La tredicesima storia (2006)

"Tutti hanno una storia"

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Titolo italiano: La tredicesima storia

Titolo originale: The Thirteenth Tale

Anno di pubblicazione: 2006

Edizione: Mondadori

Pag.: 414

Prezzo: Euro 12.00

Finito il: 04/11/2008

Vantaggi: Un buon romanzo a tinte gialle ottimamente scritto. Buona trama

Svantaggi:Nessuno

"[I libri] per quanto banale sia il contenuto, hanno sempre qualcosa che mi commuove. Perche' una persona ormai morta un tempo ha ritenuto quelle parole tanto importanti da metterle nero su bianco.

Una volta morte, le persone scompaiono. La voce, le risate, il calore del loro respiro. La carne, E alla fine le ossa. Il ricordo perde ogni elemento vitale. E' una cosa tremenda e naturale. Qualcuno, pero', fa eccezione a questo annullamento. Perche' continua a esistere nei libri che ha scritto. Ci e' dato riscoprirlo. Con il suo carattere, il tono di voce, i modi. La parola scritta gli permette di farti arrabbiare o di renderti felice. Di consolarti. Di farti sorgere dei dubbi. Di cambiarti. Tutto questo, anche da morto. [...] E' una specie di magia."

dice Margaret Lea, la protagonista nonche' l'io narrante de "La tredicesima storia", libro scritto da Diane Setterfield ed edito in Italia dalla Mondadori. Scritto nel 2006, e' arrivato in Italia l'anno successivo. Io ho preso l'edizione "Grandi Bestselles" venduta a 12.00 euro.

Si tratta di un libro che parla di libri, di scrittori, di storie e di vite, tutti argomenti che mi sono sempre piaciuti.

La copertina e' interessante: su uno sfondo simile ad una parete rivestita da una carta da parati rossa a disegni floreali si vedono le coste di una serie di libri scritti da Vida Winter. Ce ne sono otto, ma c'e' un buco in mezzo, manca un libro. Forse proprio quello che stiamo per leggere? Chissa'!

Io ho sempre amato i libri e chi mi segue su questo sito lo sa molto bene.

Ultimamente ho recensito sempre e solo libri. Ho poco tempo libero e preferisco dedicarlo a loro: a leggerli, a descriverli, a parlarne e a consigliarli.

Sono da sempre i miei compagni di viaggio. Da qualche anno prendo il treno insieme ad un'amica che ha la mia stessa passione. Chiacchieriamo mentre aspettiamo il treno, magari fino a quando ci sediamo, magari ancora per un paio di minuti. Ma poi entrambi tiriamo fuori dei libri e ci mettiamo a leggere perche' entrambi amiamo leggere e il treno ci da' la possibilita' di farlo.

Intorno a noi gli altri pendolari se ne stanno per lo piu' tranquilli: a causa dell'orario mattiniero, alcuni dormono, altri chiacchierano a bassa voce. Altri leggono. Proprio come noi. E i mondi che creiamo con la nostra fantasia si mischiano, si intrecciano e l'ambiente angusto del vagone sparisce e acquista nuove e piu' elevate dimensioni sia nello spazio che nel tempo.

Ma ora sto divagando, scusate.

Torniamo quindi a Diane Setterfield. E' nata nel 1964 a Reading ed e' una studiosa di letteratura francese del ventesimo secolo. Vive col marito nello Yorkshire, che fa anche da sfondo a buona parte della storia narrata ne "La tredicesima storia" (questa volta il titolo e' stato letteralmente tradotto da quello originale), la sua opera prima.

Un accenno di trama

Nell'Inghilterra dei giorni nostri, Margaret Lea e' una giovane biografa dilettante che per la maggior parte del tempo aiuta il padre nella grande libreria, circondata da edizioni vecchie e antiche di grandi e piccoli scrittori, conosciuti e sconosciuti. La libreria non da' profitti altissimi, e' una specie di passatempo, finanziato ampiamente dalla ricerca e dalla vendita di alcune preziose edizioni ad appassionati collezionisti di letteratura.

