial killer e' in circolazione?

A voi scoprire il resto...

Le mie considerazioni

MacBride ci accompagna in un thriller molto difficile, soprattutto a causa dell'identita' delle piccole vittime. Ma anche alla stupidita' delle persone, che di fronte a certi spettacoli perdono la ragione e si lasciano guidare solo dalla voglia di vendetta. O forse dalla speranza di poter addossare ad altri le loro colpe per alleviare un po' il senso di colpa che attanaglia la loro coscienza.

MacBride ha dato origine ad un buon thriller, ben scritto e ben architettato, anche se ha qualche pecca qua e la'. Nulla di eclatante, intendiamoci, semplicemente a volte i responsabili delle indagini sembrano essere un po' stupidi: fatti per me apparentemente palesi risultano difficili da comprendere per loro (ma la ragione potrebbe trovarsi nella freddezza con cui un lettore legge un libro da una parte e nel coinvolgimento psicologico dei protagonisti dall'altra). E in mezzo a tutto questo un chiaro tentativo dello scrittore di portare il lettore fuori pista dandogli un "falso" indizio.

Ma sono pecche scusabili, che non mi impediranno di leggere gli altri due romanzi della serie gia' pubblicati dalla Newton Compton, "Il cacciatore di ossa" e "La porta dell'inferno".

Per fortuna, l'editore ha seguito la serie nel giusto ordine di pubblicazione. Onore al merito, anche se, secondo logica, dovrebbero fare tutti cosi'!

Cos'altro si puo' dire di questo libro?

Di solito scrivere un'opinione su un thriller non e' facile. Si vorrebbe parlare di tante cose, magari descrivendo i personaggi, ma cosi' si corre il rischio di rovinare la lettura alle persone che ancora non l'hanno letto, le stesse a cui lo si sta consigliando.

Mi limitero' a dire che i personaggi di MacBride sono ben descritti e si conoscono poco per volta. Un esempio? Proprio McRae, che viene buttato nella storia senza che si sappia nulla di lui. Poco per volta viene rivelato il suo passato.

Non e' un eroe senza macchia e senza paura. Il suo passato lo ha segnato, come capita a qualunque persona reale. Eppure fa il suo lavoro cercando di farlo al meglio.

Essendoci altri due libri nella serie (per ora), evidentemente riuscira' a scoprire l'assassino. Ma in fondo e' questo che ci si aspetta da un libro giallo: che almeno nella finzione letteraria i casi vengano risolti e ci sia, in un modo o nell'altro, una sorta di giustizia, quella giustizia che nel mondo reale spesso viene a mancare.

Concludendo, consiglio questo libro che a me e' piaciuto agli appassionati del genere poliziesco. L'argomento non e' facile e quindi chi ha lo stomaco debole e' pregato di astenersi.

Buona lettura a tutti!