In difesa di Jacob (2012)

Un padre non puo' fare diversamente

Eccoci al secondo libro della nuova serie "TimeCrime" creata dalla Fanucci nel 2012. Il primo libro era un ottimo "Venti corpi nella neve" di Giuliano Pasini. A gennaio ne sono usciti altri due di autori stranieri, tra cui questo "In difesa di Jacob" di William Landay, altro nome nuovo, almeno per me. Anche questo e' stato scritto nel 2012 ed e' arrivato subito in Italia.

Visto il genere del libro (legal thriller), era facile immaginare il passato dell'autore: infatti William Landay e' un laureato in giurisprudenza (addirittura a Yale) e ha poi lavorato per tanti anni come procuratore distrettuale. "In difesa di Jacob" (titolo originale "Defending Jacob") non e' la sua prima opera, anche se forse e' la prima che giunge in Italia. Altri suoi libri hanno avuto successo all'estero. "Mission Flats", ad esempio, ha vinto il premio Dagger Award 2003 come miglior crime di debutto.

Torniamo al libro.

Ho gia' anticipato che si tratta di un legal thriller, e mi e' stato facile appurarlo leggendo velocemente la traccia della trama sulla sovracopertina.

Un accenno di trama

Andy Barber e' uno stimato vice procuratore distrettuale, appena uno scalino sotto il procuratore distrettuale. Ha vent'anni di onorato servizio alle spalle, senza alcuna macchia. Non ha aspirazioni politiche, il suo lavoro gli piace e gli piace farlo bene.

Un giorno viene chiamato sulla scena dell'ennesimo crimine. Nel parco e' stato rinvenuto il cadavere di Ben Rifkin. E' un compagno di classe di suo figlio Jacob alla scuola media locale ed Andy e' ben deciso a scoprire chi l'ha ucciso.

Ma l'indagine ormai avviata gli viene tolta: il principale indiziato del reato risulta proprio Jacob.

Possibile che la persona con cui vive da tanti anni sia un assassino?

No, Andy e' piu' che sicuro dell'innocenza del figlio. Sospeso dal lavoro, lo attende un compito difficile: difendere Jacob.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Il legal thriller e' forse uno dei miei generi preferiti. Ho imparato ad amarlo grazie ad autori come John Grisham o Steve Martini o Scott Turow o anche Williamo Lashner e altri ancora. Era da tanto tempo che non leggevo un legal thriller e trovato questo non ho potuto fare a meno di prenderlo.

Confesso che vista la trama le mie aspettative erano abbastanza alte, soprattutto se poi sulla striscia che fascia il libro si trova scritto

"Un thriller all'altezza del miglior John Grisham e Scott Turow. Non perdetelo."

E quando le aspettative sono alte, il libro deve essere davvero eccezionale per non deluderle.

Cosa che purtroppo qui non e' del tutto capitata, almeno nella prima parte, che ho trovato un po' lenta a carburare. Ho apprezzato maggiormente la seconda parte che riguardava il processo a Jacob, l'esibizione delle prove e la sfilza di persone al banco dei testimoni e, naturalmente, il botta e risposta delle domande degli avvocati dell'accusa e della difesa.

Nel complesso non sono dispiaciuto di aver letto il libro, scritto in prima persona, quindi difficilmente poteva lasciarmi indifferente.

"Un ragazzo allevato con tutto l'amore possibile potrebbe arrivare a compiere azioni terribili? E fino a che punto e' legittimo spingersi pur di difenderlo?"

si chiede l'autore sotto la breve biografia riportata sulla sovracopertina.

Sono domande difficili. I genitori tendono a diferdere sempre i figli, anche davanti all'evidenza dei fatti. Manca il distacco per giudicare con coerenza le azioni di una persona amata, soprattutto se riguardano un crimine cosi' orrendo come l'omicidio.

Sara' il caso di Andy Barber? Ovviamente non posso dirvelo. Il finale comunque sara' sorprendente.

Concludo consigliando questo libro. Anche se la prima parte non e' ottima, la seconda riesce a catturare il lettore. E sara' molto apprezzata dagli amanti dei legal thriller.

Buona lettura a tutti!