Il Lupo (2011)

Storia di un serial killer

Titolo italiano: Il Lupo

Titolo originale: Death in the City of Light

Anno di pubblicazione: 2011

Edizione: PiEmme (2012) serie TRUE

Pag.: 457

Prezzo: Euro 9.90

Finito il: 17/03/2012

Vantaggi: Ottima ricostruzione biografica e storica con l'animo del thriller

Svantaggi: Nel suo genere nessuno

"Uno spietato serial killer nella Parigi occupata"

Con una simile frase sulla sovracopertina, cosa si e' spinti a pensare?

Io ho pensato che si trattasse di un thriller ambientato a Parigi durante la Seconda Guerra Mondiale con protagonista uno spietato serial killer.

Non ci sono andato molto lontano, anche se cio' che ho trovato e' stato qualcosa di diverso.

Il libro si intitola "Il Lupo" (titolo originale "Death in the City of Light"). Scritto da David King nel 2011, e' arrivato nel 2012 in Italia edito dalla PiEmme nella (nuova?) serie "True" al prezzo lancio di 9.90 euro. Il nome della serie doveva darmi un piccolo indizio.

L'ho preso e l'ho iniziato praticamente subito.

Dopo le prime pagine mi sono reso conto del mio errore iniziale.

Infatti il libro non e' un romanzo, ma una vera e propria ricostruzione storica di un fatto realmente avvenuto a Parigi.

L'11 marzo 1944, quasi per caso, la polizia parigina fa una macabra scoperta in una casa al 21 di rue Le Sueur: un mucchio di cadaveri, alcuni semi bruciati, altri in avanzato stato di decomposizione, ma tutti a pezzi e impossibili da riconoscere. L'indagine che il commissario Massu inizia arriva subito ad un nome, cioe' il proprietario della casa, il dottor Marcel Petiot. E da qui King continua con la ricostruzione del caso, delle indagini, con ampi approfondimenti sui vari personaggi che spuntano nella storia, fino al processo, descritto in modo perfetto.

David King pero' sfrutta il libro anche per immergere il lettore nella Parigi occupata dai tedeschi nel periodo bellico e non solo, dagli anni Trenta alla fine degli anni Quaranta.

Io mi aspettavo un romanzo di fantasia ed eccomi a leggere di un mostro realmente esistito. L'impatto non e' stato semplice. Infatti, in un primo tempo, ne sono rimasto deluso. Ma un'altra mia passione e' scaturita durante la lettura, aiutata dal fatto che non lascio mai (o quasi mai) un libro a meta'. E la passione sopita e rispuntata e' quella per la storia. King mi ha fatto immergere in un periodo difficile, senza tralasciare nulla delle tragedie che circondavano i suoi protagonisti.

David King, nome a me sconosciuto, non ha alcun legame con il piu' famoso Stephen. Si e' laureato a Cambridge e ha insegnato all'universita' del Kentucky. Il libro "Il Lupo" (pensavo fosse il suo primo libro, ma da una ricerca in internet sembra ne abbia gia' scritti un paio non ancora arrivati in Italia) e' "stato accolto con straordinarie recensioni dalla stampa americana ed e' in corso di traduzione in dodici paesi", almeno secondo la breve biografia riportata sulla sovracopertina.

Sicuramente e' stato un libro che ha richiesto un notevole lavoro di ricerca, perfetto in ogni particolare. L'ho trovato abbastanza obbiettivo: l'autore ha cercato di seguire la storia senza farsi coinvolgere emotivamente, come dovrebbe fare ogni bravo giornalista. Ci sono ovviamente alcuni commenti dello scrittore, scaturiti da una visione delle vicende a sessant'anni di distanza, non ultimi alcuni piccoli misteri rimasti insoluti e che tali rimarranno ormai.

Non credo ci sia altro da dire. E chiudo consigliando questa lettura agli amanti dei thriller, ma anche della storia. Mi ha ricordato un po' il libro di Patricia Cornwell, "Ritratto di un assassino", su Jack lo Squartatore. Ma quello riguardava maggiormente gli aspetti tecnico-scientifici, visto anche lo sfondo culturale/lavorativo dell'autrice. In questo caso invece ci troviamo di fronte ad una ricostruzione piu' a trecentosessanta gradi.

Buona lettura a tutti!