A spasso con Daisy (1989)

Storia di un'amicizia

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Titolo italiano: A spasso con Daisy

Titolo originale: Driving Daisy

Anno di uscita: 1989

Regia: Bruce Beresford

Interpreti: Morgan Freeman, Jessica Tandy, Dan Aykroyd

Musiche: Hans Zimmer

Vantaggi: Un bellissimo film, interpreti eccezionali, da vedere

Svantaggi: Nessuno

Dopo tanto tempo eccomi a parlare di un film.

Mi sono ritrovato un po' di tempo libero durante le ferie di Natale e cosi' mi sono deciso a scrivere questa opinione. Era da tanto tempo che volevo farlo, ma avevo sempre rimandato.

Non voglio parlare di un film appena uscito. Piuttosto voglio parlare di un film che ho visto e rivisto infinite volte senza mai stancarmene perche' racchiude in se' una serie di lati positivi che cerchero' di spiegare di seguito.

Il film in questione si intitola "A spasso con Daisy" (titolo originale "Driving Miss Daisy") uscito nel 1989, diretto da Bruce Beresford e sceneggiato da Alfred Uhry, che lo ha tratto da una sua commedia. Indimenticabile la colonna sonora del film creata da Hans Zimmer. Sono sicuro che tutti voi la conoscete bene.

Prima di parlare degli interpreti, permettetemi di riassumere la trama per quei pochi che non la conoscono.

Un accenno della trama

1948, Atlanta (Georgia, Stati Uniti).

Daisy Werthan e' una ex insegnante di settantadue anni in pensione, vedova, ebrea e benestante. A causa di una incauta manovra con la macchina, l'assicurazione non vuole piu' coprirla e il figlio Boolie, industriale nel settore dei tessuti, le impone la presenza di Hoke, un autista nero non piu' nel fiore degli anni, analfabeta ma dal piglio sveglio.

Dopo un iniziale contrasto, i due vecchietti iniziano ad adattarsi alla situazione nello scorrere degli anni e degli avvenimenti dell'epoca.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

La trama sembra un po' stringata?

Scusate, puo' sembrare, ma e' solo perche' non voglio rovinare la visione di questo film a chi ancora non l'ha visto (credo molto pochi). Sicuramente si ricaveranno molte piu' notizie di seguito.

Veniamo agli interpreti.

Nei panni di Miss Daisy troviamo la bravissima Jessica Tandy (1909-1994), perfetta nel suo ruolo di vecchia signora ebrea che si professa non razzista ma che non vuole un altro di "quelli" in giro per casa. Ha imparato a convivere con Idella, la vecchia cameriera nera, e si sopportano a vicenda. E si ritiene ancora abbastanza in forma da portare la macchina da sola. Per di piu' non vuole che la gente pensi che lei sia ricca, cosa che in realta' e'.

Nei panni dell'autista Hoke troviamo uno dei miei attori preferiti, Morgan Freeman, con una lista di buoni film al suo attivo davvero lunga. Si inserisce bene nel personaggio di Hoke, che ha una certa esperienza come autista di famiglie benestanti e sa come trattare le persone.

Indimenticabile il primo colloquio tra Hoke e Boolie, in cui Hoke pensa di dover trattare con una donna che "non ci sta piu' tanto con la testa". "Con la testa ci sta fin troppo" e' la risposta di Boolie, che provoca la risata caratteristica di Hoke. "Ma tu lavori per me e lei non puo' licenziarti" gli dice Boolie e Hoke capisce subito, ha una certa esperienza perche', dice al futuro datore di lavoro, da ragazzo lavorava con i maiali e sapeva come tenerli fermi perche' fossero macellati.

Ha dato del "maiale" ai suoi futuri datori di lavoro? Si potrebbe pensare, ma lo fa in modo talmente naturale e senza malizia che rimane il dubbio anche a Boolie. Per non parlare poi dei primi screzi con Miss Daisy e subito dopo con l'approfondimento del loro rapporto, dal quale entrambi ricavano qualcosa di profondo, oltre che di utile (Hoke impara ad esempio a leggere).

