Il principe Vlad (2005)

Die Chronik der Unsterblichen - Der Vampyr

Titolo italiano: Il principe Vlad

Titolo originale: Die Chronik der Unsterblichen - Der Vampyr

Anno di pubblicazione: 2005

Edizione: TEA

Pag.: 281

Prezzo: Euro 8.60

Finito il: 19/07/2008

Vantaggi: Secondo romanzo della serie tra il fantasy e lo storico. Personaggi interessanti e una buona tecnica narrativa

Svantaggi: Continua. Ricorda un'altra saga famosa

Parecchio tempo fa ho parlato di un romanzo intitolato "Il sangue del cavaliere", scritto da Wolfgang Hohlbein.

Si trattava del primo di una serie legata alle avventure dell'"immortale" Andrej Delãny ambientate nell'Europa orientale nel XV secolo.

Finalmente e' stata pubblicata la versione tascabile della seconda avventura di questa serie.

Si intitola "Il principe Vlad" e per gli appassionati di un certo genere di letteratura, il nome che compare nel titolo anticipa una caratteristica essenziale dei personaggi che la compongono.

Vediamo quindi di cosa parla questo secondo capitolo.

Prima pero' vi do il solito avvertimento: essendo il secondo capitolo di una serie, il riassunto della trama potrebbe anticipare qualcosa del libro precedente. Se non volete sapere nulla perche' avete intenzione di leggere le avventure di Delãny, vi consiglio di passare oltre.

Un accenno di trama

Dopo i fatti drammatici raccontati ne' "Il sangue del cavaliere", ritroviamo Andrej Delãny introdottosi di nascosto sulla nave del pirata saraceno Abu Dun carica degli abitanti del suo villaggio fatti prigionieri per essere venduti come schiavi.

Ma la traversata e' in realta' una trappola: la nave viene bruciata da un misterioso cavaliere agli ordini di frate Domenicus, l'inquisitore della Chiesa di Roma che considera stregoni quelle persone.

Gli unici a salvarsi sono Abu Dun, Andrej e Frederic, il ragazzo che lo accompagna, originario del villaggio dei presunti "stregoni" e unico scampato al rastrellamento di Domenicus.

Andrej e Frederic si alleano con Abu Dun per cercare vendetta: i primi due vogliono eliminare il cavaliere dall'armatura rossa responsabile della carneficina, il terzo vuole vendicarsi per essere stato ingannato da Domenicus.

Il cavaliere rosso e' noto anche come Cavaliere del Drago e il suo nome e' Vladimir Tepes, ma tutti lo chiamano Dracul.

Riusciranno i nostri eroi a portare a termine la loro missione?

A voi scoprirlo.

Le mie considerazioni

Wolfgang Hohlbein (nato a Weimar nel 1953) continua la narrazione delle avventure di Delãny.

Nel suo paese d'origine (la Germania) si e' dedicato a vari generi letterari, divenendo un autore molto stimato e vendendo oltre otto milioni di libri.

In questo caso si e' dedicato al fantasy con ambientazione storica. E l'ambientazione e' una delle piu' affascinanti possibili: il XV secolo nelle terre che hanno visto l'origine del mito di Dracula.

Come dicevo prima, i cultori del genere vampiresco avranno sicuramente riconosciuto il nome presente nel titolo. Vlad Tepes, l'Impalatore, e' un personaggio la cui esistenza e' storicamente provata durante la lotta contro i musulmani invasori dell'Europa orientale. Il suo metodo di tortura passo' alla storia e sta alla base del soprannome che gli e' stato affibiato nonche' delle leggende sanguinarie che ne sono derivate in seguito.

In questo libro ci troviamo alle origini di queste leggende, all'inizio dell'invasione musulmana e alle battaglie che ne conseguirono.

Proclamatosi paladino della Cristianita', Vlad Tepes viene presentato come un demone in veste umana anche da Hohlbein. Ed e' lui il bersaglio della vendetta di Andrej e Frederic, due personaggi che e' meglio non contrariare.

Come si e' scoperto nel libro precedente, appartengono entrambi ad una razza un po' particolare, che e' facile identificare con quella dei vampiri (si noti il titolo originale del libro, riportato quale titolo di questa opinione). Ma si sa ancora molto poco: il lettore scopre i vari "segreti" insieme al protagonista. Andrej infatti conosce ancora molto poco della sua natura, anche da dove ha avuto origine. Ha pero' un codice d'onore e non e' un assassino spietato: il lato vampiresco non ha ancora avuto modo di sopraffarlo, anche se ci andra' vicino.

Tra gli svantaggi ho inserito che ricorda un'altra saga famosa. Inizialmente, infatti, mi ha fatto venire in mente i film e la serie tv dedicati all'immortale Highlander. Simili, infatti, sembrano i modi con cui i vari "immortali" si scoprono tali. Ma qui ci sono poi alcune grandi differenze che portano al tema vampiresco.

Hohlbein ha un buon metodo narrativo. Anche se in terza persona, segue costantemente Andrej, neanche fosse lo stesso Andrej a raccontare. E insieme a lui ci muoviamo in un secolo buio, alla fine del Medioevo e in una terra piena di misteri e fascino, la Romania, contesa tra cristiani e musulmani invasori.

Ovviamente la serie non finisce qui ed e' questo l'unica pecca del libro, oltre al fatto di dover leggere prima "Il sangue del cavaliere" per riuscire a comprendere a fondo quanto raccontato in questo libro.

Per il resto, si e' trattato di una lettura interessante, ottima per impegnare il proprio tempo libero in modo dinamico e avvincente.

Penso quindi di poter concludere consigliando la lettura di questa saga agli amanti del genere fantasy con ambientazione storica e con una predilezione per i vampiri. Non e' horror, non c'e' nulla di veramente spaventoso, a meno che non ci si spaventi per l'oscurita' e il male che si celano nell'animo umano. In tal senso, il Vlad del libro puo' fare molta paura.

Buona lettura a tutti!