La cattedrale del mare (2007)

La Madonna del Mare e i suoi figli

Titolo italiano: La Cattedrale del Mare

Titolo originale: La catedral del mar

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: TEA - Longanesi 2007

Pag.: 642

Prezzo: Euro 13.00

Finito il: 05/03/2010

Vantaggi: Un buon romanzo storico. Ottima ambientazione. Ben scritto.

Svantaggi: Solo per chi non ama i romanzi storici.

Dopo averne sentito tanto parlare, finalmente ho potuto verificare di persona le positive critiche fatte a "La Cattedrale del Mare" di Ildefonso Falcones (titolo originale "La catedral del mar"), pubblicato nel 2006 in Spagna e arrivato in Italia nel 2007 edito dalla Longanesi. Io ho letto la versione "tascabile" della TEA.

Definirla tascabile non e' propriamente corretto: 642 pagine in formato 14x21cm, un vero e proprio mattone da portare nello zaino da pendolare tutti i giorni. E il prezzo, 13 euro, non e' proprio da tascabile. Ultimamente pero' la TEA (e non solo lei) ha deciso di far uscire questi tascabili extra-lusso. Eppure ne esistono altri, sempre della TEA che si aggirano intorno ai 9 o 10 euro, probabilmente si tratta dei "fratelli poveri".

Comunque lasciamo stare questa nota polemica, probabilmente legata ad una politica derivante dal grande successo ottenuto dal libro.

Sul risvolto della copertina c'e' una piccola cronistoria del successo di questa storia:

    • nel marzo 2006 l'avvocato Ildefonso Falcones pubblica 85000 copie del suo romanzo d'esordio;

    • nell'aprile 2006 il libro ha gia' venduto 250000 copie scalando le classifiche spagnole;

    • nel maggio 2006 vengono comprati i diritti di stampa in tanti Paesi stranieri;

    • nell'autunno 2006 si arriva a 850000 copie vendute;

    • nel febbraio 2007 arriva in Italia;

    • nel novembre 2007 vende 400000 copie in Italia.

In tutto ha venduto piu' di 4 milioni di copie in 40 Paesi, un successo che da' da pensare a qualunque lettore che ancora non l'ha letto.

Sara' davvero cosi' bello come dicono?

Le aspettative ci sono tutte e qualche volta quando le aspettative sono tanto alte si corre il rischio di incorrere in una delusione.

Prima di andare avanti, pero', vediamo di cosa parla il libro.

Un accenno di trama

Secolo XIV, e precisamente 1320 d.C. in Spagna.

Una festa di matrimonio tra contadini viene bruscamente interrotta dall'arrivo del signore del luogo, un nobile che esercita i suoi diritti e violenta la novella sposa, costringendo subito dopo il novello marito Bernat Estanyol a giacere con lei perche', se poi nasce un figlio, non si dica che e' un illegittimo del nobil uomo.

Un bambino effettivamente nasce, ma il neo sul viso lo identificano sicuramente come figlio di Bernat.

Viene chiamato Arnau.

Per alterne vicissitudini, Arnau e Bernat si rifugiano a Barcellona, la citta' delle grandi possibilita'.

Ma anche li' la vita non e' semplice, soprattutto se si e' un servo della gleba fuggito dalla sua terra. A Bernat serve rimanere in citta' per almeno un anno e un giorno per conquistare lo status di uomo libero. E in questo periodo il suo signore potrebbe sempre trovarlo e riportarlo a "casa".

Le cose sembrano andare bene, grazie anche all'aiuto della sorella di Bernat e alla famiglia di suo marito. Ma ovviamente non puo' durare...

... e lascio a voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

La trama che ho raccontato e' un po' povera?

Colpa del mio riassunto veloce, non volevo rivelare troppo della storia per non rovinarne la lettura a chi ancora non la conosce.

