La traccia (2004)

Un altro enigma per il clan Scarpetta

Titolo italiano: La traccia

Titolo originale: Trace

Anno di pubblicazione: 2004

Edizione: Mondadori

Pag.: 418

Prezzo: Euro. 5.00

Finito il: 06/04/2006

Vantaggi: Ennesimo capitolo della saga del personaggio principale, inventato dalla Cornwell, e del suo entourage, un giallo interessante e ben strutturato.

Svantaggi: Sebbeno piu' abbordabile del precedente "Calliphora", ha ancora una trama abbastanza complicata e il tempo verbale usato per la storia e' il presente.

Eccoci all'ennesima indagine della dottorezza Kay Scarpetta, il fortunato e piu' famoso personaggio creato dalla scrittrice gialla Patricia Cornwell, con il piccolo gruppo di persone che ruotano intorno a lei.

Si intitola "La traccia" e segue temporalmente "Calliphora", che gia' ho recensito su questo sito.

Vediamo prima una "traccia" della storia.

Sono passati alcuni anni dalla fine di "Calliphora" e Kay Scarpetta viene richiamata come consulente dall'Istituto di medicina legale di Richmond. Il caso su cui dovra' indagare e' quello di una quattordicenne trovata morta nel suo letto. La madre e' ancora convinta che la causa sia da imputarsi ad una brutta influenza. Ma in realta' la vera causa della sua morte ancora non e' stata scoperta, nonostante siano passate gia' un paio di settimane. I genitori della ragazza sono separati da alcuni anni, ma il padre ha dei legami con il Governo americano e cosi' per sedare il polverono suscitato da questo strano decesso viene chiamata Kay. Lo scopo e' semplice: si desidera avere un capro espiatorio su cui far ricadere la colpa in caso di insuccesso. E questo lo si capisce dal modo scostante e maleducato con cui l'attuale capo dell'istituto di medicina legale di Richmond accoglie la dottoressa.

Ad aiutarla nell'indagine troviamo nuovamente il vecchio e burbero Pete Marino, che dopo aver abbandonato la polizia di Richmond ed essersi trasferito in California, torna in aiuto dell'amica.

Ovviamente c'e' anche un secondo caso ad intricare maggiormente la storia. Si tratta dell'aggressione subita da Henry, l'attuale compagna, nonche' dipendente, di Lucy Farinelli nella casa di quest'ultima. Su una delle Ferrari di Lucy e poi su un foglietto lasciato su una finestra, qualcuno ha disegnato un occhio. Mentre Lucy e l'amico e socio Rudy indagano sull'aggressione, la vittima viene aiutata ed analizzata dall'ultimo personaggio quasi fisso delle storie della Cornwell, il redivivo Benton Wesley, chiuso con la ragazza nella sua casa di Aspen.

In aggiunta a tutto questo conosciamo anche un certo Edgar Allan Pogue, che fin da subito appare strano e con qualche rotella fuori posto.

Come si collegano tutte queste storie tra loro? A voi ovviamente lascio il piacere di scoprirlo.

E veniamo invece alle mie considerazioni.

Rispetto al precedente "Calliphora", questo libro mi e' piaciuto di piu'. Ma ci andava poco, vista la poca consistenza di quella vicenda. Qui la Cornwell ha riproposto una "tranquilla" storia alla Scarpetta. Ha tolto quasi tutti i collegamenti alle storie vecchie e si e' buttata in un giallo abbastanza classico, seppure ancora un po' troppo complicato. Inultimente complicato, oserei dire, visto come si risolve il finale e vista la consistenza del movente. Si potrebbe definire quasi ingenuo. Pero' non mi sento di stroncare il libro, visto che si avvicina molto ai primi, bellissimi, capitoli che avevano la Scarpetta come protagonista.

Gli altri personaggi si comportano poi nel solito modo: Lucy, da sempre la mia preferita, e' piena di paure eppure si nasconde dietro ad una maschera di durezza. Marino le somiglia un po', con il suo eterno amore non corrisposto verso Kay e la sua paura di rovinare il loro rapporto. Benton e' un po' troppo sicuro di se', anche se disponibile quando si tratta di aiutare gli amici. E' un trio che fa ottimamente da spalla alla dottoressa.

C'e' un altro aspetto del libro che non mi piace, ma forse e' una costante della Cornwell: usare il tempo presente nei verbi. Preferisco di gran lunga il solito, vecchio, classico, passato remoto.

Concludendo, consiglio il libro ai fan della Cornwell. A chi invece non la conosce, consiglio vivamente di iniziare seguendo l'esatto ordine cronologico di uscita delle sue opere per conoscere al meglio i suoi personaggi. Altrimenti molte cose rimarrano nebulose.

Buona lettura a tutti!