Le cinque persone che incontri in cielo (1997)

Titolo italiano: Le cinque persone che incontri in cielo

Titolo originale: The Five People you meet in Heaven

Anno di pubblicazione: 1997

Edizione: Rizzoli (2003) - BUR (2010)

Pag.: 268

Prezzo: Euro 9.40

Finito il: 29/02/2012

Vantaggi: Romanzo pieno di sentimenti e fonte di interessanti riflessioni. Da leggere

Svantaggi: Nessuno

Mitch Albom e' un autore che conoscevo per un solo libro, "I miei martedi' col professore", che ho letto diversi anni fa e che ha assunto ormai un'aura quasi mitica per la bellezza e la tristezza che sprigiona il ricordo della sua lettura. E' un romanzo toccante e pieno di sentimento, nulla di rosa o romantico, e soprattutto fonte di riflessioni.

Un giorno come tanti altri, passando nella libreria della stazione di Torino, in attesa di prendere l'ennesimo treno, mi e' capitato tra le mani un altro libro di Albom intitolato "Le cinque persone che incontri in cielo" (titolo originale "The Five People you meet in Heaven"). Non capisco perche' sia stato preferito il termine cielo a Paradiso, molto piu' consono con il titolo originale e soprattutto con la trama del libro, ma questa e' stata la scelta dell'editore italiano, cioe' Rizzoli e poi BUR per la versione tascabile (forse l'uso di "Paradiso" aveva un riflesso troppo ... religioso?).

Il libro e' stato scritto nel 1997, ma e' arrivato in Italia solo nel 2003. La versione BUR e' del 2010. In effetti e' da un po' che questo libro mi stava aspettando. Forse aveva solo bisogno del momento piu' adatto per farsi trovare.

Un accenno di trama

Eddie e' un ottantreenne alle prese con la sua ultima ora di vita. E' anche il giorno del suo compleanno.

Il suo lavoro e' quello di capo-manutentore in un parco giochi. E la sua ultima azione riguarda proprio una delle giostre del parco: per un guasto, una delle cabine sta precipitando ed Eddie vuole salvare una bambina che si trova proprio sotto.

Ce l'avra' fatta? Non lo sa. Quello che invece lo aspetta e' un viaggio in Paradiso, con cinque tappe specifiche, cinque incontri con altrettante persone...

A voi scoprire il resto.

Le mie considerazioni

Ecco un libro che mantiene le aspettative che suscita, anche se alte a causa del suo autore (che avevo apprezzato in passato) e della trama. Non so perche', ma l'idea della morte e di cio' che la segue mi ha attirato.

La domanda su quel che ci aspetta dopo mi e' passata piu' volte nella mente. E' la stessa domanda che si e' fatto l'autore. Con questa storia ha dato una delle possibili risposte. Ovviamente nessuno sapra' mai se ha ragione, se non dopo essere morto.

La storia di Eddie puo' essere quasi la storia di ognuno di noi, almeno nelle tappe fondamentali. Ma e' anche unica perche' ogni persona ha una storia unica da raccontare, magari banale agli occhi dei piu' ma comunque unica.

Non dimentichiamoci che

"ogni persona ne influenza un'altra, e questa ne influenza un'altra ancora, e il mondo e' pieno di storie, che in realta' sono sempre la stessa" (pag.265)

Ognuno di noi influenza il mondo in cui vive, le persone che incontra ma anche quelle che non incontrera' mai. Su queste ultime non possiamo decidere, ma su quelle vicine si ed e' meglio influenzarle nel miglior modo possibile.

Uno dei pensieri che ogni tanto mi passa per la testa e' "Quando un giorno scompariro', qualcuno se ne accorgera'?". La risposta che il mio lato pessimista mi fornisce e' solitamente "Nessuna". Ma so che e' sbagliata, anche se e' la piu' facile a cui credere. Probabilmente se ne accorgera' una persona che non si considera e a cui la nostra vita ha portato un seppur minimo beneficio.

Ma non divaghiamo e torniamo al libro.

Albom ha dato vita ad un altro splendido romanzo, che scorre con le sue 268 pagine in un soffio.

"Questa e' la fiaba che divori quando sei innamorato, la storia che tieni accanto se ti senti perduto"

dice Amy Tan dal retro della copertina. Non so chi sia Amy Tan, ma ha ragione. Forse questa fiaba mi e' arrivata nel momento in cui ne avevo piu' bisogno, semplicemente per opera di un Dio lassu' che non mi abbandonera' mai, nonostante il mondo cerchi di farmi pensare il contrario. Infatti

"Nessuna vita e' sprecata [...] L'unico tempo che sprechiamo e' quello che trascorriamo a pensare di essere soli." (pag.70)

Non siamo mai soli, a meno che non siamo assolutamente sicuri della non esistenza di Dio. Ed io sono sicuro del contrario, anche se evidentemente non e' cosi' palese, anche per le persone a me piu' vicine.

Ma c'e' anche un altro pensiero che vorrei evidenziare di questa storia:

"covare rabbia ti avvelena. Ti corrode da dentro. Pensiamo che l'odio sia un'arma da rivolgere contro chi ci ha fatto del male, in realta' e' un'arma a doppio taglio. E il male che facciamo, lo facciamo a noi stessi" (pag.192)

Vorrei che tutti imparassero questa semplice (e banale) regola. Cio' che si semina, si raccoglie. E se proviamo odio, non possiamo che raccogliere odio, quello da noi stessi prodotto, che va ad avvelenare la nostra anima. Magari non si tratta di odio, ma puo' trattarsi di rancore, meno forte ma altrettanto corrosivo e alla fine chi ci perde siamo semplicemente noi che lo proviamo. Bisognerebbe semplicemente lasciar perdere: vivere la nostra vita al meglio regalando agli altri e a noi un bel sorriso ogni tanto o anche una sana risata proveniente dal cuore. Fara' bene agli altri ma soprattutto fara' bene a noi.

E chiudo con un pensiero che mi ha colpito e su cui non avevo mai riflettuto:

"Un amore perduto e' pur sempre un amore, Eddie. Assume una forma diversa, nient'altro. Non puoi vedere la persona cara sorridere, non le porti da mangiare, non le arruffi i capelli ne' la fai volteggiare sul pavimento quando balli. Ma quando questi sensi s'indeboliscono, un altro si rafforza. La memoria. La memoria diviene la tua compagna. Tu l'alimenti, la serbi, ci danzi insieme." (pag.234)

"La vita deve avere termine [...] l'amore no" (pag.235)

Non credo di dover aggiungere altro, se non consigliare questo libro che ovviamente a me e' piaciuto molto.

Chissa' se ci sono gia' cinque persone in attesa del mio arrivo in Paradiso (chissa' se me lo merito, il Paradiso). E chissa' chi sono. Ma per rispondere a queste domande c'e' ancora tempo... o forse no? Chi lo sa?

Buona lettura a tutti!