La dottrina nazista sosteneva la superiorità dei popoli nordici (ariani) e in particolare dei tedeschi su tutte le altre popolazioni mondiali. La Germania aveva il compito di affermare tale superiorità e di combattere chi si opponeva. Hitler affermava che erano gli ebrei a ostacolare il successo della razza tedesca sulle altre razze del mondo. Tale assurda dottrina si basava su un concetto, quello della superiorità di una razza sulle altre, che non ha nessun fondamento. Addirittura, scientificamente non ha senso l’idea stessa che esistano differenti razze umane; quello che differenzia gli individui provenienti da un luogo diverso della Terra (il colore della pelle, gli occhi più o meno allungati, i capelli ricci o lisci) sono solo caratteristiche fisiche che nei secoli e nei millenni si sono sviluppate in modo diverso. Ma queste caratteristiche fisiche non hanno niente a che vedere con l’intelligenza in generale, con le capacità e le qualità di ciascun individuo. Ogni popolo nella storia raggiunge un proprio livello di cultura e di sviluppo sulla base di un complesso di fattori, tra i quali la "razza", cioè l’origine (o etnia), non conta assolutamente nulla. In realtà dietro le assurdità del nazismo, dietro la pretesa superiorità del popolo tedesco, si nascondeva solo la volontà di rivincita di un paese sconfitto. La spinta decisiva verso l’affermazione del nazismo venne dalla grande crisi economica che nel 1929 colpì gli Stati Uniti e poi tutto l’Occidente: crebbe ancora il numero dei disoccupati, peggiorarono le condizioni di vita e si diffuse il malcontento. Nelle elezioni del 1930 il partito di Hitler ottenne 107 deputati. Nel frattempo le squadre armate costituite dai nazisti moltiplicarono gli atti di violenza contro gli avversari politici, senza che le autorità di governo riuscissero o volessero impedirlo.
Hitler nel gennaio del 1933 fu nominato cancelliere. Alla morte del presidente Hindenburg (1934) assunse la carica di capo dello stato. In questa veste Hitler prese una serie di decisioni che lo portarono a diventare capo assoluto della Germania e a riunire nelle sue mani un potere senza limiti e senza controllo. Sciolse il parlamento della repubblica e i parlamenti degli stati regionali: tutti i poteri locali furono assunti da governatori nominati da lui. Sospese la costituzione della repubblica di Weimar del 1919 e portò la capitale a Berlino. Infine, sciolse i partiti e i sindacati. La repubblica veniva sciolta e nasceva il terzo Reich. Reich significa impero: il primo era stato quello medievale, il secondo quello fondato da Guglielmo I e da Bismark nel 1871, il terzo quello del popolo tedesco guidato da Hitler stesso, il Fuhrer. "Un popolo, un capo" fu il motto del nazismo. Il partito nazista e lo stato tedesco divennero praticamente la stessa cosa. Nel 1934 Hitler creò la Gestapo, una polizia politica, e un tribunale speciale per i delitti di alto tradimento. Gli avversari politici del nazismo furono condannati a morte o imprigionati. Dalle università e dalle scuole tedesche furono espulsi tutti gli studenti e i docenti di origine ebraica. Coloro che non vollero sottoscrivere una dichiarazione di fede nazista furono allontanati. Dalla Germania emigrarono il fisico Albert Einstein, lo scrittore Tomas Mann, il filosofo Karl Jaspers ; dall'Austria fuggì Sigmund Freud fondatore della psicanalisi. A partire dal 1938 le persecuzioni contro gli Ebrei divennero ancora più dure e violente: essi furono esclusi da tutte le attività commerciali e industriali; le loro abitazioni vennero sequestrate e rivendute; molte famiglie furono inviate ai campi di concentramento. Iniziava così quella crudele politica che, nel corso della seconda guerra mondiale, avrebbe portato allo sterminio di cinque milioni di ebrei. Per difendere la purezza e la sanità della razza il nazismo perseguitò anche gli zingari, gli omosessuali, i malati di mente, i bambini handicappati o malformati. Una volta preso il potere Hitler mirò ad un unico obiettivo: la rivincita dopo la sconfitta del 1918 e, in prospettiva, il dominio mondiale. La Germania per realizzare questo progetto non poteva sperare in aiuti esterni, quindi indirizzò tutto lo sviluppo industriale a questo scopo. Venne potenziata l'agricoltura per poter alimentare tutta la nazione in caso di guerra, senza dipendere dalle importazioni. All'industria fu affidato un ruolo di primo piano nel riarmo del paese. Occorreva infatti ricostruire una flotta da guerra, una forte aviazione, dotare l'esercito di nuovi e moderni armamenti. Tutto ciò fu realizzato con il pieno sostegno dei grandi gruppi industriali tedeschi.