O'Connor, Flannery - Tutti i racconti (1946-1971)

Mai un lieto fine

Titolo italiano: Tutti i racconti

Titolo originale: The Complete Stories of Flannery O'Connor

Anno di pubblicazione: 1946-1971

Edizione: Bompiani (1990-2011)

Pag.: 606

Prezzo: Euro 14.90

Finito il: 29/01/2013

Vantaggi: Raccolta di racconti ben scritti, con un occhio ai particolari e ai personaggi

Svantaggi: Nemmeno un lieto fine, intristiscono parecchio

Ci sono consigli che si rivelano buoni. E altri un po' meno.

E' il caso di Flannery O'Connor (1925-1964), scrittrice consigliatami da un giornalista e scrittore italiano (autore di un libro che mi e' piaciuto molto) innamorato pazzamente degli Stati Uniti in generale e di Savannah (Georgia) in particolare.

Mary Flannery O'Connor nasce infatti a Savannah. Ed era naturale che mi venisse consigliata.

"Lo scrittore deve rendere la corruzione plausibile, prima di poter rendere significativa la grazia"

ha detto la O'Connor. E nei suoi scritti ha seguito questo principio.

Ha scritto diversi libri, anche se e' morta giovane.

Tra tutti ho scelto la raccolta "Tutti i racconti", edito dalla Bompiani. Raccoglie in pratica tre serie di racconti della O'Connor, alcuni dei quali, con qualche modifica, sono stati inseriti in libri quali "La saggezza del sangue" (1952).

Ambientati tutti negli anni Quaranta e Cinquanta, risentono dell'ambiente che circondava la scrittrice. E questo ambiente risalta dalle sue parole, riprende vita e concretezza, come i personaggi che lo abitano. Nessuno di questi e' un eroe, si rivelano invece persone spesso meschine ed egoiste, crude e concrete in ogni particolare, eppure verosimili. Saltano sul lettore con la forza delle loro debolezze, e lo riempono. Ma tutta questa concretezza non genera quasi mai piacere.

La grande pecca dei racconti della O'Connor, ben 31 in questo libro, e' la certezza che non avranno mai un lieto fine. Ed e' una certezza che diventa tale racconto dopo racconto. Io speravo in un lieto fine, prima o poi, ma sono arrivato al fondo del libro senza trovarne. Ho trovato solo famiglie sfasciate, dove manca qualunque forma di amore o, almeno, di rispetto tra genitori e figli o tra coniugi, pronti sempre a sbranarsi tra loro.

Alcuni racconti mi sono risultati incomprensibili, e sono proprio quelli che sono stati poi ripresi in "La saggezza del sangue", cui accennavo sopra. Queste storie mancano di una logica interna, forse resa meglio nel romanzo.

Uno dei protagonisti ricorrenti nei racconti della O'Connor, quasi in modo ossessivo, e' Dio, pronto a sconvolgere le vite dei suoi figli in modo a volte inspiegabile. Chi ne segue i comandamenti spesso non riceve gratifiche, anzi. Altre volte ci sono illuminazioni che fanno uscire dagli schemi della razionalita'.

La O'Connor ha una scrittura potente, capace di prendere vita e concretezza. Non mi dispiace aver letto questi racconti, ma consiglio a tutti di leggerli intervallati ad altro. Due settimane immerse in quelle pagine possono rattristare parecchio, soprattutto se si e' un lettore con la capacita' di immedesimarsi nelle storie.

Buona lettura a tutti!