Il cacciatore di ossa (2006)

Una nuova indagine per il sergente McRae

Titolo italiano: Il cacciatore di ossa

Titolo originale: Dying Light

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Newton Compton

Pag.: 366

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 02/07/2010

Vantaggi: Un buon thriller ben raccontato e ben tradotto. Buoni protagonisti.

Svantaggi: Troppi errori di stampa

Dopo "Il collezionista di bambini" scritto nel 2005 e arrivato in Italia qualche anno dopo edito dalla Newton Compton, eccomi a recensire "Il cacciatore di ossa" (titolo originale "Dying Light"). Si tratta del secondo romanzo con protagonista il sergente Logan McRae scritto dall'abile penna di Stuart MacBride.

L'ambientazione della serie e' Aberdeen, in Scozia. E siamo un po' lontani dalla solita giustizia americana. Ma queste differenze non hanno influenza su storie che non hanno nulla da invidiare alle loro sorelle americane.

Vediamo di cosa parla questa seconda avventura di McRae.

Un accenno di trama

Dopo una disastrosa operazione condotta da McRae che ha provocato il grave ferimento di un agente, il sergente viene trasferito nella cosiddetta "squadra coglioni" dell'ispettrice Steel. Il soprannome dato alla squadra e' significativo di quello che lo aspetta: un capo che non riesce a gestire i suoi sottoposti in modo adeguato, che non riesce a condurre un'indagine senza fare errori (anche grossolani) e che, se risolve un caso, si prende tutti i meriti.

Il sergente McRae pero' deve adattarsi.

Mentre la sua vecchia squadra comandata dall'ispettore Insch si sta occupando di un piromane che ama bruciare le persone oltre agli edifici, McRae e Steel si ritrovano tra le mani un serial killer di prostitute.

Riuscira' il sergente a risolvere i casi e riabilitare il suo nome?

A voi scoprirlo.

Le mie considerazioni

Credo sia gia' chiaro dall'introduzione che questo libro mi e' piaciuto.

Nella precedente opinione su un suo libro, ho gia' riportato la biografia di Stuart MacBride. E' diventato uno scrittore di successo dopo aver svolto tutta una serie di lavori saltuari e differenti tra loro. E ha vinto anche diversi premi letterari per la sua serie sul sergente McRae.

Credo siano premi meritati, anche se per ora ho letto solo due libri.

Le storie sono molto ben scritte e piene d'azione, e tengono desta l'attenzione del lettore. Sono sicuramente molto violente, ma non scadono nella volgarita' come ad esempio capita nei libri di Ellroy. Si tratta di due generi differenti, anche se entrambi appartenenti alla famiglia dei thriller.

Alcune scene sono decisamente sadiche e in un caso mi hanno colpito parecchio, ma non mi hanno fatto desistere dal continuare a leggere il libro fino al grande finale.

C'e' pero' una grande pecca, anche se non e' dovuta allo scrittore, ne' (forse) alla sua traduttrice (Claudia Businaro) che ha fatto un ottimo lavoro. Il problema sta nella stampa.

Il formato del libro e' buono, dimensioni ottime per essere portato in vacanza o nei viaggi da pendolare. Ma ci sono troppi errori di stampa: parole mancanti, scritte male o verbi sbagliati. Sono errori grossolani che mi portano a togliere una stella alla valutazione del libro. E mi dispiace perche' la storia non se lo merita.

Spero che l'editore si dia una mossa e presti maggiore attenzione a queste cose.

Come al solito, concludo consigliando il libro agli amanti del thriller.

Buona lettura a tutti!