Napoleone Bonaparte inizia la sua carriera nell’esercito come ufficiale e ottiene durante gli anni della rivoluzione la promozione a capitano e poi a generale. Nel 1796 è uno dei comandanti dell’esercito preparato contro l’Austria. Il suo compito è secondario perché le operazioni dovevano essere condotte dall’armata principale. In realtà Napoleone infligge in Italia diverse sconfitte agli austriaci e li costringe a firmare la pace di Campoformio con la quale la Lombardia passa ai francesi e gli austriaci ottengono Venezia e il Veneto. Grazie a questi successi venne inviato in Egitto a combattere contro gli Inglesi. La conquista dell’Egitto però deve fare i conti con la pesante sconfitta navale subita dalla flotta francese ad opera degli inglesi. Data la difficile situazione interna e la ripresa della guerra in Italia, Napoleone rientra in Francia e d’accordo con i moderati del Direttorio cerca di ripristinare la stabilità politica organizzando il 9 novembre 1799 (il 18 brumaio del calendario rivoluzionario) un colpo di stato con il quale il governo della Francia viene affidato a tre consoli e Napoleone riveste la carica di primo console.
Con la nuova costituzione del dicembre successivo e con un consenso molto alto Napoleone consolida il suo ruolo. Non si trattava di far rinascere la società aristocratica prerivoluzionaria ma di consolidare le conquiste della borghesia e di dare maggior sicurezza alla proprietà e alle attività economiche. Nel 1800 Napoleone scende nuovamente in Italia e sconfigge ancora gli austriaci nella decisiva battaglia di Marengo (nei pressi di Alessandria, in Piemonte). Nel 1801 firma un concordato col papa e l’anno successivo si fa nominare primo console a vita. Si apre la strada verso un regime personale che si concretizzerà definitivamente nel 1804 quando trasforma la repubblica nell’impero. Si crea in Francia una nuova nobiltà ma in realtà sarà ancora la borghesia a rafforzarsi e a beneficiare dei titoli nobiliari. La Francia viene ridisegnata da Napoleone dal punto di vista giuridico e amministrativo. Vara il codice civile napoleonico e anche un nuovo codice penale e commerciale ispirandosi ai principi giuridici illuministi della rivoluzione. La Francia viene divisa in dipartimenti a capo dei quali mette i prefetti che dipendono direttamente dal governo centrale.
Lo sviluppo dell’età napoleonica passa attraverso il confronto militare con i principali nemici della Francia, a partire dagli Inglesi. Gli Inglesi creano una grande alleanza internazionale nel 1805 e riescono nuovamente a sconfiggere la flotta francese e spagnola a Trafalgar. Ma gli alleati austriaci e russi dell’Inghilterra vengono sconfitti da Napoleone con la sua grande armata ad Austerlitz nel 1805. Oltre le cessioni territoriali in Italia, l’Austria deve rinunciare al Sacro romano impero cambiando il nome in Impero austriaco.
Napoleone intanto consolida il suo dominio in Italia e in Germania dove fa nascere la confederazione del Reno. Preoccupata dell’influenza francese la Prussia, il principale stato della Germania, fa nascere una nuova coalizione antinapoleonica. Napoleone sconfigge anche questa coalizione e dopo la pace di Tilsit del 1807 fonda il regno di Westfalia dove insedia il fratello Girolamo Bonaparte, mentre un altro fratello, Luigi, occupa il trono dell’Olanda. I due regni sotto il controllo della famiglia Bonaparte andavano ad affiancare quello già avuto dal fratello Giuseppe nel 1806 insediato sul trono di Napoli. Ma la sconfitta navale subita a Trafalgar lasciava in campo l’Inghilterra. Dopo aver escluso la possibilità di invadere l’isola, Napoleone decide di attuare nel 1806 il blocco continentale con l’adesione di Russia, Prussia e Spagna. In pratica veniva impedito ogni tipo di commercio da e verso l’Inghilterra per cercare di danneggiare gli Inglesi dal punto di vista economico.
