Il libro dei morti (2006)

Scontro finale per i fratelli Pendergast?

Titolo italiano: Il libro dei morti

Titolo originale: The Book of Dead

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: BUR

Pag.: 502

Prezzo: Euro 9.60

Finito il: 30/06/2008

Vantaggi: Un buon thriller, ben scritto. Un personaggio affascinante e intrigante.

Svantaggi: E' necessario leggere i due libri precedenti della serie.

"Spesso ci viene domandato in quale ordine, se esiste, devono essere letti i nostri libri...."

E' l'inizio di una nota scritta da Douglas Preston e Lincoln Child alla fine del libro "Il libro dei morti".

E' una nota interessante, che dovrebbero scrivere tutti gli scrittori di libri in serie per dare un riferimento ai lettori che li seguono e apprezzano le loro opere e soprattutto a coloro che vorrebbero seguirli ma non sanno da dove iniziare.

Preston&Child (d'ora in poi li chiamero' cosi' per semplicita') sono una coppia di scrittori autori di diversi bestseller.

Per conoscere la loro biografia, potete consultare tranquillamente internet.

Mi limitero' a parlarvi della mia esperienza di lettore. E questo mi porta a dire che ho scoperto quasi per caso questa grande coppia diversi anni fa e da quel primo incontro ho fatto la conoscenza con il personaggio forse piu' interessante da loro creato: l'agente speciale Pendergast.

Il primo libro della serie dovrebbe essere "Relic", che pero' io non ho letto.

Strano vero? Almeno per chi mi conosce. Ma c'e' un motivo. Per errore ho letto prima "Reliquary", il secondo libro della serie, che proseguiva la storia precedente e ne raccontava molti particolari e soprattutto il finale. Quindi mi e' sembrato inutile tornare indietro, gia' sapendo di cosa parlava quel primo libro, dal quale e' stato ricavato anche l'omonimo film.

In questa opinione vi parlero' de "Il libro dei morti", l'ultima opera di Preston&Child uscita in tascabile, nell'edizione BUR a 9.60 euro.

Prima di accennarvi la trama, vi devo dare un avvertimento.

Solitamente i libri sull'agente Pendergast non sono legati tra loro in modo stretto.

Ma ci sono le eccezioni: i primi due e gli ultimi tre.

"Il libro dei morti" e' il terzo di una trilogia che porta allo scontro tra Pendergast e suo fratello, il primo un agente dell'FBI, il secondo un folle criminale.

Come terzo libro di una trilogia, potrei svelarvi cose che si legano ai due libri precedenti e rovinarvene la lettura. Quindi, se avete intenzione di leggerli, il mio consiglio e' fermarsi qui con questa opinione. Mi limito a dirvi che si tratta di una valida conclusione ad uno scontro durato anni e anni. E merita di essere letto dopo "Dossier Brimstone" e, soprattutto, dopo "La danza della morte".

Un accenno di trama

Dopo gli avvenimenti capitati in "La danza della morte", il Museo di Storia Naturale di New York e' in un momento molto delicato.

L'opinione pubblica lo critica aspramente e l'arrivo di un pacco contenente la collezione di diamanti rari rubati e frantumati non aiuta certamente a migliorare le cose.

L'idea per riabilitare l'immagine del museo arriva dalla sostanziosa donazione di un nobile, che vuole far restaurare e aprire al pubblico la tomba di Senef, un reggente della XIX Dinastia dell'antico Egitto, donata al museo negli anni Trenta e chiusa poco tempo dopo. I curatori hanno sei settimane per organizzare il grande evento, al quale saranno invitate le piu' importanti autorita' dello stato.

Poco dopo l'apertura e durante l'inserimento di effetti elettronici sofisticatissimi utili alla presentazione della tomba, uno dei tecnici viene barbaramente ucciso da un collega. E tra le fila dei dipendenti si sparge la voce di un'antica maledizione egizia.

Riuscira' l'agente Pendergast, rinchiuso in un carcere federale di massima sicurezza con l'accusa di omicidio, a risolvere il caso?

A voi scoprirlo.

Le mie considerazioni

Torno ora al discorso precedente, cioe' il legame tra i libri di Preston&Child.

Dalla nota a fondo libro si evince che tutti i libri sono legati tra loro, anche quelli apparentemente non appartenenti alla serie di Pendergast. Ma non e' necessario conoscere i libri che li precedono perche' i due autori sanno essere abbastanza esaustivi e spiegare i retroscena in modo accettabile.

C'e' un'eccezione, ed e' data da questa ultima trilogia. Non credo che leggere "Il libro dei morti" sia consigliabile, se non si e' letto almeno "La danza della morte". Il meglio sarebbe leggere anche "Dossier Brimstone", ma non e' strettamente necessario.

Il legame tra questi tre libri mi ha portato ad una scelta, quella di recensire "Dossier Brimstone", ma non recensire "La danza della morte" perche', per farlo bene, dovevo svelare una parte essenziale del finale del precedente libro.

Adesso sto recensendo "Il libro dei morti", ma solo per presentare questa eccezionale coppia di autori e il loro interessante protagonista ad un'amica di Ciao con cui ho avuto modo di parlare di questo libro. E ovviamente a tutti coloro che vorranno leggere questa opinione.

Chi e' Pendergast?

E' un agente speciale dell'FBI un po' particolare. Ricco, proveniente da una famiglia di antiche origini, accetta solo casi particolari, che hanno risvolti apparentemente soprannaturali. Ama lavorare da solo, anche se si serve spesso di validi collaboratori, tra cui il tenente Vincent D'Agosta, che l'ha affiancato in tutte le avventure nella Grande Mela.

Pendergast si veste essenzialmente di scuro (in particolare nero) e va contro le convenzioni. Non sempre rispetta le regole per arrivare a risolvere i suoi casi particolari. Ma e' la particolarita' dei suoi casi a portarlo ad agire cosi'.

Della sua famiglia, si scopre qualcosa in ogni libro. C'e' una traccia di follia che la attraversa fin dalle origini e incute timore l'eccentricita' di alcuni suoi componenti. Da poco si e' scoperta l'esistenza di Diogenes, il fratello "cattivo" di Pendergast, che gli ha giurato vendetta per un grave torto subito quando erano bambini.

"Il libro dei morti" e i due precedenti vedono la ricomparsa di Diogenes e lo scontro tra i due fratelli. E portano alla scoperta di molte parti del loro passato in comune.

Vedra' anche la fine dello scontro? Ovviamente non posso dirlo. A voi scoprirlo.

Per quanto mi riguarda, questo libro mi e' piaciuto. Un po' prevedibile all'inizio per quanto riguarda il disegno che sta dietro all'apertura della tomba di Senef, rimane comunque interessante e ben scritto, con interessanti colpi di scena. Scorre benissimo e si legge in poco tempo, nonostante le circa 500 pagine che lo caratterizzano.

Concludo consigliando i libri di Preston&Child (li ho sempre accomunati come scrittori, ma sembra che abbiano scritto libri anche come "solisti" ottenento un buon successo), soprattutto quelli della serie sull'agente Pendergast, che rimangono i miei preferiti. Si tratta di thriller, alcuni con tinte soprannaturali. Quindi, attenti a non spaventarvi troppo!

Buona lettura a tutti!