La giuria deve morire (2003)

Una giurata in pericolo

Titolo italiano: La giuria deve morire

Titolo originale: The Jury Must Die

Anno di pubblicazione: 2003

Edizione: PiEmme

Pag.: 377

Prezzo: Euro 4.90

Finito il: 30/09/2005

Vantaggi: Una nuova avventura di Kathy Mallory e Riker in un thriller difficile.

Svantaggi: Trama un po' troppo complicata e tirata per i capelli. Solo per i fan di Mallory e della O'Connell.

Una nuova indagine attende la detective Kathy Mallory della Sezione Crimini Speciali del Dipartimento di Polizia di New York. Si tratta questa volta di un serial killer un po' particolare e molto sfuggente la cui identita' rimane piu' o meno oscura fino alla fine della storia. E' prevedibile ma il lettore rimane spiazzato dalla stessa scrittrice e si aspetta qualcosa di diverso. O almeno a me e' successo.

Ma vediamo come opera il nostro serial killer soprannominato la Falce per il disegno che lascia usando il sangue della vittima (dopo averla vista morire) su un muro della scena del delitto. Le vittime sono note a tutti: si tratta dei componenti di una giuria, quella che ha assolto Ian Zachary, noto intrattenitore radiofonico, dall'accusa di omicidio. L'assoluzione e' arrivata del tutto inaspettata viste le prove schiaccianti... ma e' arrivata, insieme alla sentenza di morte per la giuria che l'ha emessa.

L'indagine sul serial killer, come il processo, inizia a Chicago, ma poi si sposta a New York sulle tracce degli ultimi tre giurati ancora in vita che qui si nascondono. E incrocia la strada della dura Mallory, una bionda di ghiaccio che non sa cosa significa amare (o forse non se ne rende conto?) nota a tutti i fedeli lettori della brava Carol O'Connell.

Al suo fianco, all'inizio inconsapevole e preso da altri problemi, troviamo Riker, ex poliziotto (scoprirete il perche' di quell'"ex", nonostante rimanga un agente in spirito) che Mallory deve aiutare a tornare nel giro e a riprendere le redini della sua vita.

Una dei giurati ancora in vita e' Johanna Apollo, psichiatra benestante (per non dire ricca) dal corpo deformato da una gobba. Ha un cervello di prim'ordine e un istinto innato che ovviamente si scontra con quello da predatore di Mallory. Johanna si nasconde dal killer... eppure non lo fa e si mette in realta' sotto i riflettori come un'esca in attesa. Ha i suoi motivi per correre questo pericolo e ve li lascio scoprire da soli.

Queste sono le premesse della storia. Interessante, vero? Il resto e' una sorpresa che non voglio svelare. Non sara' facile arrivare al bandolo della matassa, come, purtroppo per i lettori, arrivare anche solo a capire la trama, senza leggere il riassunto sul retro di copertina.

Un esempio: su 377 pagine di storia, solo a pag.113 si scopre che l'imputato del processo alla base di tutto e' Ian Zachary, un vero psicopatico egocentrico che dalle frequenze della radio per cui lavora lancia un gioco perverso, che consiste nello scovare i giurati nascosti. Un premio in denaro e ovviamente la notorieta' vengono dati al "fortunato" ascoltatore che riuscira' a dare informazioni utili a rintracciare i poveri giurati (e renderli quindi facili prede per la Falce). Gia' una cosa del genere mi appare un po' assurda e rende il libro abbastanza inverosimile. Gli estremismi non si fermano qui ma non ve li svelo per non rovinarvi il piacere della lettura di questo libro. Rimane un piacere ovviamente se gia' siete fedeli fan della O'Connell e abituati quindi alle suo storie un po' complicate perche' qui, amici miei, le cose si complicano molto di piu'. Per chi non conosce questa scrittrice consiglio di iniziare con il primo libro della serie di Mallory, "Susan a faccia in giu' nella neve" (penso sia questo, ma non ne sono sicuro) e proseguire con i successivi fino ad arrivare a questo.

Tutte le storie ruotano piu' o meno intorno a Mallory, anche se alcune sono usate per descrivere meglio i coprotagonisti: ad esempio "Louise spari' di notte" sviluppa il passato e la famiglia di Charles Butler, il socio di Mallory in una agenzia per la ricerca di persone dotate di talenti particolari; "Il volo dell'angelo di pietra" e' incentrato di nuovo su Charles (per entrambi i libri trovate una mia recensione e quindi non mi dilunghero' con inutili ripetizioni). Questo invece ha un occhio di riguardo per Riker. Si scoprono finalmente alcuni importanti particolari del suo passato, tra cui anche il suo nome di battesimo, che fino a questo momento e' stato tenuto nascosto (e un motivo c'e'!). E' questo taglio della storia che me l'ha fatta amare, anche se non posso darle piu' di tre stelle, che sembrano piu' che sufficienti, soprattutto a causa della difficolta' di lettura iniziale.

Chiudo con un passaggio che riassume in modo perfetto il rapporto tra Charles Butler e Mallory:

"Charles Butler era cresciuto in un ambiente accademico, lontano dai suoi coetanei. Era entrato a Harvard all'eta' di dieci anni, un vero fenomeno. Mallory, invece, si era iscritta alla vita di strada a un'eta' ancora inferiore, imparando a cavarsela da sola, senza contatti con gli altri bambini. Grazie alla sua istruzione elitaria, Charles conosceva a memoria i canti del Paradiso Perduto di Milton, ma non osava recitarle neppure un verso di una poesia d'amore, per paura di rovinare o addirittura spezzare il legame che li univa. Da parte sua, Mallory aveva conosciuto tutte le sfumature dell'inferno sulla terra negli anni della formazione, ma ignorava totalmente il cuore umano. Cosi', continuavano a vivere uno di fianco all'altra, prigionieri nella propria cella di isolamento, senza mai potersi toccare, neppure nelle brevi parentesi di un pranzo o una cena."

Io non mi sono iscritto a Harvard ne' conosco Milton a memoria, ma penso di capire come si sente Charles e di aver incontrato anch'io la mia Mallory, seppur senza un passato burrascoso e tragico come la nostra bionda di ghiaccio. Ed e' per questo che Charles e' il mio personaggio preferito.

Buona lettura a tutti!