Il Broker (2005)

Una spy-story per Grisham

Titolo italiano: Il Broker

Titolo originale: The Broker

Anno di pubblicazione: 2005

Edizione: Mondadori (Miti n.336)

Pag.: 398

Prezzo: Euro 5.00

Finito il: 22/08/2006

Vantaggi: Storia interessante con ambientazioni anche italiane. Personaggi credibili. Stile di un grande scrittore.

Svantaggi: Inizio complicato. Finale troppo semplicistico.

Il nome di John Grisham e' da almeno un decennio (e piu') associabile al genere legal thriller. Grisham ne e' sicuramente il maestro, forse non indiscusso visti i vari scrittori che vi si sono cimentati con successo con i loro racconti (come ad esempio Steve Martini e Richard North Patterson), ma comunque uno dei maestri migliori. Chi non ha sentito parlare di "Il socio", "Il rapporto Pelikan", "Il cliente", "Il momento di uccidere", "L'uomo della pioggia", "La giuria", tanto per citarne solo alcuni di quelli che in un secondo tempo sono sbarcati anche sul grande schermo?

Grisham ultimamente pero' ha cercato di cambiare genere e questo gli fa onore, visto che e' sempre meglio non fossilizzarsi troppo per non diventare noioso. Con la fama meritatamente guadagnata, ha provato a scrivere romanzi come "La casa dipinta" o "Fuga dal Natale" o "L'allenatore" che con il legal thriller non hanno nulla a che fare. Anzi, non rientrano nemmeno nel genere giallo (a parte forse, ma solo di sfuggita, "La casa dipinta", visto che si parla di un omicidio).

Nel 2005 arriva in Italia "Il Broker", dove Grisham si cimenta con una spy-story che solo marginalmente si puo' collegare al genere legal thriller. Infatti il protagonista e' Joel Backman, un ricco e potente avvocato di Washington con conoscenze altolocate nel campo politico. Ma e' solo il vecchio mestiere di Backman a ricordare il legal thriller, perche' la storia di cui e' protagonista acquista toni completamente diversi.

Joel Backman, da tutti conosciuto come "il Broker", e' in carcere da circa sei anni a causa del suo ultimo "affare": ha infatti cercato di vendere al miglior offerente un software ideato da tre giovani pakistani e in grado di controllare una serie di satelliti spia appartenenti ad un paese sconosciuto. Dopo una serie di morti misteriose, Backman si dichiara colpevole e viene condannato a vent'anni di carcere. Il software e' sparito, la vendita e' sfumata, ma il carcere e' l'unico espediente trovato dal Broker per mantenersi in vita.

La storia inizia con gli ultimi giorni di presidenza di Arthur Morgan: lo incontriamo mentre con il suo fidato collaboratore Critz sta decidendo a chi concedere la grazia prima di lasciare la Casa Bianca. Su invito del capo della Cia, Teddy Maynard, viene concessa la grazia a Joel Backman, ma l'intento di Maynard e' tutt'altro che altruistico: il suo scopo e' uccidere il Broker e non potendo farlo in modo legale, decide di lasciarlo libero e stare a guardare chi si prendera' il disturbo di farlo al posto suo. In questo modo forse sara' finalmente possibile scoprire qualcosa di utile sul famoso software JAM che il Broker ha cercato di vendere.

Non avendo nulla da perdere, Morgan accetta di firmare la grazia e Backman si ritrova da un giorno all'altro su un aereo militare diretto all'estero, essendo una delle condizioni del rilascio quella di uscire dagli Stati Uniti e cambiare identita'.

Contro tutte le aspettative, il paese scelto come sua nuova residenza e' l'Italia, in particolare prima Treviso e poi Bologna. Backman si ritrova cosi' "libero" in un paese di cui non conosce la lingua e le abitudini e con pochi soldi in tasca. Ma l'aggettivo "libero" non e' del tutto corretto: Backman viene seguito e sorvegliato da un certo Luigi, che lo aiuta ad ambientarsi e a trovare un buon insegnante di italiano.

Riuscira' Backman a salvarsi da quelli che lo vogliono morto?

A voi scoprirlo.

Ed ora passiamo alle mie considerazioni sul libro.

La storia mi e' sembrata interessante, a parte alcune pecche iniziali e finali. Iniziali perche' ci si mette un po' a capire chi e' il Broker e soprattutto perche' tutti gli vogliono cosi' bene. E finali, perche' la storia si conclude in modo un po' troppo semplicistico e veloce: non posso addentrarmi troppo nelle spiegazioni, ma visto il modo in cui viene pianificata e edificata la nuova vita del Broker, mi aspettavo un finale piu' esplosivo e con qualche colpo di scena in piu'. Con questo non voglio dire che il libro non mi e' piaciuto. Anzi, l'ho trovato abbastanza buono come prima opera di Grisham nel campo dello spionaggio.

La figura di Backman e' abbastanza stereotipata, visti i precedenti libri di Grisham: prima di finire in carcere, Joel era un dio di Washington, immanicato nel mondo politico e con conoscenze tali da permettergli di fare il bello e il cattivo tempo nell'Olimpo politico americano. Ricco, potente, con due matrimoni falliti alle spalle e uno in corso, senza tempo da perdere per seguire i tre figli. Un avvocato nel senso piu' dispregiativo del termine, a cui Grisham ci ha abituati con i suoi libri. Ma poi Backman finisce in carcere e ha ben sei anni per riflettere, chiuso in una piccola cella d'isolamento indispensabile per mantenerlo in vita. Questa esperienza cambia la sua personalita' e quando esce ci troviamo davanti una persona che e' solo un'ombra fugace del vecchio Broker, ma sicuramente piu' interessante da scoprire e comprendere. E' una persona che fatica meno a diventare amica del lettore.

Uno dei punti a favore del libro e' sicuramente l'ambientazione italiana: prima Treviso, poi Bologna. E' interessante scoprire le idee e i preconcetti dei personaggi americani nei confronti dell'Italia, una realta' per loro diversa, con i suoi abitanti che gesticolano, vivono a piu' stretto contatto, mangiano in modo spropositato e prendono la vita con piu' calma. E' interessante soprattutto cercare di immedesimarsi in un uomo che, per cause di forza maggiore, deve cercare di cambiare atteggiamenti radicati in lui fin dalla nascita per passare inosservato in un paese straniero. E su questo punto Grisham si dilunga molto.

Concludendo, mi sento di consigliare questa opera, non solo a quelli che, come me, sono fan di Grisham, ma anche agli altri. I patiti di spy-story potrebbero storcere un po' il naso davanti alle ingenuita' presenti nella storia, ma dovrebbero comunque apprezzare l'impegno che il buon John ci ha messo nello scriverla.

Mi auguro di leggere presto un nuovo legal thriller del maestro, ma se anche questa volta vorrai provare qualcosa di diverso, be', caro John, saro' di nuovo pronto a seguirti.

Buona lettura a tutti!