L'uomo scomparso (2003)

Il passato e' memoria, il futuro e' immaginazione

Titolo italiano: L'uomo scomparso

Titolo originale: The Vanished Man

Data di pubblicazione: 2003

Edizione: Sonzogno

Pag.: 459

Prezzo: Euro 6.00

Finito il: 16/06/2005

Vantaggi: Un libro nel puro stile Deaver con una coppia Rhyme-Sachs al massimo dello splendore.

Svantaggi: La diversione diventa prevedibile per il lettore.

La magia usata per scopi criminali: e' una cosa che avevo gia' incontrato in "Louise spari' di notte" di Carol O'Connell. Ma mentre quel libro era piu' incentrato sull'escapologia (cioe' l'arte di fuggire da situazioni impossibili, nello stile del grande Houdini), qui siamo in un campo piu' vasto, che va dall'illusionismo al ventriloquio, al travestimento, alla prestidigitazione con ovviamente anche l'escapologia.

Ritroviamo una coppia straordinaria, quella formata da Lincoln Rhyme e Amelia Sachs. Per chi ancora non la conoscesse (penso pochi), Rhyme e' un criminologo, consulente del Dipartimento di Polizia di New York, quadriplegico C4 dopo un incidente avvenuto durante l'analisi del luogo di un delitto. Sachs invece e' un'agente di Polizia, figlia di un poliziotto, con alle spalle un passato da modella interrotto per entrare in Accademia e per colpa dell'artrite che l'affligge. I due si sono conosciuti durante l'indagine sul Collezionista d'Ossa (vedi omonimo film con Denzel Washington e Angelina Jolie): da quel momento Amelia "percorre la griglia" sui luoghi del delitto guidata dallo scorbutico Lincoln impossibilitato a farlo. E la loro unione prosegue anche nella vita privata, non senza qualche difficolta'. Ma l'amore supera tutti gli ostacoli per trovare un proprio equilibrio.

In questo libro, Rhyme e Sachs (chiamare la gente col nome proprio porta sfortuna, secondo Rhyme) si trovano alle prese con un serial killer con un passato da mago. Nelle sue gesta riproduce famosi numeri magici scivolando tra le maglie della giustizia come un'anguilla e scomparendo nel nulla.

Nel primo delitto viene uccisa una studentessa, Svetlana Rasnikov, della Manhattan School of Music. Il metodo usato e' noto come "Il Boia Pigro": la ragazza e' stata legata in modo tale da strangolarsi da sola. Il killer riesce a scappare sfruttando l'idea de "L'uomo scomparso", un classico numero da illusionisti che prevede la fuga del mago da un luogo chiuso (in questo caso una stanza con tutte le porte sorvegliate).

Nel secondo delitto viene sfruttato "La Donna Segata in Due", altro classico numero da illusionisti, anche se in realta' la vittima e' un uomo, un truccatore.

E i delitti proseguono, mentre gli investigatori si avvalgono del provvidenziale aiuto di Kara, un'apprendista maga dal notevole talento, che lavora allo Smoke & Mirrors, il negozio di magia del suo mentore Balzac.

E' grazie a Kara che Linc e Amelia iniziano a dipanarsi dall'intricata ragnatela di illusioni di Malerick, il mago-killer.

Ma non e' solo questo il caso su cui dovranno indagare.

Comunque non vi svelo altro, "Riveriti Spettatori": e' il modo con cui Malerick si rivolge all'immaginario pubblico per cui crede di esibirsi.

Un solo avvertimento: fate attenzione a non lasciarvi sviare. L'illusionismo sfrutta la disattenzione del pubblico ottenuta elaborando abili diversioni, sia fisiche che mentali.

Nel libro compare anche la voce di un altro protagonista dei libri di Deaver, Parker Kincaid, un esperto calligrafo e analista di documenti, che ho incontrato ne "La lacrima del diavolo", altro ottimo libro che vi consiglio.

Ed ora veniamo al titolo che ho usato per questa opinione: "Il passato e' memoria, il futuro e' immaginazione" che si potrebbe riassumere in una semplice "La vita e' illusione". E' una frase che si estrapola da una chiacchierata tra Kara e Rhyme e che mi ha colpito molto forse per la sua semplice verita': il passato e il futuro non esistono. Come provare il contrario? Il passato di una persona si basa sui suoi ricordi che possono essere (facilmente o difficilmente) manipolati e quindi sono inattendibili. Il futuro rimane un'incognita: si possono solo fare congetture, ma non si ha mai alcuna certezza.

E con questo chiudo: si tratta di un libro interessante da leggere, se non altro perche' ci da' una visione ravvicinata della magia e dell'illusionismo. E' qui che ho scoperto l'origine del termine "prestidigitazione", che e' formato da "presti", cioe' veloce, e "digit" per indicare le dita, e si basa sui giochi di abilita' con carte, palline, monete e tanti altri oggetti.

L'unica pecca del libro e' che il ricorrere cosi' spesso alle diversioni le fa diventare normali e il lettore se le aspetta senza piu' sorprendersi molto. L'unica sorpresa vera e' scoprire come Deaver riesce a crearle e renderle plausibili.

Buona lettura a tutti!