Lo sviluppo dell’organizzazione comunale comportò l’elaborazione di una nuova tipologia edilizia, conosciuta col nome di palazzo del Comune.
Questo costituiva le sede effettiva dell’amministrazione civica e dell’autorità consolare o podestarile, e nello stesso tempo rappresentava il simbolo dell’autonomia politica raggiunta dalle città.
Il modello edilizio fu coniato nelle città lombarde, che sul finire del XII secolo, con la Pace di Costanza, si erano affrancate dal potere dei vescovi.
Si componeva di un loggiato aperto al piano terreno e di un’aula rettangolare al primo piano, capaci di assolvere al duplice ruolo politico di questo edificio, che era insieme luogo di adunanza pubblica e sala consiliare.
Dall’Italia settentrionale questa tipologia si diffuse con alcune varianti in tutta Europa: in Toscana un cortile interno sostituì il loggiato del pianterreno, che a Venezia era, invece, utilizzato come mercato.
Il Palazzo Pubblico di Siena Il Palazzo pubblico sorge ad un’estremità di Piazza del campo, delimitandola come una quinta scenografica. Si compone di un corpo centrale incurvato e di due ali laterali più basse.
La massa compatta dei suoi volumi appare alleggerita dalle tremule aperture delle bifore, dal coronamento merlato e dalla ricerca cromatica del paramento, dove i mattoni rossi dei piani superiori sormontano il rivestimento in pietra del piano terreno. Il palazzo è affiancato dalla snella Torre del Mangia, costruita successivamente al palazzo, tra il 1325 e il 1348, così come la marmorea Cappella di Piazza, prospiciente rispetto alla torre e alla facciata del Palazzo, fatta costruire nel 1352 per ringraziare la Vergine Maria dello scampato pericolo della peste nera che aveva colpito la città nel 1348.
Palazzo Vecchio a Firenze
Fu edificato a partire dal 1281 per volere di Alberto Scoto, reggente guelfo della città.ll Palazzo Comunale è ubicato nella Piazza denominata dei Cavalli,che prende il nome dalle due statue equestri raffiguranti Ranuccio e Alessandro Farnese, realizzate da Francesco Mochi da Montevarchi tra il 1612 e il 1628 .La mole del palazzo si innalza isolata nella piazza, aprendo il loggiato su tutti e quattro i lati.
Qui si addensano ombre scure, che contrastano con il chiaro rivestimento del piano inferiore, inciso dal profilo tagliente delle arcate acute.
Queste conferiscono un certo slancio alla struttura, subito frenato dalla modulazione parietale in cotto del primo piano, decorata da ampie quadrifore inquadrate da cornici multiple.
Destinato ad accogliere i magistrati del comune cittadino, il palazzo presenta i caratteri severi delle antiche fortezze. A questo effetto concorre il bugnato rustico del paramento murario, spartito orizzontalmente da cornici e marcapiani e coronato dal ballatoio merlato, che sporge prepotentemente dal blocco compatto sottostante, cui si raccorda attraverso beccatelli. L'edificio si è gradualmente ingrandito verso est, arrivando ad occupare un isolato intero e allungando l'iniziale parallelepipedo trecentesco fino a quadruplicarne le dimensioni, con una pianta che ricorda un trapezio del quale la facciata è solo il lato più corto. Sulla facciata principale si trova la Torre di Arnolfo che è uno degli emblemi della città.Al suo interno si trovano le sale dove lavorarono, tra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello e Verrocchio.
Il Palazzo Pubblico di Piacenza