Il blocco cominciò a incrinarsi proprio in Spagna e l’esercito napoleonico proseguì con i suoi interventi e con le sue vittorie. Nel 1809 batte ancora gli austriaci a Wagram. Nel 1810, quando il suo potere in Europa ha raggiunto la massima espansione, la Russia forza il blocco continentale. Nel 1812 Napoleone parte per la Russia con settecentomila uomini per punire lo zar Alessandro I. Raggiunge facilmente Mosca ma deve fare i conti col fatto che i russi ritirandosi fanno terra bruciata e l’arrivo del terribile inverno comincia a decimare l’armata che inizia una drammatica ritirata. Rientrato in Germania trova una nuova coalizione che a Lipsia, nel 1813, sconfigge i resti dell’armata e lui stesso viene catturato e esiliato nell’isola d’Elba. L’anno successivo riesce a scappare e sbarca di nuovo in Francia dove riprende il potere dalle mani di Luigi XVIII e prepara un nuovo esercito che verrà sconfitto definitivamente dall’esercito inglese e prussiano a Waterloo. Esiliato nuovamente a Sant’Elena nell’Atlantico, sotto il controllo inglese, morirà il 5 maggio del 1821.
La situazione italiana d’inizio secolo è legata alla presenza di Napoleone. Nel 1796 Napoleone Bonaparte fu nominato comandante delle truppe francesi in Italia dove, battuti gli Austriaci, fonda la Repubblica Transalpina. La fondazione della repubblica fu preceduta dall'amministrazione della Lombardia sottratta agli Austriaci e dalla proclamazione della Repubblica Cispadana nel gennaio del 1797.
Nel 1797 con il trattato di Campoformio cede all’Austria la Reppubblica di Venezia in cambio del riconoscimento della Repubblica Cisalpina: così la repubblica di Venezia perde definitivamente la sua indipendenza
Nello stesso 1797 nacque anche la Repubblica Ligure a seguito dell’invasione della Repubblica di Genova, che perde anch’essa la sua indipendenza. Nel 1798 i francesi entrano a Roma e proclamano la Repubblica romana. Il papa Pio VI viene fatto prigioniero e trasferito in Francia. Sempre nello stesso anno Napoleone invade il Piemonte per ritorsione contro Amedeo IV di Savoia che aveva rifiutato di allearsi con lui.
Nel 1799 i francesi occupano anche il Regno di Napoli dove fondano la Repubblica Partenopea. Ma quando le truppe francesi lasciano l’Italia tutte le repubbliche giacobine saranno riconquistate dai precedenti sovrani.
Nel 1800 Napoleone torna in Italia e sconfigge di nuovo gli austriaci a Marengo. Riconquista i domini italiani e fonda la Repubblica Italiana di cui assume la presidenza. Lascia agli austriaci solo il Veneto e unisce direttamente il Piemonte alla Francia.
Nel 1805, con la nascita dell’Impero napoleonico, l’Italia diventa Regno italico con l’annessione del Trentino e delle Marche. L’anno successivo, Napoleone riconquista il Regno di Napoli, esclusa la Sicilia. Mette sul trono del regno il fratello Giuseppe e successivamente suo cognato Gioacchino Murat. L’esperienza del regno di Napoli è stata importante perché nel 1806 venne dichiarata la fine del regime feudale e la borghesia si arricchisce con l’acquisto dei beni confiscati agli ordini religiosi soppressi dai francesi.
La Sicilia resta ai Borbone fuori dalla portata dei francesi perché gli inglesi controllavano le sue coste e impedivano ai francesi di invaderla.
La Sardegna aveva respinto le truppe francesi nel 1792 e diventa dal 1798 l’unico possesso dei duchi di Savoia che non hanno più il Piemonte. Rientreranno a Torino nel 1814, dopo la fine dell’Impero napoleonico.
Dopo la crisi col papato del 1798, la situazione era migliorata con i buoni rapporti tra Napoleone e il nuovo papa Pio VII. Ma Napoleone nel 1808 riconquista anche lo stato pontificio e lo unisce direttamente alla Francia. Pio VII lo scomunica e Napoleone lo imprigiona come il suo predecessore. Quando Napoleone scese in Italia per la prima volta e cominciò a creare le varie repubbliche con lui c’erano tanti italiani convinti che avrebbe portato anche in Italia le libertà civili volute dalla rivoluzione francese. Per la prima volta tanti italiani di tutte le regioni lottarono per la libertà e l’indipendenza e cominciarono a parlare dell’unità d’Italia. Soprattutto a Napoli ci fu un gruppo di uomini e donne che si impegnò a fondo durante la Repubblica partenopea cercando di rinnovare la politica dello stato meridionale verso le libertà civili.