Un dolce ritorno (10.05.2010)

Presentato al concorso "Blusubianco" 2010 (www.blusubianco.it)

Sottotitolo: Il suo ritorno alla vita

"Assaggia."

Il cuore gli batte forte e non sa cosa farsene delle sue braccia, così le tiene incrociate sul tavolo.

Lei gli passa il cucchiaino: sta aspettando. Ci sono tante cose da dire, adesso.

Prima di entrare in casa gli sembrava che si sarebbero esaurite tutte nello spazio che separa l’ingresso dalla cucina. Invece sono stati zitti.

Infila il cucchiaino nella parte bianca della farcitura. Suo padre avrebbe fatto lo stesso.

Il sapore del metallo è la prima cosa che sente, poi c’è solo il dolce che si scioglie sulla lingua e gli sveglia una parte del cervello che credeva addormentata.

"Lo so perché sei venuto" dice lei nello stesso momento in cui lui si toglie il cucchiaino dalla bocca e chiede: "Cos’è?"

"Un dolce al mascarpone. Ricetta vecchia", risponde Anna infastidita dall'interruzione.

"Buono", sembra sorpreso. Possibile che in dieci anni di matrimonio non si sia mai accorto che lei sa cucinare? E che le vengono bene soprattutto i dolci? L'espressione di Anna formula queste domande meglio di tante parole, ma lui non se ne accorge. E' perso nei suoi pensieri.

Poi Anna si rende conto che Andrea è Andrea, convinto che il mondo gli giri intorno. Ed è anche un ex marito: così lo identifica lei, anche se sono solo separati.

Sono tre anni che non si vedono e lui è cambiato parecchio: ha perso molti dei suoi amati capelli e il girovita si è ingrossato, segno che ha smesso di andare in palestra e non è stato attento all'alimentazione. Già solo questo dovrebbe indurlo a sentire la sua mancanza in cucina: quando c'era lei non sarebbe mai successa una cosa del genere.

"Lo so perché sei venuto", ripete, "e la mia risposta è no".

Il tono di Anna non lascia molte speranze. Non tergiversa, quei tempi sono finiti ormai.

"Ho bisogno di soldi, l'azienda è in crisi e quello è l'unico bene che mi rimane", Andrea diventa petulante quando deve chiedere qualcosa, convinto che tutto gli sia dovuto per diritto di nascita. Ma non c'è più suo padre a proteggerlo e il suo nervosismo iniziale significa che anche lui se ne rende conto. Dopo la sua morte avvenuta lo scorso anno, tante cose sono cambiate.

Lei sa che l'azienda è in crisi: ha seguito a distanza quanto succedeva nella sua vita e il mercato dell'immobile non va più come una volta. Sa poco di come si gestisce un'azienda come quella, ma sa bene che se non hai i soldi per oliare le ruote giuste, le cose possono solo peggiorare. Andrea non è ancora indebitato, ma ci manca poco e i soldi gli servono per scampare questo pericolo.

Il bene che Andrea vorrebbe vendere è un locale in centro. Fa gola a molti per la sua posizione strategica e per le sue grandi dimensioni. Lo hanno comprato durante il matrimonio perché si trattava di un buon investimento, un altro suggerimento di suo padre ovviamente. Era stato affittato per otto anni come gastronomia, trasferitasi due mesi prima per ridurre i costi di gestione.

Anna non era in città a quel tempo: dopo la separazione si era trasferita subito in campagna nella casetta lasciatale dai suoi genitori. Le serviva un po' di tranquillità per rimettere insieme i cocci di quel passato recente non proprio idilliaco. Dopo un anno di quasi apatia, spinta da un'amica, si era iscritta ad un corso sull'autostima e questo l'aveva finalmente svegliata dal torpore: rimboccatasi le maniche, aveva investito gli ultimi risparmi e quel poco che Andrea gli passava di mantenimento per ripassare gli antichi saperi della sua arte, che lui probabilmente non ricordava nemmeno.

"Lo voglio usare per un mio progetto" dice per togliergli ogni speranza.

"E credi che io ti dia la mia parte gratis? A quel che so non hai i soldi per comprarla", c'è soddisfazione nella sua voce. È rimasto il solito bambino immaturo, nonostante abbia superato da tempo il mezzo secolo. Gli manca la tempra: gli somiglia fisicamente e in qualche gesto automatico, ma suo padre era fatto di un'altra pasta.

"Non ce n'è bisogno, caro. A quanto so qualche soldo potrebbe arrivarmi presto. E non devo preoccuparmi di comprare la tua parte".

Posati piatto e cucchiaino sul tavolo della cucina, Andrea la guarda stupito dalla sua risposta. Gli suona sibillina, quasi minacciosa.

Poi succede, una sua mano si stringe all'altezza del cuore: un dolore improvviso si irradia da quel punto. Non è un tipo sveglio, ma capisce bene cosa gli sta succedendo. Non è la prima volta che gli capita: già l'anno prima ha avuto un infarto. Purtroppo è stato troppo debole per fargli veramente paura. Questo è di tutt'altro genere.

"Aiutami", le dice con voce strozzata.

Lei lo guarda per un attimo, poi raggiunge il telefono. Chiama il pronto intervento con voce preoccupata. Per chi sta all'altro capo del telefono, lei è una moglie preoccupata per le condizioni del marito, anche se separato.

Quando torna da lui sa che non c'è più niente da fare: è scivolato sul pavimento e non si muove più. Si china per auscultare il cuore e non sente alcun battito. Per una volta Andrea ha fatto le cose velocemente e senza dare troppi fastidi.

Si rialza. Deve mettere in ordine prima che arrivino i soccorsi.

Lava piatto e cucchiaino nel lavabo, li asciuga e li mette a posto. Adesso nulla fa pensare che Andrea abbia mangiato qualcosa in casa sua. Eventuali analisi non porteranno ad alcun risultato certo: da un anno si prepara per questo dramma che chiude la loro vita in comune e non ha lasciato nulla al caso.

Non le rimane che sedersi ed aspettare. Già sente le sirene in lontananza.

Ha ancora un paio di minuti prima di inscenare l'atto finale. Sa che non deve esagerare, in fondo sono separati, ma Andrea ha fatto di tutto per far credere che i loro rapporti fossero ancora buoni. Le apparenze contano troppo per lui.

Si sente lucida e attenta. Non pensava di riuscirci, ma come al solito sua madre aveva ragione: quando hai uno scopo nella vita tutto diventa facile, quasi un percorso obbligatorio. E il suo scopo è ben delineato: vuole aprire una pasticceria.

Andrea l'aveva costretta a smettere di lavorare nella pasticceria di suo zio: una moglie deve stare a casa per fare figli e accudire il marito. E lei era stata tanto stupida da farsi accecare da quello che credeva amore per un uomo che non la meritava.

I figli non erano arrivati e il "dolce maritino" si era trovato altre donne che pensavano a tutto fuorchè a fare le mogli. Separarsi era stata una decisione di Andrea. Fosse stato per lei, sarebbe andata avanti con quella vita, preferendo ignorare quel che lui faceva nelle sere in cui tornava a casa tardi a causa del "lavoro".

Adesso vedeva bene quanto era stata stupida. Ma alla fine era cresciuta.

"Un dolce ritorno": così si sarebbe chiamata la pasticceria.

Con la morte di Andrea, la sua polizza sulla vita avrebbe fruttato i soldi necessari al progetto. Questo avrebbe coronato il suo ritorno alla vita.