La luna fredda (2006)

Niente dura per sempre?

Titolo italiano: La luna fredda

Titolo originale: The Cold Moon

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Sonzogno (Libri ORO n.20)

Pag.: 465

Prezzo: Euro 6.00

Finito il: 10/05/2007

Vantaggi: Un buon thriller del veterano Deaver con personaggi azzeccati e una ingegnosa trama

Svantaggi: Solo un po' di lentezza iniziale

Jeffery Deaver e' un nome che non ha bisogno di presentazioni per gli appasionati di thriller letterari.

Ex avvocato, ha ottenuto con i suoi libri un successo straordinario che lo ha convinto (per nostra fortuna) a dedicarsi a tempo pieno alla narrativa. Molti sono i libri scritti, alcuni non ancora arrivati in Italia. Tra questi ultimi non c'e' piu' la serie dedicata al location scout John Pellam uscita negli anni Novanta negli Stati Uniti e arrivata in Italia lo scorso anno con il primo "Sotto terra" e quest'anno col secondo "Fiume di sangue".

Ci sono poi vari libri indipendenti, ma in Italia penso che Deaver sia maggiormente noto per la serie dedicata alla coppia formata da Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, nata col primo bellissimo "Il collezionista d'ossa" da cui e' stato tratto anche l'omonimo film con Denzel Washington e Angelina Jolie.

Quella di cui sto per parlare e' la settima avventura di questa coppia di investigatori, intitolata "La luna fredda".

Per la prima volta la coppia Rhyme-Sachs sembra in procinto di dividere le forze perche' Amelia ha un'indagine su un apparente suicidio su cui investigare per conto suo, coadiuvata dal giovane agente Ron Pulasky, gia' presente in un precedente libro.

Sulla scena pero' compare un nuovo caso: due orologi antichi vengono trovati su altrettante scene del crimine, localizzate su un molo e in un vicolo della citta'. Gli orologi, unici testimoni di efferati omicidi, sono accompagnati da altrettante poesie firmate da un fantomatico Orologiaio. Le alte sfere di New York premono perche' del caso si occupi la squadra migliore, capitanata da Rhyme. Quindi Sachs e' costretta a dividersi tra le due indagini.

L'Orologiaio sta per colpire di nuovo: il numero di vittime in totale dovrebbe essere dieci, quindi non c'e' tempo da perdere per le forze dell'ordine.

L'avversario si presenta davvero intelligente ed astuto, coadiuvato anche da un grasso maniaco sessuale.

Riusciranno Rhyme e Sachs a vincere questa gara contro il tempo?

E come finira' la prima indagine ufficiale della novella detective Sachs, da poco promossa?

A voi scoprire cosa riserva il libro di Deaver, pieno di fuochi d'artificio scoppiettanti per tutto il racconto.

La trama promette bene, ma l'inizio mi ha lasciato un po' indifferente e non e' riuscito a catturarmi completamente: c'erano tutti gli ingredienti tipici di un thriller alla Deaver, quelli che lo hanno reso grande fino a questo momento, ma solo quelli. Mancava qualcosa di originale a rendere speciale questo libro e ad accendere la scintilla dell'attenzione del lettore.

Comunque anche questa volta la scintilla ha preso vita e il racconto e' riuscito a catturarmi.

Come l'ho capito?

