Il suggeritore (2009)

Titolo: Il suggeritore

Anno di pubblicazione: 2009

Edizione: Longanesi (2009), TEA (2011)

Pag.: 462

Prezzo: Euro 13.00

Finito il: 09/09/2011

Vantaggi: Ottimo thriller, ben scritto e personaggi interessanti

Svantaggi: Nessuno

I buoni suggerimenti di lettura possono arrivare nei modi piu' disparati, a volte anche via sms.

Proprio un sms mi ha fatto scoprire "Il suggeritore" di Donato Carrisi, edito nel 2009 dalla Longanesi e arrivato nel 2011 nella versione "economica" della TEA.

Avevo gia' visto la sua presentazione sulla rivista "Il libraio" e poi lo avevo visto piu' volte in libreria. Mi aveva incuriosito, anche se non ad un punto tale da farmelo comprare.

Poi una sera mi arriva un sms da una cara amica lontana, ma la distanza non ha importanza quando c'e' una vera amicizia a legare due persone.

Ci sarebbe tanto da dire in proposito (magari su "amici" piu' vicini), ma e' meglio non divagare.

Dunque, mi arriva questo sms che mi consiglia la lettura di "uno dei piu' bei thriller che mi siano capitati tra le mani da molto tempo a questa parte". Come si puo' rimanere indifferenti davanti ad una frase del genere? Nessun lettore degno di questo nome potrebbe riuscirci, soprattutto conoscendo i gusti della persona da cui arriva questo pensiero.

Cosi', sfruttando gli ultimi giorni della promozione estiva della TEA e prevenendo (di poche ore) l'applicazione della famigerata legge Levi, ho preso il libro.

Prima di proseguire, due parole sull'autore, Donato Carrisi.

Nato nel 1973, vive a Roma. E' laureato in Giurisprudenza con una tesi sul "mostro di Foligno" e ha seguito dei corsi di specializzazione in criminologia e scienza del comportamento. Dal 1999 fa lo sceneggiatore per tv e cinema. Sue, ad esempio, sono le sceneggiature di "Nassiriya - Prima della fine", fiction di Canale5 con Raoul Bova e Claudia Pandolfi, e "Era mio fratello" di Rai1 con Stefano Dionisi. E' anche opinionista giornalistico e televisivo.

Nel 2009 ha scritto "Il suggeritore", suo primo libro, subito diventato un bestseller, nonche' vincitore del Premio Bancarella 2009. In libreria e' arrivato da poco il suo secondo lavoro, "I cacciatori del buio", ma non credo che le storie siano legate tra loro.

Dopo la consueta e veloce biografia ricavata dalla copertina del libro, passiamo alla storia.

Un accenno di trama

Febbraio in una citta' imprecisata degli Stati Uniti.

Gli agenti della Squadra Speciale guidata dal dottor Goran Gavila si trovano tra le mani una gran brutta gatta da pelare: in una radura vengono rinvenute le braccia sinistre di una serie di bambine rapite nei giorni precedenti nei modi piu' disparati.

Le bambine rapite sono cinque, ma le braccia ritrovate sono sei. Chi e' la sesta bambina? E perche' nessuno ne ha denunciato la scomparsa?

Per contribuire all'indagine viene chiamata Mila Vasquez, poliziotta specializzata nel rintracciare di persone scomparse, in particolare bambini rapiti da pedofili.

Il ritrovamento delle braccia suggerisce che le bambine siano ormai morte, ma e' presto chiaro che la sesta bambina deve essere ancora viva, anche se la mancanza del braccio suggerisce che potrebbe avere i giorni contati.

Da qui in poi l'indagine acquista una piega particolare, sulle tracce di un serial killer che sembra sempre un passo avanti rispetto ai detective di Gavila e con un disegno preciso da seguire.

A voi scoprire il resto

Le mie considerazioni

"Il suggeritore" e' scritto decisamente bene, soprattutto se si pensa che e' la prima opera di uno scrittore. Penso abbia giocato un ruolo fondamentale l'esperienza di Carrisi come sceneggiatore perche' basta poco per trasformare il libro in un film, e, se il regista sara' bravo, in un bel film.

E' un classico thriller su un serial killer, segue i canoni piu' sperimentati di questo genere: una squadra investigativa piena di talenti e un serial killer sempre un passo avanti. Ma la vera originalita' della storia sta nella natura del serial killer, che ovviamente non posso svelare perche' si rovinerebbe la lettura del libro.

Per chi ama serie televisive come "Criminal Minds", questo e' il libro ideale: oltre a dei buoni personaggi ben descritti e approfonditi, la storia risulta anche istruttiva. E questo, penso, deriva dai corsi in criminologia e scienza del comportamento seguiti dall'autore. Si scoprono cosi' le varie tipologie di serial killer e i passi standard necessari per seguire un'indagine, fino all'immersione nell'ambiente del criminale, nel buio che riempie la sua anima e in quello che rimane addosso agli investigatori quando ne vengono fuori, vincitori o sconfitti.

Non credo ci sia altro da aggiungere. Un thriller non ha bisogno di spiegazioni troppo lunghe, altrimenti si rischia di rovinarne la lettura. Non ho trovato difetti nel libro, a parte forse uno, ma talmente piccolo che lo inserisco solo per non sembrare troppo elogiativo. L'ho indicato anche all'inizio del mio "accenno di trama", quando parlo di una citta' imprecisata degli Stati Uniti. L'ambientazione del libro non e' indicata, non c'e' una citta' particolare in cui i personaggi si muovono. Questo mi ha fatto vibrare una nota stonata nella testa mentre lo leggevo. Ma, come ho detto, e' stata una nota cosi' lieve da passare quasi inosservata.

Concludo quindi estendendo il consiglio ricevuto da questa speciale amica a tutti gli amanti di thriller, confidando, come lei, nel fatto che non rimarranno delusi.

Buona lettura a tutti!