Ministri delle finanze:
1774: Luigi XVI sale al trono di Francia.
1774 – Turgot: Di ideologia fisiocratica, era convinto della necessità di attuare riforme
che liberalizzassero un mercato chiuso come quello francese e di superare il feudalesimo;
queste piacquero a proprietari e mercanti ma successivamente, vedendosi aggiungere
ulteriori imposte, gli andarono contro costringendolo alle dimissioni.
1776 – Necker: La sua attività si fondò sul contenimento delle spese e sulla diminuzione
degli sprechi: in questo senso inevitabile era ridurre le enormi cifre delle spese di corte
che gravavano sul bilancio della Francia. Nel 1781 Necker pubblicò tali cifre, suscitando
l’indignazione pubblica e del sovrano, il quale immediatamente lo sostituì.
1781 – Fleury
1783 – Calonne: Anch’egli si prefisse come obiettivo quello di ridurre i costi della corte. Le
sue proposte però andavano ad intaccare quelli che erano i privilegi nobiliari con nuove
tasse e imposte e così fu allontanato.
Intanto il malcontento circa l’atteggiamento del re si fa largo nell’opinione pubblica.
1788 – Necker: Viene richiamato a corte e accetta, a patto che il re convochi gli Stati
Generali (l’assemblea di origine medievale che rappresentava il clero, la nobiltà e il terzo
stato, con funzione consultativa) che non si riunivano dall’affermazione della monarchia
assoluta.
La convocazione degli Stati Generali provocò grandi dibattiti: circa il 2% della popolazione
era rappresentata dal clero e dalla nobiltà; essi eleggevano direttamente i propri deputati.
Il restante 98% era composto dal terzo stato che seguiva un iter procedurale più complesso,
partendo dalle singole famiglie, passando ai quartieri e così via; questa più complessa elezione
dei deputati suscitò interesse e coinvolgimento nella popolazione.
La divisione si verificò sulla modalità di votazione: per testa o per ordine. Era chiaro che se si
fosse votato per ordine il clero e la nobiltà avrebbero vinto, ma in caso contrario il terzo stato
avrebbe avuto 17 deputati in più e quindi favorevole ad un elezione per testa. Si raggiunse
il compromesso per cui i deputati del primo e secondo ordine fossero complessivamente di
numero uguale a quelli del terzo stato, ma il problema non venne veramente affrontato. Tutte
le fasi furono seguite con grande partecipazione dalla popolazione.
5 Maggio – 1° riunione degli Stati Generali: Il terzo stato propendeva per l’elezione per
testa in una sola assemblea (contava 17 deputati in più) ma nobiltà e clero rifiutarono; il
terzo stato, che si avvaleva dell’appoggio del basso clero e di alcuni nobili liberali capeggiati
da La Fayette, abbandona l’assemblea e costituisce l’Assemblea Nazionale.
Giugno – Giuramento della pallacorda: L’assemblea del terzo stato si reca in un convento
da cui non sarebbe uscita senza prima aver dato una costituzione alla Francia.
Luglio
14, presa della Bastiglia: Il re convoca alcuni reparti dell’esercito in città suscitando i timori
della folla che, unitasi sotto il vessillo del terzo ordine formò una milizia armata e attaccò la
Bastiglia, prigione per i colpevoli di reati contro lo Stato e simbolo dell’assolutismo di Luigi.
L’assemblea Nazionale prende il nome di Assemblea Nazionale Costituente.
Si forma la guardia Nazionale: corpo militare composto da cittadini a difesa delle
conquiste rivoluzionarie.
Nel frattempo la pressione popolare si faceva sempre più forte, con il moltiplicarsi delle
municipalità e delle insurrezioni delle campagne. Il re è costretto a riconoscere l’Assemblea
Nazionale Costituente.
Agosto
4-11, Abolizione dei diritti feudali: tutti i privilegi di carattere signorile in campo feudale
vengono aboliti. Si precisa in seguito che l’abolizione vale solo per i contratti feudali, e non
per i contratti ereditari etc.
