Nero a Manhattan (1988)

L'avventura gialla di Rune

Titolo italiano: Nero a Manhattan

Titolo originale: Manhattan Is My Beat

Anno di pubblicazione: 1988

Edizione: SuperPocket - Best Thriller n.137 - Rizzoli (2009)

Pag.: 306

Prezzo: Euro 5.90

Finito il: 23/02/2010

Vantaggi: Un buon giallo classico da un maestro del thriller all'inizio della carriera

Svantaggi: Nessuno

Nato nel 1950 a Chicago, Jeffery Deaver e' diventato famoso grazie alla sua capacita' di scrittore.

Ex cantante folk, ex giornalista, ex avvocato: tanti lavori e tante esperienze. Ma nel 1990 ha lasciato tutto per dedicarsi alla scrittura di gialli e thriller americani.

In Italia e' diventato famoso grazie alla sua serie con protagonisti Lincoln Rhyme e Amelia Sachs: il primo e' un paraplegico in grado di muovere solo la testa e un dito dopo un grave incidente mentre analizzava la scena di un crimine; la seconda e' un'agente di polizia di New York divenuta collaboratrice di Rhyme dal caso del Collezionista d'Ossa, primo libro della serie.

Da questo inizio folgorante che ha tributato il giusto merito a Deaver, in Italia e' arrivata anche la serie su John Pellam, location scout e regista alle prese con casi gialli complicati (e scritti in modo complicato da un Deaver ancora alle prime armi). Molto probabilmente Deaver non avrebbe avuto lo stesso successo se fosse stato Pellam ad iniziare la sua strada di scrittore in Italia.

Ma cosi' non e' andata.

Deaver e' anche un buon amico di Giorgio Faletti, che ha aiutato nella stesura del primo romanzo di quest'ultimo, "Io uccido". Anche se non c'e' nulla di ufficiale, la sua influenza si nota bene leggendo "Io uccido", forse il miglior libro del Faletti scrittore (il "forse" e' dovuto al fatto che non ho ancora letto "Io sono Dio", la sua ultima creatura).

Poco per volta in Italia arrivano anche gli altri libri di Deaver, indipendenti dalle due serie sopra nominate.

"Nero a Manhattan" (titolo originale "Manhattan Is My Beat") e' uno di questi. Scritto nel 1988, e' arrivato solo nel 2009 pubblicato dalla Rizzoli. Nel 2010 e' uscita la versione SuperPocket - serie Best Thriller (n.137 a 5.90 euro).

Di cosa tratta? Vediamolo subito.

Un accenno di trama

La protagonista della storia e' Rune, una ragazza di vent'anni originaria dell'Ohio trasferitasi a New York.

Minuta, capelli sparati e colorati, un polso ricoperto da tanti braccialetti, Rune ha una passione smodata per le favole e le storie fantastiche.

Vede il mondo che la circonda nello stesso modo: tutto assume un aspetto fantastico, gli edifici sono antichi manieri, gli uomini possibili cavallieri in armatura.

Con questo spirito vive la sua vita, senza un lavoro fisso, ma cambiandolo spesso perche' cosi' va la vita.

Vive in un palazzo in ristrutturazione, del tutto abusivamente.

Al momento lavora in una videoteca, dove ha la possibilita' di studiare gli altri esseri umani.

Tra questi c'e' Robert Kelly, un settantenne elegante con la passione per un film intitolato "Nero a Manhattan".

Una sera Rune viene mandata a casa di Kelly per recuperare la cassetta a noleggio e lo scopre assassinato.

Perche' e' stato ucciso?

E perche' ha affittato per ben diciotto volte lo stesso film in meno di un mese?

Rune decide di indagare, convinta di conoscere la risposta al secondo interrogativo e da qui anche quella al primo.

Ma non sempre tutto e' come sembra.

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

A differenza della serie su Pellam, questo libro risulta un godibile giallo dalla forma quanto mai classica.

La storia e' ben congeniata e potrebbe essere facilmente trasposta in un film.

Non e' originalissimo, ma si difende bene e tiene legato il lettore fino alla fine, sorprendendolo continuamente.

I protagonisti sono abbastanza tipici, a parte Rune con il suo strano carattere, che in fondo capisco molto bene. E un po' invidio la sua capacita' di vedere il mondo in modo cosi' vario e fantastico. Forse pero' non mi serve invidiarla, vista la mia capacita' di immergermi nelle storie che leggo. Lei vede il mondo come una favola, io entro nelle favole leggendole. Non sempre sono favole a lieto fine, ma in fondo anche la vita lo e' raramente ed e' necessario adattarsi. L'importante e' non perdere mai la capacita' di sognare.

Tornando al libro, mi e' piaciuto e lo consiglio agli amanti dei gialli. Si legge in fretta nonostante le 300 e passa pagine da cui e' formato.

Credo non ci sia altro da dire in merito. Deaver non e' ancora al suo massimo livello, ma si riconoscono le potenzialita' di scrittore di thriller. E il passo alla coppia Rhyme e Sachs e' ormai breve.

Buona lettura a tutti!