I tre inverni della paura (2008)

Titolo: I tre inverni della paura

Anno di pubblicazione: 2008

Edizione: SuperPocket (2010)

Pag.: 567

Prezzo: Euro 5.90

Finito il: 02/11/2011

Vantaggi: Buon romanzo storico ben scritto e ben ambientato. Istruttivo

Svantaggi: Ovviamente di parte, ma e' prevedibile

Il nome di Giampaolo Pansa da qualche anno e' diventato famigerato per tante persone con una certa fede politica. Eppure lui nasce da quella fede: e' un uomo di sinistra per sua stessa ammissione. Solo che da qualche anno ha deciso di far venire alla luce certi fatti che gettano discredito soprattutto sul periodo 1943-1946.

Io ho gia' letto altri libri di Pansa, nessun romanzo pero'. Erano tutti "trattati" (non so come altro definirli) che raccontavano semplicemente i fatti, magari sfruttando un dialogo tra lui e un personaggio di fantasia, l'unico (o quasi) di tutto il libro, utile a rendere meno pesante cio' che doveva essere raccontato.

Parlo di libri come "Il sangue dei vinti", "La grande bugia" e altri ancora.

Questa volta mi sono trovato a leggere "I tre inverni della paura", pubblicato nel 2008 dalla Rizzoli. Io ho letto la versione SuperPocket del 2010, un piccolo tomo da 567 pagine. Si tratta di un romanzo nel senso vero del termine: e' una storia inventata, ma con precisa ambientazione storica. Non compare piu' Pansa come giornalista/investigatore dei fatti intento a discutere con altri personaggi.

E' la storia di Nora Conforti, che nel 1941, appena diciottenne, si trasferisce in campagna per paura della guerra. Parma potrebbe essere bombardata e il padre Agostino, persa la moglie da poco, decide di non correre rischi, cosi' va nella sua tenuta di campagna con i due figli, Nora e il dodicenne Carlo.

La famiglia Conforti e' agiata: possiede molta terra che viene data a famiglie di mezzadri controllate da un fattore.

Nora e' una ragazza come tante altre di questo ambiente: non capisce ancora cos'e' la guerra, ma e' costretta a rendersene conto quando il suo fidanzato, mandato in Russia, non fa piu' ritorno.

Nora e' incinta, senza essere sposata, ma questo non le crea grossi problemi come potrebbe succedere ad altre ragazze nella sua condizione. La figlia che nasce viene accettata sia dalla sua famiglia che da quella del fidanzato, unica prova rimasta dell'uomo prematuramente morto.

Attraverso la sua vita di donna sola (o quasi) il lettore segue le vicende degli anni della guerra nella regione emiliana, fino al 1946.

Tra il 1943 e il 1946 assistiamo alle due guerre civili italiane che hanno insanguinato la nostra penisola: la prima e' quella piu' evidente, tra i partigiani e i soldati della Repubblica di Salo'; la seconda e' piu' nascosta e si svolge tra certi gruppi controllati dal Partito Comunista e tutti gli altri, quelli che non la pensano come loro.

La storia di Nora viene usata da Pansa per ripercorrere i fatti noti e nascosti di quegli anni, dando loro un ordine. Il romanzo ha chiaramente questo intento: denunciare le nefandezze commesse da partigiani, o meglio, presunti tali, nei confronti di italiani che non la pensavano come loro (e non solo fascisti). Ma anche i crimini commessi dai comunisti nei confronti degli altri, non solo ex fascisti, squadristi e brigatisti neri, ma anche di ex partigiani di altre fedi politiche e persone innocenti. Tra questi non pochi sacerdoti, per non parlare poi delle persone che avevano il coraggio di denunciare questi fatti.

Pansa sorvola molto sui crimini di cui si sono macchiati i fascisti, anche se non li nasconde, ma potrebbe essere compreso perche' questi sono assai piu' noti di quelli che hanno insanguinato l'Italia, soprattutto nel 1945 e 1946.

Il romanzo e' ben scritto e sicuramente piu' facile da leggere rispetto ad un mero elenco di fatti storici, anche se in alcuni punti risulta un po' pesante. Purtroppo e' una pesantezza che dovrebbe essere sopportata e superata perche' certi fatti dovrebbero diventare di dominio pubblico.

Non si vuole screditare il duro lavoro patriottico di tanti partigiani che hanno combattuto per liberare l'Italia. Si vuole denunciare piuttosto l'orrendo genocidio nascosto sotto questo velo, denuncia che ogni vero patriota dovrebbe esigere per non veder infangato il proprio nome.

Cos'altro posso aggiungere? Ognuno di noi sa cosa hanno fatto i fascisti o i nazisti nella prima meta' del secolo scorso (e se non lo sa, dovrebbe informarsi). Ma dovrebbe anche conoscere quello che e' successo dopo. La storia viene scritta dai vincitori, e' cosi' da sempre, ma ogni tanto bisogna anche cercare di essere oggettivi.

Buona lettura a tutti!