Le catene di Eymerich (1995)

Eymerich in Valle d'Aosta

Titolo: Le catene di Eymerich

Anno di pubblicazione: 1995

Edizione: Mondadori (Piccola Biblioteca Oscar n.455)

Pag.: 277

Prezzo: Euro 8.40

Finito il: 29/05/2007

Vantaggi: Romanzo ben scritto tra storico, horror e fantascienza

Svantaggi: Solo per chi non ama questo genere letterario

Eccoci a quella che dovrebbe essere la terza avventura letteraria scritta da Valerio Evangelisti con protagonista l'inquisitore Nicolas Eymerich. Dovrebbe perche' c'e' qualcosa che mi sfugge: il primo romanzo sul frate e' "Nicholas Eymerich inquisitore" scritto nel 1994 e non ci sono dubbi che sia il primo della serie. Teoricamente "Le catene di Eymerich" di cui sto per parlare dovrebbe essere il secondo romanzo della serie perche' scritto nel 1995 (basta vedere il copyright) mentre "Il corpo e il sangue di Eymerich" che ho gia' letto e' stato pubblicato nel 1996 e quindi dovrebbe essere il terzo.

Voi mi direte: e dove sta il problema? Stai per parlare del secondo libro, errore tuo ad aver letto prima il terzo. E invece no! Perche' nel presunto terzo si racconta dell'avventura del frate a Castres, vicenda cui si fa ampio cenno in "Le catene di Eymerich" come se fosse un fatto gia' avvenuto e quindi appartenente al passato. E allora cosa combina Evangelisti? Predice il futuro?

Sembrerebbe cosi'. Ha invertito la stesura delle avventure di Eymerich oppure le ha fatte pubblicare al contrario. Chissa' poi perche'!

Quindi, in definitiva, eccomi qui a parlarvi della terza avventura del frate catalano ambientata nel 1360.

Come al solito Evangelisti mischia passato e presente (piu' o meno) legati a doppio filo, come si scopre man mano che si prosegue nella lettura.

Da una parte siamo nel 1360 dove troviamo Eymerich inviato dal Papa residente in quel momento ad Avignone in missione in Valle d'Aosta su sottile invito di Amedeo VI di Savoia. Sembra infatti che a Chatillon abbia trovato rifugio un gruppo di catari, setta eretica creduta estinta da tempo a causa delle persecuzioni. Eymerich si ritrova cosi' a dover giudicare una situazione apparentemente stabile e con radici profonde in una zona abitata anche da strane creature meta' uomini e meta' animali. Da dove arrivano? E come andra' a finire l'indagine di Eymerich?

Dall'altra parte si inizia nel 1937 in Europa dove due scienziati, uno americano e uno tedesco, studiano le proprieta' di una strana pianta simile allo zafferano ma con notevoli ripercussioni sulla rigenerazione delle cellule e del DNA. E questa indagine/studio prosegue negli anni successivi ad opera di persone legate al Terzo Reich sfuggite ai tribunali dopo la seconda guerra mondiale, spaziando tra Europa e America.

Cosa lega due vicende cosi' lontane nel tempo?

A voi scoprirlo.

Valerio Evangelisti continua con la sua abituale tecnica narrativa a mischiare la vita di Nicolas Eymerich, personaggio storicamente esistico nel Medioevo europeo, con ripercussioni attuali o future, in genere di tipo abbastanza catastrofico. Ma il suo modo di presentarle risulta quasi realistico da chiedersi se non ci sia uno sfondo reale.

Sarebbe inquietante se cosi' fosse, quindi state tranquilli, la scienza non e' ancora arrivata cosi' avanti, almeno per quanto le mie conoscenze mi dicono. Ma la natura potrebbe riservarci ancora qualche sorpresa interessante se ci fermiamo ad osservarla e ad analizzarla con calma. Mi chiedo se sarebbe poi una fortuna se qualcuno lo facesse veramente.

In appena 277 pagine Evangelisti ci fa saltare da un tempo all'altro, a volte in modo talmente brusco e apparentemente privo di senso da chiedersi se si riuscira' veramente a capire i legami tra le varie vicende. Alla fine pero' tutto trovera' una spiegazione.

Concludendo, si tratta di un romanzo che lega tre generi, secondo me: storico, horror (almeno una traccia) e fantascientifico. Evangelisti ha imparato ad ottenere un mix che per me ormai lo caratterizza in modo quasi univoco e stranamente mi piace (anche se in questo caso forse e' risultato un po' piu' confuso del solito). Si tratta di un romanzo di svago, nulla di particolarmente profondo e impegnativo, anche se qualche spiegazione scientifica potrebbe risultare ostica per i non addetti ai lavori. Ma il modo di scrivere di Evangelisti scorre tranquillo e accompagna il lettore fino alla sorprendente e inaspettata fine.

Buona lettura a tutti!