Il Poeta e' tornato (2004)

Requiem per un profiler

Titolo italiano: Il Poeta e' tornato

Titolo originale: The Narrows

Anno di pubblicazione: 2004

Edizione: PiEmme - Maestri del Thriller n.79

Pag.: 393

Prezzo: Euro 6.50

Finito il: 06/12/2007

Vantaggi: Un buon thriller ben scritto con protagonisti eccellenti

Svantaggi: Nessuno

Michael Connelly e' un nome per me ormai noto e stra-noto.

Per chi non lo conoscesse ancora, Connelly e' un ex giornalista di cronaca nera statunitense (parte dei suoi articoli sono raccolti nel libro "Cronaca nera"). Da diversi anni si e' imposto come pietra miliare nel campo del thriller letterario internazionale.

Nella sua lunga carriera di scrittore posso forse contare un paio di scivoloni (tra cui "Gli occhi della paura" e' il piu' grave, ma si deve dire che si tratta di una raccolta per cui lui ha fatto da curatore), un niente se si considerano invece i tanti libri assolutamente fantastici (almeno per me) che ha scritto.

Ma vediamo subito di cosa tratta il libro che ho letto, l'ultimo uscito in tascabile.

"Il Poeta e' tornato" (titolo originale "The Narrows") e' per me, al momento della sua pubblicazione, l'inaspettato seguito de "Il Poeta", con protagonisti vecchi e nuovi.

Sono passati forse anni da quando ho letto "Il Poeta", eppure ricordo che i protagonisti principali erano fondamentalmente tre: Jack McEvoy, Rachel Walling e il Poeta. Il primo e' un giornalista di nera in cui magari Connelly si e' un po' rispecchiato, la seconda e' un'agente dell'FBI della sezione Analisi Comportamentale di Quantico. E il terzo e' un serial killer che si diverte nell'uccidere agenti di polizia facendo passare i suoi crimini per suicidi.

Come vedete, ho preferito non svelare l'identita' del killer per non rovinare la lettura di questo libro a coloro che ancora non l'hanno letto. Devo purtroppo dire che il Poeta alla fine del primo libro e' stato creduto morto.

Ma visto che c'e' un "Il Poeta e' tornato", si intuisce che la fine del primo libro era solo parzialmente vera.

E infatti qui il Poeta torna a colpire, rivelando la sua identita' nel modo piu' palese: chiama infatti in causa Rachel Walling inviandole un regalino. Rachel, caduta in disgrazia all'interno dell'FBI a causa delle cose successe nel primo libro, viene chiamata da una collega che la informa di un pacchetto arrivato a suo nome e contenente un navigatore GPS con le coordinate di un posto nel deserto, nei dintorni di Las Vegas. Cio' che e' stato trovato sul posto non lascia adito a dubbi sull'identita' del mittente.

Jack McEvoy manca in questa avventura, ma al suo posto Connelly, furbo come una volpe e conoscendo i gusti dei suoi lettori, cala due assi assolutamente di tutto rispetto.

Infatti c'e' Harry Bosch, che oramai in pensione si diverte a risolvere vecchi casi con la sua nuova licenza da investigatore privato. Harry viene contattato da Graciela McCaleb, moglie di Terry, profiler dell'FBI noto ai lettori di Connelly. Graciela vuole Bosch per indagare sulla morte del marito, apparentemente morto per un infarto. Lei pero' ha delle prove che sembrano creare seri dubbi sulle cause del decesso e ricordando l'amicizia che legava Terry a Bosch, contatta quest'ultimo per fare luce sulle zone d'ombra.

Quale legame c'e' tra l'indagine di Harry Bosch e quella di Rachel sul Poeta?

A voi scoprirlo.

Connelly, come al solito, si rivela un maestro in questo genere e con la serie su Harry Bosch ha fatto pieno centro, coadiuvato anche dagli altri due protagonisti piu' conosciuti dei suoi libri, il giornalista McEvoy e l'ex profiler dell'FBI McCaleb.

Mi e' piaciuto l'accenno ironico dello scrittore al film (liberamente) tratto da "Debito di sangue" diretto e interpretato da Clint Eastwood (era gia' successo in "Il buio oltre la notte"). "Debito di sangue" e' il primo libro in cui compare Terry McCaleb. Ne' "Il Poeta e' tornato" Eastwood partecipa addirittura al funerale di Terry, che grazie al (o a causa del) film ha ottenuto un po' di fama (non sempre bene accetta).

La morte di Terry e' la parte piu' triste di tutta la vicenda perche' mi piaceva molto come personaggio. Ma nelle sue condizioni di salute non poteva certo andare avanti ancora per molto e quale miglior modo di farlo uscire di scena che non metterlo come un fantasma ad aleggiare su un'indagine di Bosch? E' morto, eppure continua a essere presente.

In suo onore ho scelto il titolo di questa opinione.

Sono contento invece che Harry sia ancora sulla cresta dell'onda e il libro ci riserva una piacevole sorpresa finale che fa presagire un roseo futuro per noi appassionati di questo personaggio. Inoltre Harry e' diventato sicuramente piu' umano rispetto ai primi libri, forse grazie al fatto di essersi scoperto da poco padre di una bella brunetta di cinque-sei anni.

La storia e' scritta in modo egregio e particolare. Connelly usa la prima persona quando parla di Harry, mentre passa alla terza per gli altri personaggi. L'incrocio tra questi e Bosch potrebbe creare qualche confusione, ma Connelly riesce a destreggiarsi bene anche in questi casi.

Non credo ci sia molto altro da dire.

Concludendo, quindi, credo si possa capire che il libro mi e' piaciuto e che lo consiglio a tutti gli appassionati del genere thriller, ovviamente solo dopo aver letto "Il Poeta", necessario per capire bene gli antefatti della vicenda. Consiglierei anche di leggere i libri di Connelly nell'ordine in cui sono usciti perche', in modo piu' o meno evidente, sono tutti collegati tra loro, anche se magari il protagonista non e' sempre lo stesso. E' divertente accorgersi di questi legami, anche se non sempre e' immediato associare il titolo del libro cui fanno riferimento. Assomigliano quasi a ricordi di una vita passata che pero' abbiamo vissuto solo con la fantasia.

Buona lettura a tutti!