26, Dichiarazione dei diritti dell’uomo e dei cittadini: La libertà, la proprietà e la
sicurezza vengono dichiarati diritti naturali e le leggi dello Stato sono valide solo se diretta
espressione del volere del popolo. Nessuno va perseguitato.
Con la dichiarazione del 26 Agosto si chiude la prima fase rivoluzionaria, fase in cui l’Assemblea
Costituente cerca di avviare la Francia verso un regime monarchico costituzionale. L’esponente
del “partito patriota”, il generale La Fayette, fu uno dei più attivi, nonostante l’ambigua posizione
di Luigi XVI che si opponeva insieme ai nobili a tutte le iniziative dell’Assemblea.
Ottobre
5, Marcia dei parigini su Versailles: ormai la popolazione aveva ben poca fiducia nel suo re
e così, il 5 Ottobre, marciò su Versailles, spinta dalla fame e dalla rabbia per costringere il
re a tornare a Parigi dove sarebbe stato più facile tenere d’occhio le sue mosse.
6, Luigi accetta di tornare a Parigi: Diversi scontri armati tra la Guardia Nazionale guidata
da La Fayette e i soldati del re convincono quest’ultimo a rientrare a Parigi.
Novembre – Confisca dei beni del clero: Fu un provvedimento di carattere politico-
economico: i contadini ambivano prevalentemente all’abolizione dei canoni che pagavano
al clero ma non la confisca; la borghesia invece intendeva comprare i vasti possedimenti.
Lo Stato ci avrebbe guadagnato nella rivendita.
Necker, per sanare la situazione economica, emise dei titoli di Stato, gli “assegnati”, cartamoneta
che garantiva la copertura dei beni sequestrati al clero. Idealmente lo Stato avrebbe dovuto
ricavare forti rendite dalla vendita delle terre. La soluzione di Necker non ebbe successo in
quanto gli assegnati vennero emessi in gran numero, senza tenere conto del rapporto con le
terre di cui questi garantivano il valore. Si scelse allora di realizzare dei grandi lotti ma i nobili non
acquistarono le terre del clero e i borghesi non disponevano di tali cifre.
Fine 1789 – Società degli amici della costituzione: I rivoluzionare si riunivano in club
e associazioni. Si forma la società degli amici della costituzione i cui membri venivano
chiamati giacobini. Di questi faceva parte anche Maximilien de Robespierre, un
rivoluzionario radicale.
I movimenti rivoluzionari vennero accompagnati dalla diffusione dei giornali.
Aprile – corso sfarzoso degli assegnati: Gli assegnati diventano vere e proprie
banconote e perdono il valore di buoni del tesoro. Infine diventano cartastraccia a causa
dell’inflazione.
Luglio – Costituzione civile del clero: Le tensioni tra Assemblea e gerarchie ecclesiastiche
si accentuano notevolmente. Le diocesi si devono adeguare alla ripartizione amministrativa
degli 83 dipartimenti. Chiesa e Stato hanno ora la medesima struttura.
Dicembre: Vescovi e preti sono costretti a giurare fedeltà alla rivoluzione: i favorevoli
vengono chiamati costituzionali, i contrari refrattari.
Giugno: Luigi, la famiglia e alcuni nobili della corte abbandonano Parigi, cercando di
raggiungere il fronte.
21, la carrozza su cui viaggiava il re viene fermata.
22, viene emanato l’ordine di arresto per il re.
25, il re viene riportato a Parigi.
Luglio
Scissione della società degli “Amici della Costituzione”: I monarchici moderati
abbandonano il club e ne formano un altro, quello degli “Amici dell’ 89”.
17, Petizione contro il re: La folla si riunisce nel Campo di Marte per dichiarare caduto il re
e protestare contro coloro che affermavano l’innocenza del re. La guardia nazionale spara
sulla folla.
