Data pubblicazione: Jan 05, 2016 9:30:49 PM
Nella pagina dedicata alle brevi note sulla storia del Barocco, nella sezione di storia dell'arte "l'arte dal Trecento al Seicento", ho inserito alcune tra le più belle opere prodotte dall'arte figurativa di questo periodo. Il fine di questo primo approfondimento iconografico è provare a cercare un'intersezione che aiuti a comprendere meglio la Spagna del Siglo de Oro, l'epoca che va dall'inizio dell'impero di Carlo V sino alla decadenza politico economica iniziata in maniera inesorabile nella seconda metà del Seicento. L'intersezione, sfruttando le pagine artistiche e teatrali, vorrebbe mostrare la peculiare genesi della straordinaria stagione spagnola che, unita al romanzo di Cervantes, si colloca tutta in un rinnovamento di sguardo e percezione del reale che affonda le sue radici nel genio mistico di una donna straordinaria: Teresa d'Avila, la cui immaginifica forza evocativa della notte spirituale sembra quasi dare la partitura di quello che Caravaggio e Velazquez proietteranno in una nuova teoria della luce, circonfusa dal buio, dall'oscurità profonda, ma che rende chiare e drammatiche le vicende umane. L'altro grande mistico, ma sempre alla scuola di Teresa d'Avila, è il poeta Juan de la Cruz, uno dei padri della letteratura spagnola e universale. L'importanza di questa intersezione si coglie più a fondo se si considera l'influenza che avrà su Marlowe e Shakespeare. Presto altri spunti che convoglieranno nella pagina di intersezione.