Nei panni del figlio Boolie c'e' Dan Aykroyd, lo stesso che insieme a John Belushi ha dato vita ai Blues Brothers. E' un industriale diviso tra una madre a cui vuole bene ma con un carattere difficile e indipendente, e una moglie che scalera' i gradini del potere politico "mischiandosi" con i cittadini cristiani.

Questi tre nomi, da soli, dovrebbero spingere le persone a vedere questo film. Per incrementarne la voglia vi posso dire che il film ha vinto tre Globi d'Oro, l'Orso d'argento di Berlino e ben 4 Oscar nel 1990 come miglior film, miglior attrice (Jessica Tandy), miglior sceneggiatura non originale e miglior trucco.

Sono tutti premi meritatissimi perche' premiano un film che senza bisogno di effetti speciali particolari o il famigerato 3D che oggi va tanto di moda mette in scena uno spaccato realistico dell'America tra gli anni Cinquanta e Settanta. Credo che gli effetti speciali risultino inutili se si ha a che fare con una buona sceneggiatura, un ottimo cast e una indimenticabile colonna sonora. Ed e' questo il caso.

Perche' mi piace questo film?

Se non bastassero le ragioni sopra esposte, posso dire che mi piace per il quarto e il principale protagonista della storia: l'amicizia.

Quando ho cercato il titolo per questa opinione ero indeciso tra due: "Quando gli opposti si attraggono" per evidenziare l'iniziale guerra di caratteri tra Daisy e Hoke dalla quale scaturisce un'amicizia profonda e sincera. Il titolo usato e' molto piu' semplice, anche se decisamente piu' esplicativo: "Storia di un'amicizia". Ed e' quello che alla fine ho scelto.

Alla base di una buona amicizia ci deve essere il rispetto e l'accettazione, seppur senza azzerare il proprio carattere a beneficio della persone cui ci si lega. Daisy e Hoke si trovano decisamente agli estremi: la prima ricca, ebrea, colta e bianca, il secondo nero, analfabeta e bisognoso di un lavoro. Eppure, nonostante tutto, trovano i loro punti in comune. Qualcuno potrebbe pensare che Hoke e' interessato a trovare questi punti in comune perche' gli serve il lavoro. Io penso che semplicemente, imparando a conoscere Daisy, si sia adattato alla situazione e le si sia affezionato. E lo stesso si puo' dire per la donna. Non vi rivelero' la scena finale del film, ma se la vedete capirete che e' emblematica di tutto il film. Mi emoziona sempre vederla, anche se la conosco ormai a memoria.

Un'altra frase simbolo di questo film e' quella detta da due poliziotti che si fermano a controllare i documenti di Hoke, mentre e' in viaggio con Daisy per andare a festeggiare il compleanno di un famigliare (mi pare un fratello) in un altro Stato. Mentre l'auto si sta rimettendo in strada, un poliziotto dice all'altro "Un vecchio negro e una vecchia ebrea a spasso insieme. Ora le ho viste proprio tutte". Forse avro' sbagliato qualche parola, ma il senso si capisce lo stesso. Indica l'intolleranza che governava in quel periodo gli stati americani del sud. E si riscontra anche nell'iniziale ritrosia di Daisy oppure nel fatto che ai neri venga dato sempre del tu, nonostante l'eta' della persona con cui si parla.

Ci sono tanti messaggi compresi in questo film. Ma io lo continuo a guardare soprattutto per l'amicizia, secondo me il sentimento piu' importante che puo' legare due persone. Sono in tanti a professarsi amici, ma i veri amici sono sempre molto pochi e quando li si trova bisogna tenerseli stretti. Sono davvero dei tesori in terra.

Concludo consigliando la visione di questo film a quanti ancora non l'hanno visto.

Buona visione a tutti!