Il ballo della morte (1997)

Triangoli amorosi e triumvirati di potere

Titolo italiano: Il ballo della morte

Titolo originale: Killing Dance

Anno di pubblicazione: 1997

Edizione: Nord (2005) - TEA (DUE) n.1550

Pag.: 460

Prezzo: Euro 8.60

Finito il: 14/03/2008

Vantaggi: Un buon romanzo soprannaturale. Nuova avventura di Anita Blake. Ben scritto e mai noioso

Svantaggi: Solo per chi non ama il genere

Anita Blake

Per chi segue le mie opinioni, il nome Anita Blake non sara' del tutto sconosciuto.

Da circa tre anni mi sto dilettando con le avventure di questo personaggio creato da Laurell K. Hamilton (la K. sta per Kaye) una decina di anni fa e giunto in Italia solo da poco (l'edizione TEA di "Nodo di sangue" risale al 2004, quindi l'edizione Nord rilegata risalira' probabilmente all'anno precedente).

La bibliografia completa e ufficiale legata a questo personaggio e' riportata qui.

Esistono anche delle raccolte, ma non danno alcun valore aggiunto alla serie. Probabilmente alcuni dei titoli che ho riportato solo in inglese sono gia' arrivati nel nostro paese, ma non conosco al momento i corrispondenti titoli italiani.

Purtroppo in Italia i libri sono stati un po' mischiati e, ad esempio, tra i tascabili non e' ancora arrivato "Resti mortali", ma questa e' una vecchia pecca dei nostri editori, che evidentemente non sono in grado di seguire una saga in modo ordinato e preciso, e quindi di dare il giusto rispetto al lavoro degli scrittori e alla passione dei lettori.

A parte questa polemica, torniamo alla nostra Anita.

Anita e' una ragazza sui venticinque anni, alta poco meno di un metro e sessanta, capelli lunghi, neri e ricci, occhi scuri, quasi neri. C'e' chi la definisce bella e pericolosa. Io sono tra questi, ma aggiungerei anche che e' molto fortunata.

Ha un lavoro un po' particolare, che si spiega solo osservando la societa' in cui vive.

La sua storia infatti e' ambientata ai giorni nostri, ma in una societa' leggermente diversa, dove esseri soprannaturali come vampiri, licantropi e tanti altri mostri mitici e leggendari hanno ottenuto un riconoscimento legale e possono vivere alla luce del sole (per chi puo') senza correre il pericolo di essere ucciso indiscriminatamente. Da qui derivano ovviamente tutta una serie di problemi legati all'intolleranza da parte di gruppi che non condividono questo riconoscimento per degli esseri che non sono (o non sono piu') umani, secondo i loro canoni (un'ottima denuncia della Hamilton verso i gruppi simili che si trovano nel nostro mondo, visto che il bene e il male non sempre si rispecchia nelle fattezze belle o brutte di una creatura).

In questa societa' che riconosce l'esistenza del soprannaturale Anita svolge il lavoro di Risvegliante: si occupa cioe' di riportare in vita i morti trasformandoli in zombie, ma solo temporaneamente e in casi molto speciali, come ad esempio testimoniare a processi oppure per redimere beghe legali e testamentarie.

In parallelo Anita fa la consulente per la Regional Preternatural Investigation Team (detta Spook Squad), una squadra speciale della polizia che si occupa dei crimini legati al soprannaturale.

Nel sottobosco di St.Louis, dove vive, Anita e' conosciuta come la Sterminatrice di vampiri, titolo ampiamente guadagnato durante le sue tante e pericolose avventure.

Per quanto ancora molto giovane, Anita si puo' considerare una veterana del suo lavoro: non e' infatti facile sopravvivere a scontri con licantropi, vampiri, maghi, streghe e fate.

Da poco tempo Anita ha scoperto un altro aspetto di se': e' una negromante. Ma ancora non sa cosa significa veramente esserlo, ne' cio' che questo potere puo' portarle.

Prima ho definito Anita "molto fortunata": secondo me si, lo e'. E anche molto, perche' troppe volte poteva essere uccisa e si e' salvata per un caso fortuito dove le sue capacita' sono contate ben poco. Ma anche questo aspetto e' importante.

Ma veniamo al libro.

Un accenno di trama

Il libro "Il ballo della morte" si apre con due casi particolari.

Nel primo Anita viene richiesta per le sue capacita' di negromante ancora latenti: deve aiutare un secolare vampiro europeo a guarire da una strana malattia che sta decomponendo il suo corpo.

Nel secondo caso Anita diventa preda: qualcuno molto ricco ha messo su piazza un contratto per ucciderla entro poche ore. Ma quale, tra i tanti nemici di Anita ancora in vita, puo' avere tanti soldi (si parla di centinaia di migliaia di dollari) e aver un cosi' disperato bisogno di vederla morta?

Tocchera' ad Anita e ai suoi amici cercare di risolvere la situazione.

Ricompare Edward, la Morte che cammina: un sicario del tutto umano ma anche del tutto freddo e distaccato, che, chissa' perche'?, ha preso Anita in simpatia e vuole aiutarla a salvarsi.

Ma ci sono anche Richard e Jean-Claude: il primo e' un lupo mannaro in lotta per la supremazia del suo branco. Il secondo e' un vampiro, il Master della citta' di St.Louis. E tutti e due sono innamorati di Anita, a quanto sembra ricambiati.

Cosa potra' mai venir fuori da questo triangolo amoroso un po' particolare?

Be', a voi scoprirlo, insieme al significato del titolo del libro.

Commenti e considerazioni

Tralasciando la biografia di Laurell K. Hamilton di cui ho gia' parlato nelle altre opinioni sui suoi libri, veniamo ai miei commenti sul libro.

Non posso che ripetermi nuovamente: un buon romanzo, al pari dei precedenti, anche se migliore perche' ormai ho imparato a conoscere la protagonista e il suo ambiente. E visto che mi piace, non posso che apprezzare anche i libri della Hamilton.

Questo e' il quinto libro che leggo e non mi sono ancora stancato.

Ci sono tutti gli aspetti positivi che ho gia' riscontrato negli altri: dialoghi e battute ironiche, azione e adrenalina, aspetti horror e thriller.

Non riesco ad annoiarmi leggendo questi libri perche' la Hamilton non lo permette: riesce ad inserire sempre qualcosa di inaspettato. A volte puo' risultare banale, ma riesce a dosare tutto molto bene.

Certo, l'aspetto "fortunato" della protagonista fa sorridere: ci sono situazioni da cui sembra strano vederla uscire ancora viva, anche se con qualche nuova ferita. Sembra quasi che l'autrice prenda in giro i suoi lettori, ma devo confessare che riesco ogni volta a perdonarla senza problemi.

Non credo ci sia altro da dire in proposito.

"Il ballo della morte" mi e' piaciuto. Da' nuove spiegazioni al lato negromante di Anita e alla struttura gerarchica di un branco di licantropi (in questo caso si tratta di lupi, ma esistono anche ratti, cigni, orsi, pantere e tigri mannare).

Concludendo consiglio questo libro agli amanti del thriller con risvolti soprannaturali. Il mio consiglio e' pero' di seguire la serie dall'inizio per imparare a conoscere al meglio Anita e il suo ambiente.

Buona lettura a tutti... e attenti alle notti di luna piena!