Nato a London nel 1466 e morto nel 1519. Figlio di un ricco mercante londinese, nel 1493 Colet, stanco dei metodi dei professori oxoniensi, abbandona l'Inghilterra e viene in Italia a Firenze dove può ascoltare Ficino e Pico e partecipare con grande trasporto all'esperienza del Savonarola. Sebbene non sia mai stato discepolo diretto del Poliziano, apprezzò particolarmente i suoi metodi di indagine filologico grammaticale. Fu anche molto amico de Erasmo da Rotterdam. Le sue opere fondamentali sono: Opus de sacramentis Ecclesiae; Enarratio in epistolam S. Pauli ad Romanos; Enarratio in epistolam S. Pauli ad Corinthios; Two treatises on the Hierarchies of Dionysius. Grazie al soggiorno fiorentino, Colet si legò profondamente agli ideali riformatori dell'umanesimo e considerava fondamentale il ritorno alla purezza della Parola originaria della S. Scrittura, al di là delle deformazioni e degli errori della tradizione. In tal senso contesta l'esegesi medievale dei quattro sensi della Scrittura (letterale, allegorica, tropologica ed anagogica) ancora dominante nelle Università e contrappone a esse la pura critica letteraria e filologica del testo sacro. Sulla base della Scrittura era necessario avviare una profonda riforma della Chiesa ponendo al centro l'amore di Dio, sull'esempio delle comunità cristiane delle origini. A questo centro egli riportava tutte le dispute teologiche del tempo ivi compresa quella sulla giustificazione che è dono gratuito di Dio. La dottrina del peccato è legata neoplatonicamente all'allontanamento da Dio che crea una resistenza all'amore di Dio e all'armonia del creato. Portò queste idee nel 1496 al “Magdalen College” di Oxford in un ambiente ancora legato alle idee di Wycliff, dove prendeva vigore il movimento dei Lollardi, contro i quali non ebbe mai parole di condanna e considerando prioritaria la riforma della Chiesa.
Studi: C. VASOLI, Scolastica e umanesimo nella cultura europea del tardo quattrocento, in M. DAL PRA (a cura di) Storia della filosofia, op. cit., vol. VII p. 147, bibl. p.820; A. MORISI, Tradizionalismo, umanesimo ed esperienza mistica nell'Europa del Nord e nelle regioni germaniche tra quattrocento e cinquecento, in Storia della Teologia, op. cit., vol. III L'età della rinascita, pp. 365-367, bibl. p. 151.
FRANCESCO FRANCO