Non ho nemmeno parlato della protagonista attorno a cui ruota tutta la storia, Santa Maria del Mar, la "Cattedrale del Mare" e come questa si lega alla storia del protagonista umano della storia, cioe' Arnau Estanyol. E' una presenza costante e preziosa, una di famiglia per Arnau. E da' molto da pensare la sua semplice fede nella Madonna.

E' ancora possibile trovare una fede cosi' nel nostro mondo che si definisce civile e moderno? Spesso ho qualche dubbio, visto l'odio verso i cristiani che si evince tranquillamente dalle notizie che arrivano dai giornali.

Eppure il libro non e' gentile con la Chiesa, anzi Falcones sembra deciso a screditarla in tutti i modi possibili. Sono davvero pochi i preti che si salvano dalla sua penna sferzante, anzi ce n'e' solo uno, che sa accogliere i suoi fedeli con semplicita' e bonta'. Ma non vi diro' chi e', scopritelo da soli.

Grazie alla vita di Arnau, si scopre un secolo del Medioevo fatto di superstizioni, rancori ed egoismo. Tutte le possibili emozioni dell'uomo, che spesso scaturiscono dalla sola invidia verso chi ha o sembra avere piu' degli altri, sia in denaro che in capacita' e intelligenza.

Nel libro pero' si trova anche amicizia, amore, fede e carita' da parte di uomini eccezionali, che spesso si rivelano essere i piu' poveri (bellissima la figura dei bastaixos, gli scaricatori di porto, la cui fede fa muovere pietre enormi) e apparentemente i meno nobili. Ma anche in questi esiste nobilta', quella del cuore e dell'anima, che non si conquista per nascita, ma si conquista giorno per giorno.

I nobili rappresentano un'altra categoria sferzata dalla penna di Falcones.

Non sto dicendo che lo scrittore abbia torto: la sua ricostruzione storica e' precisa e accurata, di questo purtroppo sono sicuro. I tempi erano quelli che erano. E non mi nascondo nemmeno dietro a scuse assurde: i nobili e la Chiesa di quel tempo non erano proprio modelli limpidi e privi di colpe. Ma non vorrei nemmeno sbagliare riportando bellamente quegli errori ai giorni nostri: le cose sono cambiate parecchio da quel tempo, e per continuare a cambiarle dobbiamo essere noi a portare avanti questo processo.

Ma torniamo al libro.

Che dire? Mi e' piaciuto, secondo solo, per me, a "I pilastri della Terra" di Ken Follett. Spiega nel dettaglio la storia del XIV secolo spagnolo ed europeo, eppure riesce a non essere pedante o noioso. Credo sarebbe una buona lettura per uno studente delle superiori.

Ho ritrovato anche una mia "vecchia" conoscenza: Nicolau Eymerich, inquisitore. Per chi non riconoscesse il nome che ricorre in altre mie opinioni, e' anche il protagonista di una serie di libri scritta da Valerio Evangelisti, che si e' ispirato ad una figura storica realmente esistita per creare il suo personaggio. C'e' la stessa durezza in entrambe le figure, quella di Falcones e quella di Evangelisti: Eymerich e' un inquisitore che non si ferma davanti a nulla, anche se, mentre nei libri di Evangelisti e' incorruttibile e solido come una roccia nella sua lotta contro le eresie e il Maligno, Falcones l'ha reso piu' umano e corruttibile, tipico delle figure ecclesiastiche da lui descritte. A parte quella di cui ho parlato prima, Falcones non fa sconti e mi dispiace un po' perche', se da una parte ci sono esseri spregevoli e legati al vil denato e potere, dall'altra esistono molte figure notevoli nella Chiesa, qualunque periodo si consideri.

Comunque, concludendo, consiglio questo libro a tutti gli amanti dei romanzi storici. Le mie aspettative sono state ampiamente ripagate. E lo stesso si puo' dire per un po' di dolore alla schiena a causa del peso nello zaino (vero Stefania?).

Buona lettura a tutti!