4 Settembre – Approvazione della nuova Costituzione: Per la Francia viene delineato un
regime monarchico-costituzionale. Monarchico per via del potere del re e costituzionale
per via della presenza dell’ Assemblea. Le decisioni più importanti sono di competenza
della neonata Assemblea Legislativa e il re ha il solo compito di nominare i ministri.
1 Ottobre – prima riunione dell’Assemblea Legislativa: Le votazioni (concesse
dall’estensione del voto a circa 4 milioni di persone, in base al reddito) videro i moderati
prevalere per il maggior numero di deputati, che era il doppio di quello dei giacobini.
L’inflazione causata dagli assegnati aggravò la già difficile situazione economica. Agli inizi
dell’anno si verificarono molte agitazioni popolari, guidate da Jacques-René Hébert e dai
suoi “arrabbiati”. I rivoluzionari come Robespierre temevano la guerra, che avrebbe potuto
indebolire il fronte rivoluzionario; il giacobino Jacques-Pierre Brissot, il re e i suoi seguaci
ritenevano, ognuno per i propri motivi, che la guerra fosse una valida scelta. In particolare Luigi
XVI era convinto che una guerra avrebbe portato il movimento rivoluzionario alla sconfitta.
Aprile – Dichiarazione di guerra all’Austria: La Francia dichiara guerra all’Austria, che
aveva già minacciato attacchi se il regime monarchico non fosse stato restaurato. A luglio
la Prussia entrò in guerra come alleata dell’Austria, fattore che mise in difficoltà i francesi e
che rese ancora più fragile la figura del re.
10 Agosto – insurrezione repubblicana: La popolazione insorge contro il sovrano,
segnando la definitiva fine della monarchia. Si forma la “Comune Insurrezionale”, un
potere favorevole e contrario alle posizione dell’Assemblea Legislativa; Luigi viene deposto
e viene convocata una nuova assemblea, la Convenzione.
Settembre
20, vittoria a Valmy: l’esercito rivoluzionario sconfigge gli austriaci e i prussiani a Valmy.
21, fine della monarchia: La Convenzione dichiara caduta la monarchia.
La composizione della Convenzione vedeva i giacobini in maggioranza; questi a loro volta si erano
divisi in girondini (i moderati) e montagnardi (portavoce delle esigenze dei sanculotti). L’assemblea
doveva decidere della sorte di Luigi XVI: Robespierre, guida dei montagnardi, sosteneva che il
sovrano dovesse essere condannato a morte, perché nemico e traditore del popolo. I più moderati
invece ritenevano che la decisione dovesse essere affidata alla Convenzione sotto forma di
tribunale.
21 Gennaio – Morte di Luigi XVI: a seguito del processo della Convenzione, Luigi XVI viene
condannato a morte, e il 21 Gennaio sale sulla ghigliottina.
Intanto la Convenzione dichiarò guerra anche a Gran Bretagna, Olanda e Spagna, e dovendo fare
i conti con un reclutamento militare maggiorato, si ritrovò a dover fronteggiare le insurrezioni
popolari nelle campagne, dove veniva a mancare forza lavoro. In alcune regione si erano formate
bande armate contrarie alla rivoluzione, o per malcontento o da refrattari. La regione simbolo
della rivolta contro l’arruolamento fu la Vandea, che col suo nucleo di 25.000 uomini attaccava
le truppe governative. Il governo mal sopportando questo atteggiamento autorizzò la completa
distruzione della Vandea.
Aprile – Comitato di Salute Pubblica: La pressione esercitata dai due fronti, interno ed
esterno, costrinse la Convenzione ad istituire un Comitato di Salute Pubblica, composto in
prevalenza da montagnardi. Questi infatti mobilitavano le masse popolari attraverso l’uso
delle armi contro i nemici esterni, e il ricorso ai tribunali per quelli interni.
Giugno
I girondini, che avevano la maggioranza nella Convenzione, erano soggetti alla grandissima
pressione popolare, che si rivoltava nei quartieri contro la libertà di commercio.