Semplice: mi sono ritrovato ad osservare la storia dall'interno, quasi fossi un elemento della squadra di Rhyme. Mi sono guardato intorno e mi sono trovato nella stanza adibita a laboratorio in casa di Lincoln. Lui era li', sulla sua Storm Arrow rossa completa di tutti gli apparati elettronici necessari per aiutarlo a lavorare lontano dal letto, il dito pronto ad ogni evenienza, la testa che gira in tutte le direzioni per osservare i vari schermi distribuiti nella stanza. Lui, tetraplegico C4 con la possibilita' di muovere solo il collo, le spalle (solo un po') e un dito (l'altra mano inizia a sentire qualcosa, grazie ai vari trattamenti medici ancora in atto), e' li' pronto a rimproverare l'avventatezza e gli sbagli di ogni membro della squadra che non sia ancora abituato al suo modo di fare. Linc non chiede pieta' e non la vuole leggere negli occhi dei visitatori. Vuole fare il suo lavoro al meglio e vincere la sfida lanciatagli dal nuovo serial killer, inchiodando l'Orologiaio a tutti i costi prima che colpisca di nuovo. Questa volta gli tocca associare al suo amato "principio dello scambio" elaborato da Edmond Locard (riassunto nella frase "C'e' sempre uno scambio di elementi tra il criminale e la scena del crimine") l'aiuto derivante dall'interrogatorio dei testimoni, coadiuvato in questo da un'agente della polizia californiana in trasferta a New York.

E lo trovo intento in una delle sue situazioni preferite, cioe' sbraitare contro Tom, l'infermiere tuttofare a disposizione ventiquattr'ore su ventiquattro e che da sempre sa rispondergli a tono, in questo momento adibito a riportare tutti gli indizi trovati su grandi lavagne bianche.

Accompagnata da una folata del vento invernale ecco sopraggiungere Amelia con i reperti dell'ultima scena del crimine. La sua figura alta e longilinea da modella, e' bellissima. Io solitamente non vado matto per le ragazze con i capelli rossi, ma lei ha quel qualcosa in piu' che mi colpisce. Lei, l'ex modella con un inizio di artrite alle ossa e un sorriso che sa sciogliere persino il ghiaccio creatosi intorno al cuore di Rhyme dopo l'incidente che lo ha ridotto nel suo stato, e' preoccupata. E si autoinfligge graffi sulla testa morsicandosi la pelle intorno alle dita fino a far scaturire sangue. E' un vizio che non ha ancora superato. Ma cio' che prova per quel che ha scoperto da poco su suo padre in parte giustifica le sue azioni.

Al suo seguito c'e' Ron Pulasky, la recluta, il suo nuovo assistente, che poteva essere assegnato ad un lavoro tranquillo dietro ad una scrivania dopo la botta in testa ricevuta durante un'indagine precedente che l'ha quasi ucciso. Ma lui si e' ripreso e ha deciso, aiutato dalla famiglia, di entrare nella squadra di Rhyme per imparare dai migliori le tecniche dell'investigazione scientifica. La polizia e' una tradizione di famiglia e compensa la sua poca esperienza con qualche improvviso colpo di genio. Ma anche con qualche piccolo errore.

I reperti vengono passati immediatamente a Mel Cooper, esperto di laboratorio, valido elemento della squadra scientifica, che passa tutto al suo gascromatografo-spettrometro di massa per scoprire la composizione delle tracce, oppure li infila sotto la lente del microscopio elettronico per studiarne forma e dimensione.

E' cosi' che mi sono accorto di essere entrato nel libro, o forse e' piu' esatto il termine rapito, fate un po' voi.

E' una sensazione che provo ogni volta che trovo un buon libro da leggere ed e' quella che mi fa capire che ho scelto bene al momento dell'acquisto. E' una sensazione che provo ovunque mi trovo a leggere, su un treno super affollato o su un bus traballante come anche nella calma della mia casa.

Concludendo, non posso che consigliare questo libro agli appassionati di thriller, che non si pentiranno nel leggerlo. Ai neofiti di Deaver (se ancora ne esistono) consiglio di iniziare dal primo "Il collezionista di ossa" perche' e' l'unico modo valido per conoscere al meglio la coppia Rhyme-Sachs, visto che e' li' che nasce tale connubio. A me la serie piace e questo libro mi e' piaciuto molto. Spero sia lo stesso anche per voi. E a differenza di altri scrittori (come ad esempio Patricia Cornwell), dopo tanti libri Jeffery Deaver riesce ancora a scrivere trame molto interessanti.

E la ragione del titolo di questa opinione? Be', non posso certo svelarvi tutto, no?

Buona lettura a tutti!