Dio di illusioni (1992)

La bellezza e' crudele...

Titolo italiano: Dio di illusioni

Titolo originale: The God of Illusions (The Secret History)

Anno di pubblicazione: 1992

Edizione: SuperPocket

Pag.: ~600

Prezzo: ...

Finito il: 02/02/2005

Questa e' la frase che mi e' rimasta piu' impressa durante la lettura di questo libro, opera prima (almeno per quanto ho potuto capire da una pubblicita' al suo ultimo libro) di Donna Tartt.

La storia e' abbastanza complicata, anche se non riserva grosse sorprese (al massimo una): si svolge nella tranquilla e sonnolenta universita' di Hampden (Vermont). Un gruppo di studenti, Henry, Francis, Bunny, Charles e Camilla, seguono un corso molto elitario tenuto dal ricco e spirituale Julian Morrow, idolo dei suoi studenti e spina nel fianco di tanti colleghi insegnanti (purtroppo e' ricco e ha fatto molte donazioni all'istituto, per cui e' impossibile liberarsene). Il corso tenuto da Julian riguarda greco antico e il mondo classico in genere (quindi Grecia e i suoi filosofi, Roma, il latino, ecc.).

L'io narrante della storia appartiene a Richard Papen, californiano senza grosse risorse economiche. Viene attratto dalla forte personalita' del gruppo di studenti e del loro professore e riesce ad iscriversi (anche mentendo) al corso. Regola di Julian: i suoi studenti devono seguire quasi esclusivamente i suoi corsi. Richard quindi abbandona tutti i corsi del primo anno a cui si era iscritto, fatta eccezione per il francese, e si immerge nell'atmosfera del mondo classico, alla "ricerca della bellezza e dell'arte" insieme ai suoi nuovi compagni. Ma il mondo non e' tutto rose e fiori.

Nel gruppo spicca Henry: ricco di famiglia, non ha finito le superiori, ma riesce comunque a seguire l'universita'. Conosce varie lingue antiche, e' quasi sempre immerso nella lettura di volumi decrepiti e vive in un mondo molto particolare.

Francis, unico omosessuale del gruppo, ricco, e' uno spirito abbastanza succube dei compagni.

Charles e Camilla sono fratello e sorella, per di piu' gemelli. Il modo piu' appropriato per descrivere Camilla e' quello di paragonarla ad una ninfa dei boschi, molto eterea nei racconti di Richard, che ovviamente se ne innamora.

Bunny e' figlio di un banchiere, ma in realta' non e' ricco. Ha una miriade di fratelli ed e' un'esperto scroccone e ricattatore, per cui riesce a cavarsela quasi in tutte le situazioni... ma non questa volta.

Il libro su questo non riserva sorprese: fin dal primo capitolo si scopre che Bunny viene ucciso dal suo gruppo di amici. Motivo: iniziava a pretendere troppo con i suoi ricatti. O meglio, ricatto, perche', poco per volta, Richard scopre l'oscuro segreto del gruppo (cioe' di Henry, Francis e i gemelli): durante una notte di estasi "dionisiaca" commettono un omicidio involontario. E Bunny lo scopre.

La forte personalita' di Henry conquista Richard, che si schiera con il gruppo e diventa complice nell'omicidio di Bunny, a cui si giunge all'incirca a meta' del libro.

Lascio a voi scoprire la seconda parte, carica del rimorso dei cospiratori, delle indagini, per arrivare infine al tragico, sorprendente, finale.

Come ho detto, e' Richard l'io narrante della storia scritta in prima persona, ma il vero protagonista, la personalita' piu' forte, e' Henry. E' lui quello che prende le decisioni, che porta gli altri a cercare l'estasi dionisiaca che porta al primo omicidio e che infine organizza l'omicidio di Bunny. Gli altri studenti del ristretto gruppo sono semplici satelliti che ruotano intorno a lui. E poi ci sono i personaggi minori: la ragazza di Bunny, Marion; il suo amico d'infanzia Cloke (studente e spacciatore); il dottor Roland, insegnante per cui lavora part-time Richard, gli investigatori dell'FBI, i poliziotti...

La storia all'inizio riesce quasi a stancare il lettore. Io, giunto a meta' (e il libro ha quasi 600 pagine), non vedevo l'ora di finirlo per passare ad altro. Ora che l'ho finito, quasi mi dispiace abbandonare i personaggi del mondo chiuso e perverso di Hampden. E' un mondo dove feste a base di droga e alcool, sesso, incesto, ossessione, rimorso, ricatto, vendetta, perversione...e amore si mescolano. Il lettore puo' inorridire davanti ad un tale spettacolo, ma ne rimane comunque affascinato.

L'amore e' quello di Richard per Camilla, amore non ricambiato ovviamente, ma che ci accompagna per tutto il libro.

Giudizio finale? Be', penso che alcune parti potevano essere forse accorciate, ma cosi' il lettore non rimarrebbe invischiato efficacemente nella trama. Tutto ha la sua importanza, anche il piu' insignificante degli avvenimenti, per comprendere a fondo l'atmosfera del libro. L'omicidio di Bunny diventa quasi "naturale", il lettore ne diventa un po' complice.

Buona lettura a tutti!