Margaret si trova nel suo mondo, in mezzo ai libri che da sempre le tengono compagnia e la difendono dal mondo esterno.

Un giorno le arriva una lettera.

Il mittente e' Vida Winter, la piu' grande scrittrice contemporanea, i cui libri scalano le classifiche e catturano miriadi di lettori. La Winter e' ormai avanti con l'eta' e vorrebbe raccontare la sua vera storia a qualcuno. Per questo (e per un'altra ragione) ha scelto Margaret, invitandola a raggiungerla nella sua tenuta immersa nelle campagne dello Yorkshire, dove iniziera' il racconto.

Margaret inizialmente e' molto indecisa, ma alla fine accetta, catturata anche dalla lettura di alcuni libri della Winter.

Quello che l'aspetta e' una storia che affonda le sue radici molti anni prima e che risultera' piena di sorprese e misteri, toccando Margaret nel profondo.

A voi scoprire il resto...

Le mie considerazioni

Come vedete, mi sono limitato molto nel riassunto della trama. Ogni parola in piu' risulterebbe deleteria per chi ama leggere e vuole scoprire questa storia per proprio conto, come di solito amo fare io.

"Le parole hanno un non so che. In mani esperte, adoperate con maestria, ti fanno prigioniero. Ti si attorcigliano intorno alle membra come la tela di un ragno e, quando sei cosi' soggiogato da non riuscire piu' a muoverti, ti trafiggono la pelle, ti entrano nel sangue, ti atrofizzano i pensieri. Operano dentro di te come una magia."

pensa Margaret dopo aver letto la lettera di Vida Winter. Niente di piu' vero, non credete? Altrimenti che gusto ci sarebbe nel leggere?

Io quando leggo voglio essere catturato, fatto prigioniero e portato verso lidi lontani. Posso provare gioia o dolore, non mi importa. So che i libri mi riporteranno sempre indietro e poche volte riusciranno a deludermi. Basta sceglierli in modo oculato.

Margaret Lea racconta in prima persona la sua esperienza. E' una ragazza complicata con un passato che contiene un terribile dramma. E proprio grazie a questo riuscira' ad essere la biografa migliore per Vida Winter.

Vida Winter e' una persona tutta d'un pezzo. E' nata in tarda eta', ma la sua vera storia sta negli anni che precedono la sua nascita al mondo.

Parole oscure? Forse, ma un minimo di mistero ci vuole per invogliarvi a leggere questo libro.

Per darvi modo di farvi un'idea della Winter, ecco un suo pensiero:

"L'educazione. Se c'e' una virtu' che non vale niente e' proprio quella. Che ci sara' di tanto ammirevole nell'inoffensivita', mi domando. Guadagnarsela non costa niente. Essere educati non richiede un talento particolare. Anzi, la gentilezza e' l'unica strada che ti rimane quando ti riveli incapace in tutto quanto il resto. Alle persone ambiziose non importa un accidenti di quello che gli altri pensano di loro. Non credo proprio che la preoccupazione di aver urtato l'altrui suscettibilita' togliesse il sonno a Wagner. Ma del resto lui era un genio."

Da un certo punto di vista, credo non abbia torto. E ve lo dice una persona che si e' sempre ritenuta educata. Spero di esserci riuscita. Mi ritengo un incapace? A volte si, ma non credo che avere talento in qualcosa obblighi la gente a non essere educata verso il prossimo.

Detto questo, torniamo al libro.

Mi e' piaciuto molto.

E' scritto in modo eccellente e me ne sono accorto proprio perche' in questo periodo ho un occhio particolare verso il modo di scrivere (colpa di un'amica che vorrebbe fare la scrittrice).

Anche la storia e' interessante, con le sue tinte gialle che tengono prigioniero il lettore.

Come ho scoperto questo libro? Grazie ad una cara amica che me l'ha consigliato.

Grazie per averlo fatto: ho passato ore stupende tra queste pagine.

Concludendo, consiglio questo libro a tutti. E' un po' lungo (412 pagine) ma scorrono benissimo fino al grande e sorprendente finale.

Buona lettura a tutti!