Viene approvato il maximum, che poneva un tetto massimo al costo del grano e della
farina.
Costituzione del 1973: i girondini, sotto la pressione dei montagnardi, approvano una
nuova costituzione, la costituzione del 1793, che garantiva loro numerose concessioni; la
teoria di diritto al lavoro, all’istruzione e all’insurrezione non trovò mai un’applicazione
pratica perché gli eventi precipitarono e la costituzione non venne applicata.
Processo ai girondini: i girondini vennero considerati nemici del popolo e accusati di agire
contro la rivoluzione e vennero processati. I processi erano di carattere ideologico e non si
fondavano su prove concrete. Robespierre incalzò nell’accusa contro Brissot; lui e gli altri
esponenti dell’ala moderata vengono ghigliottinati.
A seguito del processo, molte altre province si ribellarono di fronte all’estrema posizione che
ormai Parigi sembrava aver preso, infatti si trattò di insurrezioni federalisti. La violenza dell’azione
repressiva costrinse il Comitato di Salute Pubblica a prendere provvedimenti. Robespierre fu
costretto a richiamare gli inviati del comitato.
Ormai il potere stava nelle mani del Comitato di Salute Pubblica, e in particolare in quelle di
Robespierre, che si avvaleva di una legislazione straordinaria e del Tribunale Rivoluzionario, che
mandò molti francesi a morire sulla ghigliottina, per tenere in piedi il regime del Terrore. Danton,
a capo del partito degli indulgenti, era favorevole al Terrore ma avrebbe poi voluto mitigarne
gli eccessi una volta migliorata la situazione. Robespierre allora attaccò sia Danton che Hébert e
mandò entrambi a morire sulla ghigliottina.
• 5 Febbraio – giustificazione del Terrore: Robespierre annuncia che il Terrore è necessario
per garantire un’azione dura e inflessibile del governo. La spietatezza con la quale guidò
il Comitato di Salute Pubblica diede i suoi frutti: le forze armata arrivarono a contare 1
milione di uomini.
La popolarità di Robespierre andava scemando, le masse erano scontente dei risultati e dei metodi
applicati, i sanculotti si lamentavano dell’inutilità del Maximum.
Luglio
26, denuncia del complotto di deputati corrotti: Robespierre denuncia alla Convenzione
un complotto di deputati corrotti, ma l’assemblea respinse la sua proposta. Questo si
rivolge allora al club dei giacobini che lo accoglie con entusiasmo.
27, Arresto di Robespierre: La Convenzione impedisce a Robespierre di parlare in
assemblea e contemporaneamente ordina l’arresto di suo fratello e mette lo stesso
Robespierre fuori legge.
28, morte di Robespierre e fine del Terrore: Robespierre viene ghigliottinato senza alcun
processo. Con la sua fine termine anche il Terrore e l’estrema sinistra viene ridotta al
silenzio.
Agosto – Nuova Costituzione: La Convenzione approva l’ennesima Costituzione, che
conteneva una dichiarazione di diritti e doveri. Il voto viene regolamentato in base al
censo: i contribuenti eleggevano degli elettori (solo contribuenti ad alto reddito) che a loro
volta eleggevano i deputati. Le leggi venivano proposte dal Consiglio dei cinquecento e
poi approvate o respinte dal Consiglio degli Anziani. Per impedire ai monarchici di vincere
le elezioni, fu stabilito che i due terzi dei deputati fossero eletti tra coloro che erano stati
membri della Convenzione.
Ottobre – rivolta dei monarchici: scoppia una rivolta dei monarchici stroncata dalla forze
della Convenzione guidate da Napoleone Bonaparte.
Inverno 1795-1796 – Congiura degli Eguali: L’estrema sinistra, capeggiata da François
Noél Babeuf, si rivolta, ma la congiura, che fece proseliti soltanto a Parigi, viene scoperta e
stroncata.